Senza titolo 1363







In questo periodo di cazzeggio parziale , dato che i miei non vogliono che faccia la vita del beato porco e in attesa di parlare con il prof per l'esame di ottobre ( per concordare il programma visto che sono vecchio ordimnamento ) riletto venti sigarette da nassyria e letto in 6 giorni il giorno di Moro .



Veniamo alla loro recensione



Venti sigarette a nassyria di Aureliano Amadei e Francesco Trento


 Molto spesso ad una lettura frettolosa ( infatti l'ho letto 3 giorni prima della presentazione ) ti sfuggono dei particolari e poi certi libri come questo sono come ho già detto cdv.splinder.com/post/7894430 sono pugni nello stomaco mi sono riletto questo libro . Cio che mi spinto rileggerlo è oltre il rimorso ad averlo letto troppo in fretta , e questa frase citrata nella 2 di copertina : << La prima cosa che t'arriva è un nsenso di leggerenza . E' scomparso tutto in un istante : la jeep dei carabinieri , lo scintilio del sole sul cofano , i colpi di mitragliatrice che ti fischiano accanto , l'ultimo fotogramma dela tua vita >> .Un libro “ maledetto “ boicottato da i cosidetti giornali cosidetti indipendenti ( salvo due o tre che vengono definiti anche se uno solo lo è ,  comunisti ) perchè dice senza censure e senza peli sulla lingua cosa è successo a Nassyria . Esso descrive lo stucchevole e retorico patriotismo e stato uno di quei pochi che foin dfall'inizio ha smontato ( è appunto per questo che da fastidio tanto che gli autori hanno subito censure in rai ) la versionwe ufficiale alla quale dopo i successivi attentati a nassyria non crede o se ci si crede è per comodità poo paura a vincere ed ad estirpare da dentro di noi che siamo in iraq in missione di pace . Ma soprattutto descrive ( uno dei pochi ) ,la disorganizzazione precedente all'atentato e la sottovalutazione degli allarmi che lo annunciavano E un libro senza peli sulla lingua anche verso coloro ( che loro chiamano il gatto e la volpe ) i quali prima lo mandato in iraq , poi lo coccolano per farsi belli davanti all'opinione pubblica nel clima di patriottismo imperante post 12 novembre , e poi lo abbandonano non riconoscendoli il contratto , dato che il suo è andato perso nell'attentato . e non riconoscendogli la causa di servizio , ma solo una invlalidità civile e quindi una indennità minore in confronto alle mutilazioni che subito nell'attentato in questione . Gli autori : << [... ] ci trascinano subito in un universo di puro terrore , di fuioco di spari di voglia di fumare nonostante il piede maciulllato . Segue poi , nei lenti mesi , l'analisi della presenza in iraq nel suo insieme e nelle sue contraddizioni esaplicite . e prende forma un originale romanzo-reportage che narra e riflette sulla verità che man mano prende forma >> Infatti lo spirito del libro in particolare il post scriptum si può riassumere con questa frase : << «Se dici una menzogna enorme e continui a ripeterla, prima o poi il popolo ci crederà. La menzogna si può mantenere per il tempo in cui lo Stato riesce a schermare la gente dalle conseguenze politiche, economiche e militari della menzogna stessa.Diventa cosi di vitale importanza per lo stato osare il sutuo potere per reprimere il dissenso , perchè la verità e è il nemico mortale della menzogna , e di conseguenza , la verità è il più grande nemico dello stato  >>   Joesph Goebbels Ministro della Propaganda della Germania nazista (1933-1945).e  con il commento   di Massimo  Dessena  (  della libreria max88 ) : << Autori di “Venti Sigarette a Nassirya”, libro scioccante che racconta l’esperienza di Aureliano, saltato in aria nell’esplosione del 12/11/2003 dove persero la vita il regista Stefano Rolla e tanti militari italiani del contingente di pace in Iraq. Un libro da consigliare nelle scuole, che racconta con ironia e rabbia l’esperienza di un ragazzo che viene inviato per vedere dove girare un film e finisce con il perdere lavoro, salute, denaro e futuro >> Concludo questa  recensione   con le  foto fatte dal sottoscritto alla  presentazione  del  libro fatta il 1\4\2006  organizzata  dalla  libreria     cittadina di masssimo dessena  ecco il sito  http://www.libreriamax88.com/
( uno di  queoi " pazzi  "  che  fanno cultura   coem si deve  non  le cose   che passa il convento  sempre uguali e ripetitive  ) 



Aureliano Amadei



  francesco trento a sinistra




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Il  giorno di Moro  di Giampaolo cassitta ( http://www.giampaolocassitta.it/ )


Qui purtroppo   in quanto la mia macchina   serviva a mio fratello pere  un lavoro urgente  visto che  aveva  la  sua  fuori uso  ,  non ho  fatto dela  presentazione   e mi limitero  solo  alla recensione  stavolta   n  calma  e  non di " ripiegho  " in quanto l'ho letto dopo la presentazione  .
Un  libro   è decisamente bellissimo. . Ti trasporta dentro  gli anni   gli anni 70 (  dell'utopia  del cambiamento e non solo di piombo e di violenza  come  vengono definiti  )  e degli anni 80 / ( riflusso e conformismo imperante   ovvero gli anni del CAF e  del sorgere di quello che sarà il berlusconiosmo  )   ci regala la freschezza, la gioia, la dolcezza e anche la malinconia. Bravissimo Cassitta a usare la morte di Moro come una grande metafora di questo paese e  delal  sua  generazione  . C'è dentro veramente tutto e tutto magnificamente raccontato. Unico neo: la distribuzione. E' un libro da 100.000 copie se solo l'avesse pubblicato feltrinelli.... ma  mai diure mai   magari succede che  diventa un caso  come  Salvatore  Niffoi   infatti   secondo me  ci sono  molte  probablita   come  potete desumere dalla lettura di  un breve capitolo


riportato dall'autore srtesso  sul suo sito  ( OCCHIO  ALLO SPOiLER  ) pubblicato dall'autore stesso sul suo sito ufficiale  e dalla trama eriportata  dalla     della  seconda  di copertina  : SPOILER <<   9 MAGGIO 1978. A Roma, in via Caetani, le brigate Rosse consengnano al paese il corpo dell'onorevole Aldo Moro, dopo 55 giorni di prigionia. Da quel giorno l'italia non sarà più la stessa.9 maggio 1978. Lo stesso giorno, il giorno di Moro, a Roma, nella zona della basilica di S. Paolo fuori le mura, avviene un duplice omicidio. Un ristoratore sardo viene condannato all'ergastolo con l'accusa di aver massacrato sua moglie e la sua bambina. Dopo quasi venticinque anni un magistrato di sorveglianza, Caludio Marceddu, ritrova, in carcere, Gianvittorio Loriga, un amico conosciuto negli anni 70, quando entrambi lavoravano per una radio della sinistra extraparlamentare. Perchè Gianvittorio è in carcere? E' un politico? Un assassino? Un pentito? Il detenuto, durante gli incontri in carcere gli rivela che il 9 maggio 1978 il sardo condannato all'ergastolo, non ha ucciso le sue donne e vi è una prova che non è mai stata analizzata: l'assassino aveva una spider rossa. Così, dentro un gioco di ricordi, Claudio marceddu nella veste di magistrato di Sorvegianza si muove tra Sassari, Roma ed Alghero, alla ricerca di una verità che si intravede sotto strane coincidenze SPOILER  Mi prudono le mani ma posso chiaramente raccontare tutti i colpi di scena, ma questo libro è sinceramente da consigliare agli amici. Intanto c'è molta musica (   credevo  che  fossero solo i giovani ad  utilizzare  una tecnica  del gernere alla jack frusciante di brizzi  ) (e, soprattutto, molti ricordi) poi c'è il protagonista Claudio Marceddu che è veramente un grandissimo personaggio. Chi ha vissuto intensamente i giorni di Moro, dentro questo libro ci ritrova la freschezza, l'utopia, la felicità e l'angoscia di quegli anni. E' un libro che vale un film. La storia della stella a cinque punta e le incredibili ricerche sono avvincenti. Finalmente un bel noir politico all'italiana. Inoltre Cassitta scrive molto ma molto bene e voglio ringraziare il proprietario di Max88 per  averlo portato e fatto conoscere un simile autore   Spero soltanto che il personaggio diventi come il commisario di polizia   Montalbano sia quello cartaceo dei romanzi di  Cammileri sia quello delle  fiction  di rai Uno Claudio Marceddu all'opera è una forza della natura e mi farebbe  enorme ( da sardo e non solo ) piacere assolutamente rileggerlo in nuove avventure o magari  in  vederlo in tv . Un libro intenso e trascinante tanto da non accorgerti  del tempo che passa e  in due  ore  essere arrivato a  90\100 pagine su 300 ,  anche se  [ Sic ] , già al   29 ( su 37 che ne  conta il libro  ) capitolo  o anche  prima  si è apassionati di gialli  o di noir e simili ( in particolare quelli che usano riferire  all'ultimo capitolo e nelle righe conclusive  chi è  il colpevole  )   sà già chi è il colpevole . Ma  non importa , anche perchè , almeno per me ,   perchè la curiosità  di arrivare alla fine di questa  vicenda   , di aver una risposta  a queste domande ed in particolare  a una fondamentale  che  costruisce l'impalcatura  del libro  (   non vi dico per  non guastarvi  il finale  e lasciarvi con un po'ì di suspence    la scoprirete da  soli   non avrà risposta ,  forse perchè l'autore  ha voluto  farlo  volutamente  o  forse perchè c'è o  prospetta  un seguito della   storia ) la cui risposta   è lasciata  alla fantasia \  immaginazione  del lettore  fa   passare questo in secondo piano .  Mi è piaciuto  e descrive  benissimo , più di me  , quello che ha detto l'autore durante la presentazione  è : << Il libro "il giorno di Moro" è dedicato a tutti quelli che dicono che non è vero che queste cose non sono successe e poi, vanno a casa e riascoltano Guccini (la locomotiva, prferibilmente).>> Concordo  con la  bellissima recensione fatta  dal quotidiano  di liberazione  l'unico  giornale nazionale   che  fn'ora  l'ha recensito  qui  l'articolo  e concordo anche  con quanto dice l'autore   questa  e l'impressione che  mi ha  espresso il mio vicino di casa  a l'hop relegato  : << "E' solo un racconto" dice Giampaolo Cassitta in un'intervista pubblicata sul suo sito - "un lungo racconto di una parte di una generazione che negli anni 70 si è fortemente divisa. Ma non è la divisione che esiste oggi nel paese. Quella è stata una grande lacerazione con morti e feriti. Un pezzo terribile della nostra storia che ancora, nonostante siano passati quasi trent'anni, se ne parla quasi sottovoce. Il mio romanzo prova a chiedersi perchè il corpo di Moro viene abbandonato in via Caetani e da un gioco di simbologie nasce una storia, forse iverosimile, ma che farà riflettere. >>  Non so più che altro dire  , e meglio chiudere qui piuttosto che diventare  banale  e  prolisso  , ma soprattutto  raccontare  ulteriori poarticolari del romanzo  in questione 

 alla prossima 


Commenti

anonimo ha detto…
grazie dell'idea. leggerò senz'altro il libro di Cassitta

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