Notizie dalla Birmania. La dittatura militare ha deciso di prorogare di un altro anno gli arresti domiciliari per Aung San Suu Kyi, leader dell'opposizione e premio Nobel per la pace nel '91.
Continua nel silenzio l'odissea della donna. Dal 1990, quando il suo partito vinse le elezioni con l'82% dei voti, ha trascorso complessivamente più di dieci anni agli arresti.
Ma a quanto pare, protestare per la sua libertà non porta voti
1 commento:
Hai ragione, ma pensa questo: se non fosse stata un premio Nobel credi che avrebbe avuto gli arresti domiciliari in quel genere di Paese? Secondo me sarebbe semplicemente scomparsa.
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