Dopo la settimana della memoria adesso si avvicina la settimana del giorno del ricordo , la differenza tra patriottismo e nazionalismo ( da me riportato qui ) ben spiegata dal politologo Maurizio Viroli nel libro NAZIONALISTI E PATRIOTI che ricostruisce le ragioni della tentazione illiberale che sta attraversano il nostro Paese in un malsano e disgustoso sentimento nazionalista mai o falsamente patriottico ) , mostra il suo solco profondo tra l'affetto verso il proprio territorio e l'amore malato per esso con l'odio per tutto ciò che è straniero
A noi uomini liberi spetta ricordare il passato , in questo caso il 10 febbraio , a 360 gradi ricordare tutti i morti a causa da parte dei carnefici nazionalisti, prima fascisti e poi comunisti , Opporci a :
- lo stravolgimento da parte della destra illiberale e neofascista con la complicità ed il silenzio ( salvo rari casi della sinistra parlamentare revisionista ed frange di quella extra parlamentare) della verità insistendo solo sul genocidio nazionale asseritamente subito dagli italiani in Istria
- la monopolizzazione da parte della destra illiberale e di quella postfascista dell'argomento delle foibe quale 'fobia di massa ' decontestualizzandole da quello che è avvenuto prima .
- la strumentalità di tale argomento da parte dei neofascisti, perchè usato :
A ) per distrarre l'attenzione dal ruolo svolto dai fascisti fin dal 1919\20 il cosiddetto fascismo di confine con incendi alle associazioni e gruppi culturali , linciaggi , discriminazioni , delle minoranze slave , e poi dal 1922\23 fino al 1943 con l'aggiunta di italianizzazione forzata , con deportazioni e massacri e successivamente dopo l'8 settembre del 1943 con le stragi e i massacri vestendo i panni di membri della RSI ovvero dei traditori della Patria nelle formazioni nere che in Istria e nella "Zona di Operazione del Litorale Adriatico" combatterono agli ordini dei comandi nazisti contro i patrioti resistenti italiani, seminando stupri, distruzione e morte
B ) per far dimenticare violenze e stragi perpetrate dai fascisti italiani in Istria e nelle zone occupate della Dalmazia, del Montenegro, della Slovenia (Lubiana) dall'inizio del 1941 fino al settembre1943 .
Infatti come dice https://left.it/2020/02/19/attacchi-alla-ricerca-storica-su-foibe-e-confine-orientale
Infatti come dice https://left.it/2020/02/19/attacchi-alla-ricerca-storica-su-foibe-e-confine-orientale
È in corso una indegna gazzarra da parte di elementi di destra e di estrema destra che prende a spunto le celebrazioni del giorno del ricordo . Queste persone attaccano qualsiasi interpretazione che non accetti una vulgata che si rifiuta di prendere in considerazione la politica di snazionalizzazione portata avanti durante il ventennio nelle zone del confine orientale non per giustificare, ma per spiegare quanto successo dopo la caduta del fascismo e durante la costruzione dello stato comunista jugoslavo. Si vuole imporre una versione ufficiale della tragedia delle foibe e di quella successiva dell’esodo dei giuliano fiumano dalmati sotto forma di genocidio degli italiani e con impropri e assurdi confronti con la Shoah. Chiunque operi la necessaria contestualizzazione di quanto successo sa che gli italiani furono perseguitati o in quanto ex fascisti, o perché identificati con le classi egemoni, o in quanto si opponevano alla costruzione dello Stato comunista, e non in quanto italiani. L’anno scorso l’attacco era stato portato al vademecum elaborato dall’Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea del Friuli-Venezia Giulia, di Trieste, un equilibrato documento di sintesi storiografica sulle acquisizioni di decenni di ricerca sul confine orientale, che metteva in discussione la tesi che la persecuzione degli italiani fosse motivata da una pulizia etnica. [....]
Inoltre due anni fa e l'anno scorso , e credo che sarà cosi ( mi auguro e spero di no ) anche quest'anno sono stati attaccati singoli ricercatori accusati di negazionismo solo perché si rifiutano di cedere alla nuova vulgata nazionalista e filo fascista, e poi la Regione Toscana per aver affidato all'istituto della Resistenza e dell’età contemporanea di Grosseto la politica della memoria, e quindi anche i viaggi sul confine orientale, sulla base di una pluriennale esperienza di ricerca e didattica di quell'istituto sul tema. Gli attacchi mirano a mettere sullo stesso piano ( è da stolti negarlo e non vederlo ) storici riduzionisti cioè che attribuiscono le foibe e l'esodo solo al fascismo e sminuiscono i crimini comunisti con chi fa invece ricerca seria inquadrandole in uno contesto storico ed servono a negare la legittimità degli Istituti della Resistenza e dell’età contemporanea a svolgere azione di ricerca storica e diffusione didattica sul confine orientale, sostenendo che essi sarebbero ideologicamente orientati.
Ecco che quindi è necessario oltre che : « [...] È allora essenziale ribadire che la ricerca storiografica non può essere condizionata da verità ufficiali diffuse o imposte dallo Stato e dalle istituzioni; che la libertà di ricerca va fondata sull’onestà intellettuale, sulla contestualizzazione ampia degli eventi, sull’utilizzo critico di fonti verificabili; che da parte degli istituti storici della Resistenza e dell’età contemporanea non è mai stata negato che le foibe rappresentino un crimine, che si inquadra non soltanto in una reazione alle politiche di snazionalizzazione [ quello che a destra ed in certa sinistra s'ostinano a definire pulizia etnica ] e oppressione messe in atto dal fascismo nei confronti delle minoranze slovene e croate, ma anche nei meccanismi violenti di costruzione dello Stato jugoslavo da parte di un regime comunista che perseguitava tutti coloro che si opponevano ai suoi progetti (e quindi non solo italiani, e quindi non solo fascisti).[...] » sempre left eccetto le parentesi quadre che sono miei pensieri .
In realtà dietro a questi attacchi si nasconde non solo la totale ignoranza o conoscenza parziale degli eventi storici, ,ma l’utilizzazione di parole d’ordine scioviniste e nazionaliste, ma anche e soprattutto la rivalutazione del ventennio fascista e della figura di Mussolini .
Infatti L’Istituto nazionale Ferruccio Parri, che è il capofila di 64 Istituti storici della Resistenza dell’età contemporanea diffusi su tutto il territorio nazionale, si oppone con forza a questa deriva filofascista e antidemocratica e, nel manifestare la propria vicinanza alle famiglie di tutti coloro che hanno dovuto soffrire per le tragedie consumatisi sul confine orientale, ribadisce il suo impegno per la libertà di ricerca storica al di fuori di vincoli e polemiche di carattere ideologico. Esprime solidarietà agli istituti e ai ricercatori che in questi giorni hanno ricevuto attacchi scomposti per il loro impegno per la verità e la correttezza storica.IL cattivo ricordo è peggio del silenzio che le foibe e l'esodo hanno subito in 60 anni . Infatti Si dice che, a forza di ripeterle, anche le menzogne diventano verità. Più volte questo è accaduto riguardo ai fatti del passato. Capire come sia stato possibile e correggere le distorsioni è il compito che ci siamo dati. Quindi cerchiamo di porre fine a chi sfrutta questo giorno cercando di accreditare presso i giovani e non solo, una visione semplicistica e parziale di una vicenda invece molto complessa, presentandola come una specie di “equivalenza” verso i crimini nazisti e fascisti della seconda guerra mondiale, calcando la mano con numeri fuori di ogni documentazione storicamente valida, su un aspetto drammatico, come le foibe, ma parziale e non inserito nella più complessa vicenda del fascismo del confine orientale
mentre mi accingo a completare i tag per questo post dalla radio s'odono le prime note di
Torneremo Ancora - Franco Battiato
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