25 aprile 1945-2005

   


 IL Post  d’oggi  , come sempre  del resto  per  chi   mi ha sempre seguito dall’inizio  vuole essere   uno strumento d’informazione    ovviamente  nel limite del  possibile   non settaria   e  obbiettiva , che  aiuti   nella  ricerca  della memoria (  vedere il post  integrazione alle  Faq )  e  a  conoscere    ed  acquisire quelle “ buone  abitudini “   che  unite  agli “ strumenti diagnostici esistenti    possono  aiutare  a  far  si che   certe  aberrazioni   non  sin ripetano mai più   e  che   le  bugie (  di stato e  non   )  non diventino verità  e  la  verità   non diventi  menzogna  In occasione dell’anniversario del  60 ° anniversario  della liberazione si assisterà da una parte a un diluvio di retorica e di celebrazioni    spontanee  come  quella  che  ci sarà  il 25  aprile  a  Bortigiadas ( Sassari  ) e   ipocrite   come quella  del  mio  comune    dove  si  è dimenticati di  ricordare  uno  dei  più  grandi partigiani   italiani  Il  colonnello dei  carabinieri (  uno dei primi    \  secondo altri il primo stesso    fra  i carabinieri ad  andare in montagna  e  unirsi a Partigiani  )  comandante  di GL  di Piacenza    Fausto Cossu  originario    di Tempio P ( mia  cittadina  )   morto all’età  di 90  la  scorsa  settimana   sulla lotta partigiana :  Allo  stesso  tempo ci saranno  anche  denigrazioni  ni  da  parte  dei revisionisti estremi - negazionisti   e  quindi  delle  tv  e dei media  (  la  cui  totalità o quasi  è  in mano  alla  destra  di governo   )  verso  coloro   che hanno combattuto per la democrazia  e la libertà, accusandoli   d’essere  una esigua  minoranza (tesi   fuorviante  se   si estende  a tutta  la resistenza,in parte vera  se si tieni conto  della   distinzione  fra Attendismo   e  Non Attendismo     all’interno  del movimento  resistenziale   in quanto le lotte  di liberazione   sono vincenti     solo se   il pesce  ha  l’acqua     in cui nuotare , infatti non si   capirebbe la  nascita  e la  durata  anche  se  breve  delle repubbliche partigiane  (  sempre  sullo stesso argomento il  dossier del quotidiano l’unità )   la  grande partecipazione popolare  e il  ruolo attivo  delle donne la  cui presenza e partecipazione  è stata  lungo  come  quella degli anarchici e  dei movimenti non violenti   ,  anche   da  quei partiti   attendisti e non  che hanno fatto la resistenza  , sottovaluta     e sminuita , ed   solo recentemente   affrontata    trovate  qui maggiori news ) e mettendoli  sullo stesso piano, con una legge ,  con  coloro  (  I repubblichini  ) ,che  hanno partecipato   allo sterminio nazista  e  allo loro stragi  ne trovate qui l'elenco  e  qui  chi essi erano.Per maggiori approfondimenti    vedere i link  riportati alla fine  Ecco   quindi  come  già in passato  ho  deciso  di preferire, alle  rituali   e  [ Sic ]  spesso stucchevoli  celebrazioni ,  nel mio piccolo , una iniziativa   concreta  volta   a contribuire   ad una memoria  non retorica  e  solo celebrativa, perché  : <<  Occorre  essere attenti    per  essere padroni di se  stessi >> come  dicono   gli ex Csi in linea  Gotica  .  e  come  dicono anche    dei miei amici  di Gavoi (  Nuoro  ) Francesca Cualbu,Enrico Mura,Luca Sedda   nel   loro libro GAVOESOS Il Ventennio e la Guerra  che  hanno scritto un  libro  sul  loro  periodo intervistando anziani  del paese  sul periodo  fascista  e  sulla seconda  guerra mondiale   presenteranno il  25  aprile   : << Mentre le guerre continuano a funestare questo nostro mondo e, a noi tutti, sembrano lontane, lontanissime, televisive, la generazione che ci ha preceduto e ci ha regalato il paese come oggi lo conosciamo, la generazione che ha vissuto il Ventennio, che ha combattuto la Seconda Guerra Mondiale, si va estinguendo. Nelle case e, nei giorni buoni, sulle panchine granitiche ai bordi delle vie e delle piazze, invecchia un patrimonio di memoria storica, inascoltato da quelli che di memoria e d’insegnamenti avrebbero più bisogno: i giovani . Convinti che ogni vecchio che muore rappresenta un archivio che si chiude per sempre, abbiamo deciso di tornare ad interrogare i protagonisti di quegli anni, i pochi che ancora oggi hanno voglia di parlare di quelle vicende talvolta dolorose, quanto dolorosa può essere la guerra. Abbiamo pensato di raccogliere le testimonianze, le fotografie, le lettere dei superstiti di quelle guerre, ma anche di quelle persone che nel paese hanno vissuto le ansie e le difficoltà di quel periodo, per cercare di scoprire come e quanto Gavoi, villaggio barbaricino, fosse coinvolto, travolto e partecipe di quel momento storico nefasto per l’Italia, per la Sardegna e per il mondo intero. Abbiamo pensato di riportare tutto questo in un libro che rimanga a testimoniare e a ricordare quegli anni a tutti i Gavoesi...». Occorre,quindi fare,come nella moderna  medicina dove  la  diagnosi precoce sia lo strumento  migliore per  assicurare  le massime possibilità   di cura . E  la  diagnosi  precoce   , in  tutti in campi , richiede  la consapevolezza  e  informazione  .  Ma   poiché  lo sappiamo  tutti  ( almeno  chi  non  vuole  aprire gli occhi  o  ha mandato il cervello all’ammasso )  deve  essere   quella  non  omologata    e standardizzata  come   è oggi   in Italia   salvo  rare  eccezioni  di chi non  ha  voluto mandare  il cervello all’ammasso  o leccare  culi  .  A  che  dice   che il  25 aprile  e  l’antifascimo  sono ormai  superati  dico   questo  :   la nostra  costituzione  (   che    si vuole  cancellare   completamente  )   non  è separabile   dall’antifascismo e  dalla  guerra di liberazione  , della quale  l’insurrezione del  25  aprile   non fu  che l ‘epilogo  (  e solo  gli schiocchi  in malafede   sia  a destra  che a  sinistra   hanno inventato  o  riutilizzato il  ritornello   montalelliano : <<   s’insorse   quando    non c’era nulla  contro  cui  insorgere >> )  . Non  è separabile   quella  lotta   dal suo grande  e positivo risultato  concreto   che  è la Costituzione   . Un monumento   che    oggi  è insidiato   e   che  va  difeso  con ogni mezzo  ., perché  è il risultato   di sofferenze   di tanti   e non  può essere infangato  o dimesso da   un manipolo   di neofascisti  camuffati  in cerca di rivalsa   .Mi  ritornano in  mente le parole  , lette  in uno dei tanti dossier   per  60   , di  Livio bianco capo partigiano del  Cuneese pronunciate nel  lontano  1947 , rese ancora più attuali e che trovano conferma  nelle violenze   fasciste   alla  facoltà di Roma  III   o le manifestazioni e  aggressioni  di  Forza  Nuova   trovate qui  un elenco  dettagliato   : <<  quelle   forze che credevamo  d’aver   per sempre debellato  , verso cui abbiamo avuto   il torto d’essere stati   troppo indulgenti  , sono sempre  vive  , e  rialzano al testa   , e  cercano   baldanzosamente  al rivincita  >> .Concludo   questo  Post   con due  citazioni . La  prima  una rivista di storia  Millenovecento  (  di destra   certo  ma non fascista   un po’ revisionista   a  volte  anche  estremo  , ma non faziosa  ben   curata  e  documentata  per iscriversi alla neswletter  info@millenovecento.it essa    è in formato PDF e per essere letta necessita di Acrobat Reader, scaricabile gratuitamente sul sito www.adobe.it )  : << (…)   Negli ultimi anni da parte di molti studiosi, dopo anni di alluvione di retorica sulla resistenza, c’è stato un tentativo di ridimensionare l’importanza di questo fenomeno. E’ stata messa in discussione la rilevanza militare, è stata messa sotto accusa in certi casi l’onestà personale di molti partecipanti, sono stati espressi dubbi sul valore democratico di grandi componenti resistenziali, specie quelle che si rifacevano allo stalinismo che in effetti non aveva molto da insegnare sul piano della democrazia. In qualche maniera anche la riscoperta dei combattenti della Rsi, molti dei quali avevano combattuto una guerra già persa solo per salvare l’onore nei confronti dell’alleato, è una critica implicita a chi ha combattuto sulle montagne in nome della libertà.Personalmente sono convinto che la resistenza abbia fatto una serie enorme di errori (…)  >>  . Certo    come in tutti i  movimenti  di liberazione  ci  furono degli errori , ma  non sono  paragonabili a  quelli    fatti da coloro   contro  cui si  combatte   Quelli   della  resistenza  italiana  furono  :   quello del massacro della famiglia   Govoni    famiglia Govoni  meglio nota  come i sette fratelli  Govoni  (  per  citare  il caso più   importante  e più noto ), Le foibe ( sempre su  tale  argomento  segnalo quest’altro  sito   http://digilander.libero.it/lefoibe/personale.htm  )  oppure  il caso  di   Porzus   e per  finire  quello  di  Piazzale  Loreto     atto conclusivo della  Guerra   ,   Alcuni  comprensibili (  le  Foibe  e Piazzale  Loreto  )   se  inquadrati   nel contesto storico , ma non giustificabili , condannabili gli altri   , da non mettere    tutti  sullo stesso piano di quelli  Nazi – Fascisti  .  << (…)  Ma al di là di tutti questi elementi, ---sempre  l’editoriale  di Secciani  su millenovecento di  questo mese  ----   che sono certamente importanti, sono personalmente convinto (e ripeto è un parere personale) che con tutti i suoi errori la resistenza sia stato un elemento fondamentale nella ricostruzione dell’Italia. Si parla molto della parola onore ogni volta che si citano i combattenti della Rsi ed è indubbio che da parte di molti ci sia stata questa motivazione nello schierarsi dalla parte di un regime screditato, ma è altrettanto indubbio che il vero onore dell’Italia sia stato salvato proprio dalla resistenza. E non certo perché si schierò dalla parte dei vincitori, ma perché era dalla parte di valori giusti. La democrazia, la libertà di espressione, la libertà di associazione, la libertà di mercato sono valori troppo grandi e troppo importanti per considerarli secondari. Il fatto che, sia pure con molte contraddizioni, la resistenza abbia dato il suo contributo a ristabilirli in Italia non è un fatto di pura retorica, ma qualcosa di fondamentale. E il fatto che quando sono arrivati i liberatori ci fosse già qualcuno che la libertà se l’era conquistata da sola, il fatto che la democrazia non sia stata solo un bene di importazione, non è certo un fatto secondario.>>.Seconda   è  ultima  citazione  :<<  Se voi  volete  andare  in pellegrinaggio  nei  luoghi ---- potete   con i link sotto riportati  ---- dove  è nata  la nostra costituzione   andate nelle montagne   dove  caddero  i partigiani  , nelle carceri dove  furono imprigionati  ,  nei luoghi dove  furono impiccati . Dovunque  è morto un italiano  per  riscattare la  dignità ; andati li , o  giovani  ,  col  pensiero perché  li  è nata  al nostra costituzione  >> (   Pietro  Calamandrei 1899-1956   un  liberale  \  azionista    che  oggi  dai revisionisti  estremi \  negazionisti  viene  definito  in senso  dispregiativo e  fuorviante comunista  )  




 

 



 


 


Commenti

vera.stazioncina ha detto…
che lavoro per questo post!..bravo!

un sorriso

veradafne

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