oltre a confermare quanto si dice su questa bellissima ed rockeggiante storia metto qui ---- finalmente ci sono riuscito - era fin dal suo esordio su Dylan Dog che volevo fargliela ma per diversi motivi fra cui quello della paura d'assillarla \ stressarla soprattutto quando aveva lo stress dei media ( mica capita tutti i giorni che una scrittrice di noir scriva fumetti specie per Dylan Dog --- una mia intervista all'autrice Barba Baraldi ( sito ufficiale )
Sono sempre stata un’appassionata
lettrice. Ai tempi del liceo leggevo un libro alla settimana, principalmente
narrativa, soprattutto classici. Ma è stato il fumetto il mio primo amore di
carta. La mia passione per le “nuvole parlanti” proviene da lontano, quando ero
una bambina e la mia curiosità mi aveva spinto a esplorare la soffitta di casa,
dove trovai le collezioni dei tascabili di mio padre tra cui Alan Ford,
Diabolik e Kriminal. Divorai tutte le storie in pochi giorni! Quando ho
cominciato a scrivere romanzi, ho sempre immaginato le scene in maniera visiva,
come fotogrammi di un film o come sequenze di vignette. Il fumetto, insomma,
era il mio chiodo fisso, la mia ossessione. Sognavo un giorno di poterlo
scrivere.
come è avvenuta la tua decisione
d'entrare in Bonelli ? scommetto
che hai deciso di mettere in pratica
quello che hai fatto dire
a Dylan : << (....)
credo che aprirò un'agenzia
investigativa tutta mia . Qualcosa
per i casi disperati , quelli che
non ascolta nessuno .(...) >> ?
Dylan Dog è stato il primo
fumetto che ho comprato. Ho cominciato la collezione da adolescente, insieme a
mio fratello. Io che ero timidissima e trascorrevo più tempo in compagnia dei
libri che delle persone, trovavo in Dylan un amico che sapeva comprendermi, e…
“mostri” che mi assomigliavano. Non ho mai smesso di leggerlo, e avere la
possibilità di scriverlo è un privilegio e una grandissima emozione.
cuore
o mente ( a me
sembra almeno da
le due storie di dylan dog
che ho letto , quest'ultima . vista la
tua poliedricità leggerò
appena troverò il tempo
anche le altre cose che ha
scritto ) ?
Sono una persona piuttosto
istintiva. La razionalità è fondamentale per scrivere una sceneggiatura, per
evitare “buchi” e per assicurarsi di dedicare a ogni scena il numero giusto di
tavole, ma ogni storia, per quanto mi riguarda, nasce sempre da un’emozione.
4) come ci si sente a lavorare
in una casa editrice ed un
mondo quello del fumetto in cui le
autrici donne sono
rare ?
Posso dirti che anche se
apparentemente può sembrare l’opposto, sono un autentico maschiaccio, nella
vita come nei rapporti di lavoro. Però auspico che in Italia sempre più autrici
si dedichino al fumetto, con storie che credo siano in grado di spiccare per sensibilità
e quel pizzico di cattiveria al femminile che non guasterebbe.
qualcosa d'aggiungere
, approfondire , retifficare ?
Aggiungo un saluto a chi ci ha
letto fino a qui. A presto!
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