Giovanni Ruccia - Gocce che riflettono

"Imprigionata in una goccia d'ambra, un'ape si nasconde, risplendente, prigioniera nel proprio nettare"

Così scriveva nel 1° secolo D.C il poeta latino Marziale in uno dei suoi più celebri epigrammi, un genere poetico di cui l'ultimo delizioso lavoro di Giovanni Ruccia mutua sapientemente la rarefatta icasticità, fondendola con la levità minimale degli haiku e i suggestivi cromatismi di gocce liriche cangianti, caleidoscopiche, mai identiche a se stesse. Proprio come quelle che sembrano danzare e volteggiare nella copertina della raccolta.


Nel solco di uno stile sempre più consolidato ed originale, ritroviamo, magistralmente incastonato tra micro-componimenti asciutti ed essenziali, un quadro figurativo di avvincente bellezza, scandito da immagini, chiaroscuri, riflessioni, memorie che si affastellano con pudore e quasi mistica sospensione tra le pagine dell'opera.


Una raccolta di aforismi poetici assolutamente convincente, attraversata da una tensione sottile e palpabile, dove le riflessioni sulla dimensione terrena sono dolcemente sublimate dal soffio del soprannaturale: un'opera vibratile, lieve e suadente, capace di cristallizzare gocce di autentica poesia ad ogni verso.


--------------------------


 


-----------------------


Giovanni Ruccia ha svolto attività di giudice, fino alle cariche di consigliere di Corte d'Appello e di Presidente di Tribunale e di Presidente di Sezione della Giustizia tributaria regionale. Suoi articoli di carattere giuridico e di vario genere sono pubblicati su riviste specializzate. Ha esordito nel campo della poesia pubblicando nel 2005 la raccolta Sentieri di Poesie. Ha sempre mostrato interesse anche per l'Arte figurativa. Nel 2004 e 2005, insieme ad un artista-pittore, ha organizzato mostre di poesia e pittura. Nel 2007 con Edizioni Progetto Cultura ha pubblicato la raccolta di poesie Anelli e nel 2009 la raccolta di aforismi "Gocce che riflettono".


La lettura dei versi di Giovanni Ruccia aiuta a mettere in luce le potenzialità di un genere poetico, quello dell'aforisma, che, per la sua natura di riflessione concisa e diretta, può contribuire ad aprire spiragli sul mondo, sui più svariati aspetti della nostra sfaccettata realtà contemporanea, compresi quelli che non riguardano direttamente il nostro ego; senza che ci sia impedito di ritirarci poi seraficamente in noi stessi, e spingerci più oltre a meditare.


In apertura della raccolta si intravede il tema dell"alternanza", morfologia degli sdoppiamenti dellio e nellio, che sperimenta il prolungamento-ricongiungimento con se stesso, come lombra che proiettandosi si propaga, e viene poi riassorbita nel corpo.


Grazie a TV Monti: www.montitv.it  

Commenti

Post popolari in questo blog

"Meglio in cella che testimone senza scorta" Ex pentito della banda di Is Mirrionis ruba un furgone e si autodenuncia in questura

la canzone preghiera dei cugini di campagna racconta di Jole ed Ettore, i fidanzatini sassaresi lei morì di leucemia, lui si uccise

s-come-selen-sposa-s-come-sara-sex due destini che s'incrociano