perchè ricordo l'olocausto \i e la shoah parte II

inizio il post  con  questo post  di  http://ipensieridiprotagora.blogspot.it/  più  precisamente  questo 


Alena Synkovà scrisse questa poesia quando era una bambina, nel campo di concentramento di Terezin; aveva 16 anni quando fu liberata; solo un centinaio di bambini sopravvissero al lager

Vorrei andare sola

dove c'è un'altra gente migliore

in qualche posto sconosciuto

dove nessuno più uccide.
Ma forse ci andremo in tanti
verso questo sogno,
in mille forse
e perché non subito?



 ti potrebbe interessare  la mia presa  di posizione   in merito al revisionismo estremo e negazionismo

IL post precedente  ( trovate  url  sopra  ) mi ha  riportato alla mente  le varie domande   che mi arrivano  via email da  10 anni a questa parte  ai miei post   ne  approfitto per  rispondere  alle  principali   e  le  più  ripetute   spero una  volta per  tutte  

1)  E' basta  n. non si se ne può più  . non basta  quanto   la  testa  che ci fanno   fra il 20 ed  31 gennaio con il culmine  proprio il  27  


Vero  vi capisco   non avete  tutti i torti  . Infatti  leggo sulle  pagine  182-183   del televideo rai   e  di cui riporto integralmente  questa intervista  all'autrice  in questione  dedicate  al  27  gennaio   che è uscito 



da poche settimane nelle librerie, un libro dal titolo polemico [e provocatorio ]  ,sul tema del- la Shoah, o meglio,"Contro il giorno della Memoria", Add editore. Ne è autrice la scrittrice e studiosa di Ebraistica, Elena Loewenthal, che in meno di cento pagina esprime il dubbio che la maggiore tragedia del XX secolo, la Shoah, confinata nel ricordo di una Giornata come "risarcimento" per gli Ebrei, banalizzi quanto accaduto. "Che cosa sta diventando questo Giorno della Memoria?-si domanda-Una cerimonia stanca, un momento di finta riflessione che parte da premesse sbagliate per approdare a uno sterile rituale".  che in  meno di cento pagina esprime il dubbio 
 che la maggiore tragedia del XX secolo, la Shoah, confinata nel ricordo di una  Giornata come risarcimento" per gli    Ebrei, banalizzi quanto accaduto.   

Dichiararsi contro il Giorno della Me moria è "politicamente scorretto". Che  cosa la disturba di più, chiediamo alla  studiosa Elena Loewenthal. Di principio

 non sono contro la ricorrenza. In que sto libro, dal titolo effettimante provocatorio,cerco di spiegare le ragioni 
 per cui celebrare così la memoria non   funziona. C'è ridondanza nelle celebrazioni, troppa retorica,il senso vero si  perde. Ma grazie alle tante iniziative 

 messe in campo la consapevolezza è cresciuta o no? Certo di Shoah si sa di    più rispetto ad anni fa.Ma di pari pas so c'è più propensione al banalizzare,  al manipolare la storia.Le derive antisemite sono il lato oscuro della cele brazione.Lo vediamo anche in queste ore

La Shoah non è la storia degli ebrei.Ma  forse allora non è sbagliato aver isti tuito un Giorno per ricordare all'Umanità l'orrore di cui è stata capace? E' giustissimo che si ricordi la memoria    di quanto è accaduto. Ma nello spirito  di farla propria,non di rendere omaggio ad altri-cioè agli ebrei.La storia della Shoah appartiene all'Europa,all'Italia. Non  [solo ]agli ebrei.  
 Lei parla di diritto all'oblio, che intende? L'oblio è stato spesso un meccanismo di sopravvivenza individuale e    collettiva. Naturalmente nel libro la   invoco per me mi piacerebbe poter dimenticare questa storia, che sento come  un peso-ma non per la coscienza civile. 

 Un'ultima domanda all'autrice di "Contro il Giorno della Memoria".      

 C'è una frase nel suo libro che merita  una spiegazione: "Ricordare non porta   con sè alcuna speranza. Se anche non    dovesse accadere mai più, non sarà per  merito della memoria, ma del caso".     Per l'appunto, chiamo in causa l'oblio  come stimolo a una riflessione che non  si può fare a meno di fare: siamo così  sicuri che ricordare "serva"? Che ci    renda migliori? Che sia morale? Non è   detto che sia così.  
             
Ma è ’ nostro preciso compito e dovere portare il testimone della Memoria alle nuove generazioni, ai nostri figli, a coloro che stanno costruendo con noi il domani, perché cresca in loro, sano e forte, il senso vero ed intimo della nostra umanita”.
IL VALORE DELLA MEMORIA - “La Memoria è un valore fondamentale della nostra cultura e della nostra civiltà che deve essere coniugato quotidianamente, perchè pregiudizio e discriminazione sono mali ancora troppo diffusi fra noi – ha spiegato – mossi dall'ignoranza sono insidie che alimentano paura, sospetto; fratture che purtroppo sopravvivono nei sotterranei della nostra societa”. “E’ con vivo piacere che oggi, in occasione della Giornata della Memoria, la Città di Venezia per la prima volta espone la bandiera internazionale Rom, segno di rispetto verso un popolo e la sua storia; segno della forte identità che contraddistingue la Città di Venezia – ha detto Orsoni – il riconoscimento dell’Altro, della sua cultura, della sua religione. Venezia e i suoi cittadini, hanno sempre vissuto in una amalgama di diverse culture e da questa hanno tratto la loro ricchezza, e cosi’, crediamo, dovrà’ essere nell'avvenire”. Ecco quindi che  ricordare   evitando di cadere  nel  solito rituale  ed  a senso unico  solo  quella del popolo ebraico   ,  può essere  un modo   per   guardare  avanti con la  consapevolezza  del passato   ed evitare  , scusatemi se   mi ripeto ,   la bugia  diventi  verità e  la verità  diventi  bugia  .

2)  sminuisci  la tragedia degli ebrei  . offendi l'italia  , in italia    molti aderirono perchè  obbligati dal fascismo  . Gi italiani non sono mai stati nazisti 

Non credo   che raccontare   che  accanto allo sterminio sistematico degli ebrei,che fece circa sei milioni di  vittime, il nazismo estese il genocidio  ad altri gruppi etnici e religiosi con siderati "indesiderabili", come Rom (    che noi chiamiamo   zingari ) , Sinti , Testimoni di Geova  ed  altre religioni , agli omo-  
 sessuali, ai portatori di handicap, agli oppositori politici.Tragedie  che i media  ufficiali  ricordano ( quando le ricordano  )  in tono minore, tanto da essere spesso definite "olocausti  dimenticati",come quello dei Rom, "por- rajmos" (divoramento) per loro.Le cifre  ufficiali ( ma  , mi chiedo  che  importanza  ha  se  sono poche  a  molte  ?  è più  importante  quello che hanno subito non credete  ?  )   parlano di centinaia di migliaia di vittime in tutta Europa, molte di più secondo alcuni, nei campi di  concentramento e non solo.
Niente  di  più  falso  . i miti sono difficili da  sminuire  anche  documenti  . Vero che  ci  fu  anche    chi vi aderi perchè   come tutti i  regimi   in cui   : la stampa  e i gruppi giovanili  sono in mano  al regime   e  senza  opposizione o voci dissidenti   (  o quando ci sono     represse   ed  incarcerate o  all'esilio )  logico  che  per  connivenza (  ci credi   attivamente     )   convivenza  ( ci credi   passivamente  )  logico  che  ci credi  e  ti bevi    nolente  o dolente    tutto quello che  ti viene  propinato  

N.B   termini difficilmente distinguibili   visto l'umore    mutevole ( per la maggior parte  )  dopo il crollo  della dittature

Infatti   ci sono  alcuni libri ben documentati con documenti dell'epoca   che testimoniano il contrario .In particolare  suggerisco   un libro appena  uscito  (   su https://www.facebook.com/leggirazziali   trovate   le date    delle varie presentazioni  ) 








di  Mario Avagliano, giornalista e storico, è membro dell’Istituto Romano per la Storia d’Italia dal Fascismo alla Resistenza, della Sissco e del comitato scientifico dell’Istituto Galante Oliva, e direttore del Centro Studi della Resistenza dell’Anpi di Roma-Lazio. Collabora alle pagine culturali de «Il Messaggero» e «Il Mattino». Tra i suoi libri più recenti: Generazione ribelle. Diari e lettere dal 1943 al 1945(2006) e, con Marco Palmieri, Gli internati militari italiani. Diari e lettere dai lager nazisti 1943-1945 (2009), Gli ebrei sotto la persecuzione in Italia (2010) e Voci dal lager. Diari e lettere di deportati politici 1943-1945 (2012). Con Baldini&Castoldi ha pubblicato:Il partigiano Montezemolo. Storia del capo della resistenza militare nell’Italia occupata (2012), Premio Fiuggi Storia 2012.
  e  Marco Palmieri, giornalista e storico, è membro dell’Istituto Romano per la Storia d’Italia dal Fascismo alla Resistenza e della Sissco. Ha pubblicato tra l’altro, con Mario Avagliano: Gli internati militari italiani. Diari e lettere dai lager nazisti 1943-1945 (2009), Gli ebrei sotto la persecuzione in Italia (2010) e Voci dal lager. Diari e lettere di deportati politici 1943-1945 (2012). 
  edito dalla  Baldini & Castoldi (   http://www.baldinicastoldi.it/ ) 

per  chi volesse  saperne  di più  c'è con un sacco di  approfondimenti  interessanti   http://www.bibliolab.it/landolfi_shoah/shoahitalia/  fra  le  tante pagine  a  cui rimando   segnalo   questa  in
particolare  questa    http://www.bibliolab.it/landolfi_shoah/shoahitalia/deportazioneebrei10.htm

OVVIAMENTE   SENZA  GENERALIZZARE PERCHE'  IN MEZZO ALLA MER.... EHM... INDIFFERENZA  E  COLLABORAZIONE  ATTIVA ( PRINCIPALMENTE   )  E PASSIVA   CI FURONO   VEDERE NEL PORTALE  CITATO PRIMA   IL LINK CON L'ELENCO DEI GIUSTI ( COLORO  S'OPPOSERO ATTIVAMENTE  A TALI SCHIFEZZA    E VERGOGNA )  ITALIANI  .
Come di Giacomo Sonnino, oggi 79 enne, che all'età di 8 anni venne salvato dalla deportazione perché nascosto nei sotterranei del Policlinico di Roma dal suo medico.
L’uomo in questione era il professor Giuseppe Caronia, rettore dell’università ”La Sapienza” di Roma dal 1944 al ’48, destinatario dell'onorificenza di ”Giusto fra le nazioni”, istituita dallo Yad Vashem, l’ente israeliano nato per ricordare eroi e martiri dell’Olocausto.
 o questi  finanzieri fra  cui alcuni   sardi


Concludo parafrasando  la  domanda   che  viene fatta  a  gli ospiti della trasmissione   di storia su rai  3  "Il tempo e la storia"Libro.  film , luogo


Luogo



  da  http://storiedimenticate.wordpress.com/category/personaggi-e-storie/



Libro  

qui  è  un po' difficile  perchè  ne  sono stati  e  credo che  ne saranno  scritti  altrettanti   sull'argomento  voglio però suggerire  due fumetti   che  sono quelli che  insieme alle  puntate  di   mixer  (  trasmissione tv    degli anni 80  )  sono quelli  che  hanno  formato   e  mi portano a parlarne   qui  sul  blog




Albo n. 83 (Agosto 1993)
Soggetto: Tiziano Sclavi
Sceneggiatura: Tiziano Sclavi
Disegni: Gianluigi Coppola
Lettering: Renata Tuis
Copertina: Angelo Stano





  •                    Data pubblicazione1 gennaio 1986 
  •                     AutoreArt Spiegelman
  •                     GeneriBiografiaAutobiografia, graphic novel, fumetto


  • FILM


     ce ne sarebbero parecchi fra i più belli , ovviamente gusti personali . : La chiave di Sara (Elle s'appelait Sarah) 2010 diretto da Gilles Paquet-Brenner. Tratto dall'omonimo romanzo di Tatiana de Rosnay ed Anita B di roberto faenza appena uscito e ma dal trailer e dalle anticipazioni sembra buono e racconta tali eventi sotto una prospettiva diversa dal solito canone i post lager proprio la tregua 1997 di Francesco Rosi ( tratto dall'opera omonima di primo levi )

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