30.7.06

Senza titolo 1389

Human Rights Watch denuncia: Israele usa bombe a grappolo contro i civili





Una granata a grappolo da 155 mm. israeliana - © Human Rights Watch 2006

Israele usa bombe a grappolo in zone densamente popolate e questo costituisce una violazione del diritto internazionale bellico. Lo sostiene Human Rights Watch, organizzazione statunitense ben nota per le sue battaglie a favore dei diritti dell´uomo.

A conferma delle sue affermazioni, Hrw pubblica sul suo sito foto di una postazione di artiglieria israeliana e dettagli delle granate, con scritte che indicano chiaramente la natura delle munizioni.

Le foto mostrano granate di artiglieria da 155 mm del tipo M483A1 DPICM (Dual Purpose Improved Conventional Munition) che sono sparate dai semoventi di artiglieria M109 di produzione statunitense. Le munizioni contengono 88 sub-munizioni, piccole granate che si disperdono sopra l´obiettivo moltiplicando il raggio d´azione della granata. Con due conseguenze: la dispersione delle sub-munizioni rende queste armi molto imprecise e possono dunque facilmente coinvolgere civili che si trovano anche a parecchie centinaia di metri dal bersaglio, le munizioni inesplose che si disperdono sul terreno (e le granate M483A1 hanno, secondo Hrw, un tasso di malfunzionamento del 14 per cento) si trasformano in micidiali campi minati antiuomo che possono durare mesi e anni. Le mine antiuomo, come è noto, sono state messe al bando da un trattato internazionale del 1997 Ma gli Stati Uniti e Israele sono tra i pochissimi Stati che hanno sempre rifiutato di sottoscriverlo. E c´è una forte campagna nel mondo perché si arrivi presto anche al bando delle bombe a grappolo. Alcuni Paesi, come il Belgio e la Norvegia, hanno già annunciato misure unilaterali di rinuncia a questo tipo di munizioni. «Riteniamo che le munizioni cluster siano armi indiscriminate che violano il diritto umanitario internazionale, anche perché l´ampio raggio di dispersione delle sub-munizioni rende impossibile evitare vittime civili quando vengono utilizzate nei centri abitati come ha fatto Israele in Libano» scrive Annalisa Formiconi Presidente della Campagna Italiana Contro le Mine in un appello dell´organizzazione perché si fermi l´uso di queste armi da parte di Israele. La Campagna italiana contro le mine aderisce alla Cluster Munitions Coalition

Secondo Human Rights Watch il 19 luglio villaggio libanese di Blida è stato sottoposto ad un bombardamento israeliano con granate del tipo a grappolo. Testimoni hanno precisamente descritto l´apertura delle granate e la successiva fuoriuscita delle submunizioni. Il bombardamento ha provocato la morte della sessantenne Maryam Ibrahim mentre si trovava in casa. Almeno due submunizioni sono penetrate nella cantina dove si era rifugiata una famiglia ferendo dodici civili tra cui sette bambini. Il capo famiglia, Ahmed Ali, un tassista di 45 anni, ha perso entrambe le gambe a causa delle submunizioni.

Secondo la stessa Hrw, l´uso di munizioni a grappolo durante la guerra irachena nel marzo – aprile 2003, ha provocato oltre mille vittime tra la popolazione civile e circa un quarto delle 500 perdite civili causate dai bombardamenti Nato sulla Yugoslavia nel 1999 sono state sovute all´uso di queste armi.
fonte www.unita.it

1 commento:

ardovig ha detto...

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