Senza titolo 644

Il 25 Aprile e il governo 


L'EPIGRAFE


Lo avrai
camerata Kesserling
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
 
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio;
non con la terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovineti
riposano in serenità;
non con la neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono;
non con la primavera di queste valli
che ti vide fuggire.
 
Ma soltanto col silenzio dei torturati
più duro d'ogni macigno;
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
 
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi con lo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA.



Piero Calamandrei



ATTI DI GOVERNO



  • Silvio Berlusconi non ha MAI presenziato a una celebrazione del 25 Aprile negli anni in cui è stato presidente del consiglio  (nemmeno quest'anno sarà a Milano a fianco di Ciampi, mentre la lega e AN era scontato che disertarssero l'appuntamento). Il leader di uno schieramento politico chiamato "casa delle libertà" dovrebbe avere a cuore la data che ricorda la riconquistata libertà e la nascita della Democrazia in Italia, e invece ha sempre accampato scuse per non essere presente alle cerimonie pubbliche che il suo ruolo istituzionale (nonchè il naturale senso civico) gli avrebbe dovuto imporre. Forse perchè la festa della Liberazione è tutt'uno con termini quali Antifascismo e Resistenza? In effetti buona parte dei suoi alleati politici non hanno mai avuto buoni rapporti con questi concetti.

  • Nelle ultime due finanziarie si sono drasticamente ridotti i fondi destinati all'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani). Questi tagli hanno messo in grave crisi finanziaria l'associazione che, per far fronte alle spese per ricordare degnamente il sessantesimo anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo ha dovuto ricorrere a sottoscrizioni pubbliche.

  • Allo stesso tempo, però, il governo ha varato una legge che equipara i repubblichini che combattevano a fianco dei nazisti (le Waffen SS, responsabili di 15.000 morti tra i civili italiani in stragi, rappresaglie e torture) ai partigiani, garantendo così a questi illustri "patrioti" la pensione di guerra. Viene così messo sullo stesso piano il partigiano che ha combattuto per liberare l'Italia dalla dittatura e il fascista che ha lottato a fianco dell'invasore tedesco, contro il suo popolo.



LA STOCCATA



Cosa Nostra propone di abolire la ricorrenza del venticinque aprile, simbolo di divisione fra gli italiani, e di sostituirla invece con una "Giornata della Concordia" che possa essere celebrata insieme da Ss e partigiani, mafiosi e carabinieri, giudici e ladroni. La proposta, apparsa sulle colonne del "Domenicale" (la rivista ideologica di
Dell'Utri) e' stata entusiasticamente ripresa dal Secolo d'Italia ("Basta con l'antifascismo") e An (La Russa: "Una festa da cambiare"). Negli Stati Uniti, contestualmente, il 4 luglio verra' festeggiato insieme a Bin Laden.



Riccardo Orioles da "La catena di San Libero"



DICHIARAZIONI UFFICIALI



Dove andrà il 25 aprile? "Di solito rendo omaggio al campo 10 dove sono sepolti i caduti della Repubblica Sociale". E i partigiani? "I privati fanno quello che vogliono".



Ignazio La Russa, Corriere della Sera, 9 aprile 2005



"Mussolini non ha ammazzato nessuno. Mandava la gente a fare le vacanze al confino".
Silvio Berlusconi, intervista allo Spectator, 2003


Criticare Mussolini mi riuscirebbe difficile. Noi non rinunciamo ai nostri valori, alle nostre radici.



Francesco Storace (AN), governatore del Lazio, al convegno sui martiri delle foibe tenuto a Fondi (Latina) il primo novembre 2003



"Cercheremo di attualizzare il nostro sogno, dimostrando che nel fascismo ci sono elementi validissimi per la società italiana".
(Gianfranco Fini, 1987, da "Fini", Kaos).

"Non abbiamo niente da rimproverarci: il movimento da cui traiamo origine è stato sconfitto dal verdetto delle armi, non dalla Storia".
(Gianfranco Fini, 1992, ibidem).

"Bisogna dire grazie a Mussolini se nel '22 l'Italia non è diventata comunista".
(Gianfranco Fini, 1992, ibidem).

"Il saluto romano non mi scandalizza: in un momento dove tutti fanno a gara ad annacquare la propria identità, o se ne vergognano, c'è chi ne è orgoglioso".
(Gianfranco Fini, 1992, ibidem).

"Mussolini? Un esempio di amore per la propria terra e la propria gente".
(Gianfranco Fini, 1987, da "Gianfranco Fini", Kaos).

"Se Mussolini vincesse oggi, garantirebbe libertà agli italiani. Insieme a Cavour, Mazzini e Garibaldi, anche a Mussolini verranno intitolate piazze e monumenti".
(Gianfranco Fini, ottobre 1992, ibidem)

"L'identità che il Msi orgogliosamente rivendica non è tesa a restaurare il regime fascista, bensì a rilanciare quei valori che quel regime teneva ben presenti ed elevò alla massima dignità".
(Gianfranco Fini, novembre 1992, ibidem).

"Mussolini, per l'Italia, è stato il più grande statista del secolo".
(Gianfranco Fini, Mixer, 7 marzo 1994).

"L'unica colpa di Mussolini è di aver creduto che la guerra sarebbe durata poco. E' partito per correre i cento metri, gli è toccata una maratona. Ha preso una cantonata".
(Gianfranco Fini, 2 luglio 1994).

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