29.11.05

Senza titolo 1006


Notizie dalla Birmania. La dittatura militare ha deciso di prorogare di un altro anno gli arresti domiciliari per Aung San Suu Kyi, leader dell'opposizione e premio Nobel per la pace nel '91.


Continua nel silenzio l'odissea della donna. Dal 1990, quando il suo partito vinse le elezioni con l'82% dei voti, ha trascorso complessivamente più di dieci anni agli arresti.


Ma a quanto pare, protestare per la sua libertà non porta voti


1 commento:

dejudicibus ha detto...

Hai ragione, ma pensa questo: se non fosse stata un premio Nobel credi che avrebbe avuto gli arresti domiciliari in quel genere di Paese? Secondo me sarebbe semplicemente scomparsa.