Susanna, la prostituta in bici sulla Salaria e Claudio sposa la prostituta che l’ha salvato: “Ho convinto 50mila uomini a smettere”

 colonna sonora la sezione musica della voce https://it.wikipedia.org/wiki/Prostituzione

Una  storia  , la  prima  , alla Pretty woman o  alla Bocca  di rosa   di de  andrè  .


  da il messagero del   24 Marzo 2015

  raffaella.troili@ilmessaggero.it

Giovanna passa la domenica a Villa Ada guarda gli alberi, si rilassa. La mattina pulisce le case a Talenti, il pomeriggio fa la prostituta. Su e giù sulla Salaria, in bici, pedalando lentamente, fondoschiena all’insù. L’ultima frontiera, stratagemma per evitare sanzioni e pericoli del mestiere più antico del mondo. Piumino rosa e coda di cavallo non passa inosservata. Pantacollant trasparenti e perizoma non sono casuali. Gli automobilisti accostano, s’informano. Non è la solita. Non è una ragazzina, non è schiava, non ha un ciglio della strada. «Se mi avvicino le romene mi cacciano, guadagno un terzo rispetto a loro, basta che riesco a salvare i miei figli». L’unica soluzione è quell’Atala bianca così «nessuno mi dà fastidio».
Ha 50 anni, non li dimostra. Al solito perché lo fai dice «per bisogno: trovo soldi per i figli. E mi piace, amo pedalare, conoscere gente». Ex ballerina, ex pretty woman ora solo bellezza in bicicletta. S’interrompe, non si concede pause. Ha due figli che riesce a mandare in una scuola privata «che costa un occhio della testa. Perché sai con questa? - indica le parti basse - me so’ comprata casa. E sai perché: gli uomini so’ coglioni». Compete con giovani spettacolari coperte da magnaccia a bordo di macchinoni con targhe straniere. «Seleziono, niente follie, mai di sera. Me li scelgo fichi, giovani, profumati, normali.
Il vecchio viscido, il panzone lardoso via. E niente orge: una coppia, marito e moglie, cocainomani, mi dava 600 euro per passare un pomeriggio insieme. Però ci devi baciare in bocca. Maddeché. Eppure potevo comprarci il motorino a mio figlio».


Un Giglio   che  ha  la  sua  dignità   come dimostra   l'articolo precedente    ed  ha avuto  un passato   triste ed   difficile   che poi  l'ha  portata   alla  vita    che sappiamo  ,  Infatti

da http://www.tgcom24.mediaset.it/televisione/  più precisamente  qui 


Nina Palmieri racconta la storia di Susanna, una 51enne soprannominata Bocca di Rosa, come nella canzone di Fabrizio De André, che ha deciso di vivere liberamente la sua vita da prostituta. Come molte donne lavora sulla Salaria, a Roma e ha scelto questa vita per amore dei suoi figli, per riuscire a mantenerli dopo essere stata lasciata dal suo compagno. Ai microfoni de Le Iene ha raccontato di essere stata in passato una ballerina professionista e di aver lavorato con le stelle degli anni ’80, fino ad un incidente che l’ha obbligata a ripiegare sui night. Ed è in questo contesto che conosce l’uomo di cui si innamora, scegliendo di seguirlo e abbandonare tutto il suo mondo.


La storia con lui però non finisce bene, viene lasciata dopo la nascita della sua seconda figlia e a causa di una forte depressione, ha deciso di mettersi sulla strada. Bocca di Rosa non nasconde nulla alla iena Nina Palmieri, raccontandole di essere stata avvicinata da un ragazzo rumeno che l’ha picchiata e stuprata. La persona in questione oggi si trova in carcere, arrestato per aver aggredito anche altre donne. Susanna ha sottolineato anche che i figli non sono d’accordo con la sua scelta di vita, ma lei nonostante tutto si sente appagata e felice del suo lavoro, perché come dice lei stessa ridendo: “Mi pagano”

La seconda  storia   è  invece  una di quelle   di chi prova  a lottare   contro  la prostituzione   o meglio contro lo sfruittamento e la  schiavitù dela prostituzione    senza  ricorrere a misure repressive ed  priobizioniste  ma con una politica   di non criminalizzazione  nè verso  chi  ci và nè verso  chi   lo fa . E  la  storia   di  

  da   ( eccetto le  foto prese  da google  )     da Blitz quotidiano 13\6\2018 presa   tramite l'app  news repubblic  (  
Claudio sposa la prostituta che l’ha salvato: “ho convinto 50mila uomini a smettere”


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ROMA – Un ex cliente, poi diventato marito della vittima della tratta della prostituzione di cui si era innamorato.Claudio ora ha 50 anni e ha dedicato la sua vita a convincere 50mila uomini a smettere di andare a prostitute. L’uomo ha raccontato la sua storia a Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, i conduttori del programma ECG di Radio Cusano Campus.
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Claudio era un assiduo frequentatore di prostitute. Poi ha incontrato una ragazza vittima della tratta e se ne è innamorato: “Facevo il giornalista, lo scrittore, era un momento complicato della mia vita. Avevo 50 anni. Ero seduto su una panchina, a Torino, senza sapere perché mi sono ritrovato a piangere. Mia moglie mi aveva lasciato, si era portata nostro figlio con sé, ero a pezzi. Pensavo di essere invisibile, che nessuno mi avrebbe notato. Invece una ragazza, bellissima, giovanissima, mi ha domandato se avessi bisogno di aiuto. Mi sono fatto raccontare un po’ la sua storia, era una vittima della tratta della prostituzione. Prima siamo diventati amici, poi complici, infine ci siamo innamorati, oggi è mia moglie”.
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Claudio ricorda come è diventato cliente di prostitute: “Cercavo semplicemente di soddisfare un istinto che pensavo fosse naturale. Non credevo di far del male a nessuno. Io cercavo prostitute, invece trovavo delle schiave. Non ne ero consapevole, lo davo senza pensarci, come aprire una bottiglia di acqua quando hai sete. Molti uomini pensano ancora, per colpa della nostra società, che sia giusto trattare da sante le donne che hai in casa e da puttane quelle che incontri fuori. E poi ci sono insicurezze sessuali che si possono superare molto più facilmente con una prostituta che con una donna che va conquistata. Quando capisci che la ragazza che hai davanti non è una prostituta, ma una schiava, vittima di persone senza scrupoli che la obbligano a fare quello che fa, cambi prospettiva. Negli ultimi anni ho incontrato circa 100.000, la metà li ho convinti a smettere”.L’incontro con quella che è diventata sua moglie: “Dopo averla conosciuta, ho scritto un libro per raccontare la nostra storia. E ho iniziato a ricevere telefonate e messaggi di uomini che andavano a prostitute ma che desideravano cambiare vita. Ho iniziato a incontrarli e a formare gruppi di uomini che si interrogavano su sé stessi. Poi abbiamo iniziato ad avvicinare i clienti delle prostitute, per strada. Gli dicevamo di essere come loro, di aver cercato anche noi in passato delle ragazze, ma che proprio per colpa di questo comportamento esisteva la tratta. Nel frattempo la ragazza che avevo incontrato ha trovato il coraggio di affrontare la sua protettrice, è stata massacrata di botte, ha perso un occhio, è rimasta in coma per tanti giorni. Ma ora è libera”.
Mi piace  concludere     con questo  estratto  da  una  famosa  canzone   vedere   la  colonna  sonora


[---]
Vecchio professore cosa vai cercando
in quel portone
forse quella che sola ti può dare
una lezione
quella che di giorno chiami con disprezzo
pubblica moglie
quella che di notte stabilisce il prezzo
alle tue voglie
Tu la cercherai tu la invocherai
più d'una notte
ti alzerai disfatto rimandando tutto
al ventisette
quando incasserai delapiderai
mezza pensione
diecimila lire per sentirti dire
"micio bello e bamboccione"
Se ti inoltrerai lungo le calate
dei vecchi moli
in quell'aria spessa carica di sale
gonfia di odori
lì ci troverai i ladri gli assassini
e il tipo strano
quello che ha venduto per tremila lire
sua madre a un nano
Se tu penserai e giudicherai
da buon borghese
li condannerai a cinquemila anni
più le spese
ma se capirai se li cercherai
fino in fondo
se non sono gigli son pur sempre figli
vittime di questo mondo


con questo è tutto alla prossima

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