Immagine di franca bassi "Passo delle Capannelle" Gran Sasso autoscatto
I tempi cambiano, ma, non sempre in meglio! Sicuramente a tutti sarà capitato di restare in panne? A me spesso, ma ho sempre risolto con un po' di fantasia. Per esempio: con questa piccola vettura in estate al rientro a Roma, ero partita da Roseto degli Abruzzi, dopo una quarantina di chilomentri un rumore secco al filo dell'accelleratore, si rompe! sistemo la piccola auto con l'acceleratore a mano, mi fermo dove ero visibile, e rifletto sul da farsi; mi preoccupo solo del buio, nessuna luce intorno, solo la mia piccola torcia, alzo gli occhi, il cielo bellissino, un grosso respiro, e per farmi compagnia metto un disco, apro gli sportelli, alzo il volume, la musica echeggia tra le montagne, credetemi è stata una notte stupenda. Dopo che ho concentrato la mia fantasia, comincio a rovistare nel borzone di 'Mary Poppins' trovo una cinta di spugna gialla del mio accappatoio; apro il tetto di tela, della piccola auto, faccio passare la cinta nella fessura del cofano posteriore, aggancio la cinta al filo dell'acceleratore, spengo la pila, metto in moto e via. Avevo appena inventato, "un accelleratore di scorta". Vabbè... direte ma a noi che ci frega? Adesso vi spiego questo episodio è una premessa, di quello che ieri sera ho passato. Con una macchina automatica di buonissima marca a detta di mia figlia, perfetta, che io non desidero fare il nome, altrimenti faccio pubblicità. Dopo aver preso mio nipote a scuola e portato a casa , al rientro, mi trovo un traffico del cavolo sulla tangenziale a tre corsie, dopo un'ora di fila ferma al centro, mi stavo addormentanto dentro l'abitacolo, un colpo secco! si accendono tantissimi triangoli con segnale di pericolo! un sobbalzo e non vi dico gli sguardi delle persone intorno, automobilisti che parlavano da soli, e sicuramente anche molte parolacce. Accendo le luci di emergenza, alzo il cofano, prendo il triangolo e non vi dico la complicazione per aprirlo e tutto questo al centro del traffico. Nessuno si ferma, ebbene si! mi trovavo al centro di Roma, in mezzo a una folla di auto, ma il deserto era più vivo. Ho abbandonato la vettura per il pericolo, senza perdere la mia calma, ho camminato un po' e al distributore hanno chiamato un carroattrezzi; al suo arrivo, ha dovuto faticare moltissimo per girare il volante. Alla mia donanda, di cosa era accaduto, spontaneamente mi risponde: "Eelttronica del cazzo! mi scusi signò, queste so le machine de oggi". Franca Bassi
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