Nell'ambito dell'incontro 'La verità su Rita', organizzato ieri alla Fnsi di Roma dall'Associazione Antimafie Rita Atria, i familiari hanno chiesto che vengano eliminate dal finale del film le scene di repertorio sul funerale della ragazza e su una festa privata cui partecipò, poiché non vogliono che "La siciliana ribelle venga presentata come la vera storia di Rita Atria . ora io mi chiedo perchè il regista se si lamentws : << "Prima si afferma che il mio film, La siciliana ribelle, non rispecchia la vera storia di Rita Atria, quindi mi viene impedito l'accesso alla sala per partecipare al dibattito". E' lo sfogo del regista Marco Amenta che, per circa un'ora e mezza, è rimasto all'ingresso della Federazione Nazionale Stampa Italiana, a Roma, dove si è svolto l'incontro 'La verità su Rita", organizzato dall'Associazione Antimafie Rita Atria, peraltro annunciato nei giorni scorsi. "Mi è stato detto che il dibattito - a cui hanno partecipato anche i familiari di Rita - è riservato alla stampa, ma non ho visto entrare solo giornalisti. Lo trovo assurdo", precisa Amenta. >> ( news.cinecitta.com/news.asp ) . Ora mi chiedo perchèmil signor Amenta ha diffidato Pino maniaci della trv antimafia telejato costringemndolo a rimuovere sia dal suo sito sia da youtube lil video intervista in esclusiva a Piera Aiello , ma non ha nè minacciato di diffida nè denunciato la rivista antimafiaduemila ( qui l'articolo ) che già prima che il caso fosse cosi esteso avevano, in contemporanea a telejato detto le stesse cose dette da rita atria in quell'intervista . forse perchè su telejato viene mostrato il foglio firmato dallo stesso regista ?Le tre richieste riguardano, ha spiegato il legale, il rispetto dell'accordo sottoscritto con Piera Aiello a non diffondere in Italia il documentario prodotto dallo stesso regista: ''Diario di una siciliana ribelle'' contenente materiale documentario filmato in cui sarebbe riconoscibile la stessa signora Piera, la restituzione dello stesso materiale e la cessazione del suo utilizzo e, infine, il 'taglio' dal film della parte finale, che fa esplicito riferimento alla vita di Rita Atria. ''Questo perche' - ha spiegato la Aiello, il film non ha nulla di vero rispetto alla vicenda umana di Rita, anzi contiene una serie di inesattezze e bugie che non possono far passare il personaggio per quello di mia cognata''.Inoltre dichiara repubblica del 17\3\2009 : << (..)..a per chiarire una volta per tutte che quella raccontata non è una vicenda vera, c.e Rita non ha mai assistito ad alcun fatto di sangue e non è mai entrata in un' aula di tribunale e che, soprattutto, non può essere confusa con una pentita, sarebbe il caso di far sparire dal montaggio finale certe immagini».(...) >>''Della mia vicenda - ha raccontato la Aiello - si sono interessate molte persone, anche Marco Amenta che mi fu presentato dal maresciallo Mario Blunda. Ho sempre avuto a cuore la memoria di mia cognata Rita e che questa restasse viva e non fosse dimenticata. Per questo accettai di dare, assolutamente in modo gratuito, il materiale a mia disposizione per un documentario che pero' lo stesso Amenta ci garanti', mettendolo per iscritto, sarebbe uscito solo all'estero. Ma questo non e' poi avvenuto perche' il signor Amenta ha provveduto a diffonderlo anche in Italia ed in esso vi sono immagini che, per cio' che mi riguarda, mi rendono comunque identificabile''.La stessa testimone, che oggi vive sotto false generalita' in un luogo segreto, ha, infatti, rivelato di essere stata addirittura riconosciuta da una persona proprio nella localita' segreta nella quale oggi risiede sotto protezione, aggiungendo che il documentario, prima di essere ritirato, ha potuto girare indisturbato sia su You Tube che su Google.''Questa vicenda - ha poi aggiunto Piera Aiello, a cui la mafia ha ucciso il marito - sta mettendo a rischio la mia vita. Io non ce la faccio e non voglio piu' ricominciare tutto da capo come feci quando iniziai a fare la testimone di giustizia. Allora preferisco tornare a Partanna e farmi ammazzare. Quello che voglio e' solo essere lasciata in pace anche perche' questo tipo di riflettori non mi interessano''Pronta la risposta del regista Marco Amenta. ''Oggi - ha detto ai giornalisti - non mi hanno consentito di partecipare alla conferenza stampa tanto che ho chiamato la polizia che ha accertato i fatti. Il mio film si basa su una storia liberamente ispirata alla vita di Rita Atria che mi sento di non aver oltraggiato ma, anzi, che ho contribuito a far conoscere. Per quanto riguarda i rischi legati alla sicurezza della signora Aiello faccio solo presente che sia il documentario che il film, se fossero stati pericolosi, sarebbero stati bloccati dal servizio di protezione della polizia di cui la signora Aiello puo' disporre. Infine - ha concluso il regista siciliano - invito tutti a superare le beghe, perche' le battaglie interne non giovano all'antimafia, come ai tempi di Falcone e Borsellino''. Allora incominci lei ritirando dale sale il film e poi rimetterlo dopo aver oscurato le immagini in cui si vede riconoscibile rita anche se fornite dalla polizia come dice lei o dategli dala stessa rita . Mettendo una nota all'inizio del filom , come quella di Miracolo a Sant'anna ( Titolo originale Miracle at St. Anna ) di Spike Lee. in cui si dice che il film è un opera reinterpretazione ed è deliberamente tratto da una vicenda realmente accaduta o come il film documentario “La fabbrica dei tedeschi” di Mimmo Calopresti sulla tragedia della tyssen , dove il regista su pressanti richieste dei familiari dele vittime ed in particolare Rosina De Masi, ha deciso di omettere ( unja scena secondo lui fondamentasle del film ) la telefonata al 118 in cui si sentono le urla di suo figlio Giuseppe avvolto dalle fiamme.Lo so , e non ha tutti i torti , che l'autocensura non è unabella cosa , ma a volte è inevitabile , ed è meglio un taglio \ sacrificio piuttosto che danneggiare la vita a gli altri o aumentarne il calvario e le soffferenze .
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
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