26.7.06

Senza titolo 1381


 Poichè alcuni mi dicono che  sono fazioso  nel  riportare le news   e nell'usare le  fonti  , riporto  questo editoriale   e  questa news  da  u  sito cattolico reazionario ( o  clerico  fascista   come si usava iun tempo e  come   contiuinuano ad usare alcune frange dela sinistra antagonista  e radicale  )  da  questo   sito  qui www.fattisentire.net 
 Perchè la contro informazione   siòla si fà usando anche   fonti che  non condividi e  che sono diverse per  cultura   dalle tue  .


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Lo stupore ci coglie in questi giorni nel constatare che molti - anche tra i cattolici - invece di porsi in doloroso e commosso ascolto delle grida e dei gemiti degli indifesi,( come sdi puo vedere da una foto  qua  a  sinistra  , ne  trovate  altre  sui siti riporttati alla fine  post )  da qualunque parte essi si possono trovare, preferiscono lasciarsi guidare dai sentimenti e dagli interessi sollecitati ad arte dal quel potere mediatico, posto a servizio di uno o dell'altro dei contendenti.
É per questa ragione che ritengo importante dare spazio alle parole del Santo Padre e alla testimonianza che ci giunge dalla Chiesa locale in Libano, quale
autorevole contributo per una riflessione e valutazione di questo nuovo capitolo della tragedia medio orientale. Auguri di ogni bene.

      


Giuseppe Biffi


«QUESTO È UN NUOVO OLOCAUSTO»

«Cari amici, in questi ultimi giorni le notizie dalla Terra Santa sono per tutti motivo di nuove gravi preoccupazioni, in particolare per l'estendersi di azioni belliche anche in Libano, e per le numerose vittime tra la popolazione civile. All'origine di tali spietate contrapposizioni vi sono purtroppo oggettive situazioni di violazione del diritto e della giustizia. Ma né gli atti terroristici né le rappresaglie, soprattutto quando vi sono tragiche conseguenze per la popolazione civile, possono giustificarsi. Su simili strade - come l'amara esperienza dimostra - non si arriva a risultati positivi»
(Benedetto XVI, Angelus, 16 luglio 2006)




DICHIARAZIONE DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE   20-07-2006

Di fronte all'aggravarsi della situazione in Medio Oriente, la Sala Stampa della Santa Sede è stata incaricata di comunicare quanto segue:



1. Il Santo Padre segue con grande preoccupazione le sorti di tutte le popolazioni interessate ed indice per domenica prossima, 23 luglio, una speciale giornata di preghiera e di penitenza, invitando i Pastori ed i fedeli di tutte le Chiese particolari come tutti i credenti del mondo ad implorare da Dio il dono prezioso della pace.



2. In particolare, il Sommo Pontefice auspica che la preghiera si elevi al Signore, perché cessi immediatamente il fuoco tra le Parti, si instaurino subito corridoi umanitari per poter portare aiuto alle popolazioni sofferenti e si inizino poi negoziati ragionevoli e responsabili, per porre fine ad oggettive situazioni di ingiustizia esistenti in quella regione, come già indicato da Papa Benedetto XVI nell' Angelus di domenica scorsa, 16 corrente mese.



3. In realtà, i Libanesi hanno diritto di vedere rispettata l'integrità e la sovranità del loro Paese, gli Israeliani hanno diritto a vivere in pace nel loro Stato ed i Palestinesi hanno diritto ad avere una loro Patria libera e sovrana.



4. In questo doloroso momento, Sua Santità rivolge pure un appello alle organizzazioni caritative, perché aiutino tutte le popolazioni colpite da questo spietato conflitto.



Parla il Vescovo maronita di Byblos: «Ma quale guerra? Questa è un'apocalisse, anzi un olocausto ai danni della popolazione libanese...».

«Ma quale guerra? Questa è un'apocalisse, anzi un olocausto ai danni della popolazione libanese perpetrata dal Dio d'Israele e dal Dio dei musulmani». Così monsignor Beshara Rai, vescovo cristiano maronita di Byblos, una cittadina sul mare a nord di Beiurt, a metà strada tra la capitale e il confine con la Siria. Una città fino a pochi giorni fa tranquilla, un'oasi di pace abitata da cittadini di tante religioni, molti i cristiani.
Monsignor Beshara Rai, cosa sta succedendo?
«Una crisi di portata immane. Siamo di fronte ad un Paese, Israele, che si permette di violare tutte le norme del diritto internazionale per motivi che nessuno in Libano riesce a comprendere. Israele sta distruggendo tutto: case, strade, ponti, macchine. Ci stanno isolando. Se le cose vanno avanti così tra poco tempo moriremo per mancanza di cibo. Si sta profilando un vero e proprio olocausto. Il tutto con il silenzio della comunità internazionale. Dov'è l'Occidente? Perché nessuno ci aiuta?».
L'offensiva di Israele non è la risposta agli attacchi dell'Hezbollah?
«Sì certo. Ma allora Israele dovrebbe prendersela con la Siria e l'Iran che finanziano l'Hezbollah e non con il Libano».
Però l'Hezbollah siede nel Parlamento libanese?
«Sì, ma vi siede per conto della Siria e dell'Iran. Lo sanno anche i sassi».
Insomma siete in mezzo ad una contesa che non vi riguarda?
«Esatto. Israele da una parte, Siria e Iran, sfruttando l'Hezbollah, dall'altra, stanno usando il Libano come fosse un campo di calcio in cui contendersi un loro trofeo. È un'ingerenza assurda e incomprensibile. Che cosa cerca Israele? Forse ha un arsenale da smantellare e si diverte a scaraventarlo su di noi».
Come vivete a Byblos?
«Malissimo. Migliaia di libanesi innocenti sono arrivati - e continueranno ad arrivare - a Byblos in cerca di una zona un po' più tranquilla. Noi abbiamo accolto tutti. Abbiamo sistemato famiglie intere, donne, bambini ed anziani, negli edifici pubblici, nelle chiese, nelle palestre, nei campi, dove e come possiamo».
Vi arrivano degli aiuti?
«Niente di niente. Tra qualche giorno le riserve di cibo finiranno. Come sfameremo la gente? Siamo destinati a morire per isolamento».
Però in questi giorni richieste di pace sono arrivate da più parti, anche dal G8?
«Da dove? Per favore, non scherziamo. Tutti parlano ma nessuno fa niente».
E le parole del Papa?
«Le uniche sensate. La popolazione del Paese, o meglio di Byblos, le ha ascoltate attentamente e sono le uniche pronunciate con coerenza».
Cosa ne sarà dei cristiani libanesi?
«Forse sono i cristiani che i signori della guerra vogliono fare fuggire. Se va avanti così non solo i cristiani, ma anche tanti altri cittadini di altre religioni dovranno fuggire in Occidente».

di Paolo Luigi Rodari



IL TEMPO   19 luglio 2006


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 da bellaciao.org


DALLA BASE DI CAMP DARBY LE TERRIBILI BOMBE GBU-28 CHE SQUARTERANNO IL LIBANO?



ISRAELE/LIBANO- NICOTRA (PRC) : "DALLA BASE DI CAMP DARBY LE TERRIBILI BOMBE GBU-28 CHE SQUARTERANNO IL LIBANO? GOVERNO ITALIANO INTERDICA USO BASE PER OPERAZIONI DI GUERRA"

"Ci sono motivate ragioni che inducano a pensare che le terribili bombe GBU-28 a guida satellitare e laser richieste agli Usa dal governo di Tel Aviv, siano già stoccate nella base americana di Camp Darby. Probabilmente sono già state spedite in questi giorni tramite speciali navi o aerei da cargo.Se così fosse il territorio italiano sarebbe di nuovo usato per operazioni di guerra in barba al dettato costituzionale e alle disposizioni della legge 185 che vieta il commercio e la triangolazione delle armi in paesi in guerra o che siano responsabili della violazione del diritto internazionale." E’ quanto afferma in una dichiarazione Alfio Nicotra, responsabile nazionale del Dipartimento Pace del Prc. ( continuia qui  )


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Ci sono immagini non certo gradevoli, ma penso ci sia una grande differenza fra un telegiornale che dica ’’8, 10, 40 vittime civili’’ e guardare ’’quella’’ persona, ’’quella’’ tragedia, che non può più lasciarci indifferenti. Il nostro Paese, l’Europa, gli Stati Uniti, stanno sostenendo il governo israeliano (in nome della lotta al terrorismo ?!?) e per gli ultimi episodi si sono limitati a qualche bonario dissenso...


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