Qualche tempo fa mi indignai perchè un amico mio, vinctore di un contratto di ricerca per un college americano insieme al figlio del suo professore (uno dei tanti "baroni universitari") dopo essere stato per due anni in california a studiare i movimenti della crosta terrestre con successo, era tornato a Palermo sicuro di poter ottenere un posto di ricercatore, credetemi se lo meritava tutto, e continuare il suo lavoro, invece quel posto, senza meritarlo, lo ha ricevuto in dono il figlio del "Barone". Solo a pensare e immaginare questo mi indigno, ma non vi sto raccontando una brutta storia. No. Questa in Italia è la consuetudine. Così l'idiota oggi è professore universitario, uno di quelli che fanno fare lezione ai loro assistenti, altra illustre schiera di illusi che spera di avere un ruolo un giorno, ma che non ha alcuna speranza, almeno fino a quando le università sono "Baronati". Il mio amico, invece, che è un ottimo ricercatore, oggi vive in Danimarca. Gli hanno dato un allogio più che dignitoso, un laboratorio e un assegno di lavoro che gli consente di vivere adeguatamente e serenamente con la sua famiglia. Si, dico Famiglia, perchè a Palermo non ci avrebbe pensato mai a sposare la sua amata, in Danimarca ha potuto coronare anche questo suo sogno e così raggiungere quell'equilibrio esistenziale che gli consente di poter andare avanti.... Storia a lieto fine? Si, per il mio amico. Ma per uno che ha la forza di credere nelle proprie qualità e di non fermarsi a Palermo, quanti invece restano a fare i lacchè di tanti insulsi "Baroni"?
Una sera a casa di amici, si gioca a carte, e si parla della crisi che sta preoccupando un pò tutti i genitori, parliamo di un ceto borghese che ha ottenuto qualche posizione buona per vivere, forse sarebbe meglio dire sopravvivere, ma non voglio essere troppo scortese con loro e con me stesso, e si parla dell'avvenire dei nostri figli, quelli che oggi hanno da 16 a 30 anni. Uno dice " mio figlio lavora in Nuova Zelanda"! Ah! dico io, "bello, e di cosa si occupa tuo figlio?". la risposta è: " "Veramente non lo so, ma siccome conoscevo l'Onorevole........lui lo ha infilato in questo gruppo internazionale di lavoro e se ne sta a fare la pacchia sei mesi l'anno in giro per il mondo, ufficialmente si occupa di terremoti, ma lui aveva fatto solo un corso qui a.......per enologo. Ma ti assicuro che di vino ne capisco più io che lui...". Penso che al posto di qualcuno "veramente esperto di terremoti", magari come il mio amico che ora vive in Danimarca, la Regione Siciliana, la grande madre buttana che allatta i delinquenti e scaccia i meritevoli, ha sul groppone anche questo parassita. La domanda è quanto riuscirà a resitere, con più di 15.000 " funzionari" di cui 2.000 (sono ottimista) forse lavorano e gli altri stanno al gioco per sopravvivere in questa carcassa che sta lentamente andando verso uno stadio di "COMA IRREVERSIBILE", l'apparato?
Ditemi voi, c'è da essere sereni o da essere incazzati?
Ugo Arioti
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