2.10.07

Senza titolo 2047

Che stupido, narrare me...
Proprio ora in cui cominciavo a valorizzarmi.
Narrarmi, e con che? Dire cosa?
Ma poi riuscirei a descrivermi?
Metto una mano nel mio giubbino e lentamente tiro fuori una sigaretta.
Inutile dire che essa, compagna di notti, ancora una volta mi frena l'animo.
Trovarsi seduto qui nel mio studio,
trovarsi a scrivere come sui banchi di scuola,
Trovarsi a imprigionare nuovi pensieri...
Lottare solo perché lo vaglia io, tutto questo mi turba.
Ritorno a scrivere per provare nell'animo ora, le stesse pulsazioni di tanti scritti, che nella mente vengono via via spolverati dalla mia memoria.
Sapere che l'unica soddisfazione rimane questa, questa futile e disperata reazione di scrivere.
Pochi capiranno quanto ho provato e narrato in queste frasi.
Pile di libri attorno a me...
Alcuni compresi, altri no.
Dalla porta dello studio entra la TV,
inutile passatempo ora, dato che non è il momento adesso.
Mi giro intorno e rivedo nel chiuso del mio studio, tanta freddezza intorno a me, tra queste pareti bianche, interrotte da scaffali colmi di libri e videocassette, di cui ho perso memoria.
La sigaretta stretta fra 2 dite è quasi finita
Ed è finita anche la voglia mia ora di scrivere.
Si spengono le luci, di questo ennesimo atto della vita mia.

Nessun commento:

Quando il make-up diventa uno strumento di empowerment femminile, la storia di Beatrice Gherardini

 Fin ora   credevo che il  trucco cioè il make  up femminile  (  ovviamente  non  sto  vietando  niente  ogni donna   è libera  di  fare  qu...