DI QUEL CHE RESTA
Ho acquistato aria in saldo. Per seccare il veleno che mi cola dalle punte delle dita.
Sono stata freccia. Veloce, spietata, aguzza.
Ora sono solo l’ombra del tormento che mi strozza.
Si fa strada, dentro, il capriccio di averti addosso. Adesso.
Nella gola scende il silenzio.
E’ caldo. Lo ingoio.
E lentamente, muoio.
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
19.11.05
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1 commento:
bel blog
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