3.1.17

n 364 di Dylan Dog Gli Anni Selvaggi ( Barbara Baraldi - Nicola Mari ) + intervista a Barbara Baraldi


oltre  a  confermare    quanto    si dice    su questa bellissima ed rockeggiante storia  metto    qui ---- finalmente ci sono riuscito - era   fin dal suo esordio su Dylan Dog che volevo  fargliela ma  per    diversi motivi fra cui quello  della paura  d'assillarla  \ stressarla soprattutto quando aveva  lo stress   dei media (  mica  capita  tutti i  giorni che  una scrittrice  di noir   scriva  fumetti  specie per  Dylan  Dog ---    una mia intervista all'autrice Barba Baraldi ( sito ufficiale ) 


come  hai deciso  di  scrivere anche  per i fumetti  ?

Sono sempre stata un’appassionata lettrice. Ai tempi del liceo leggevo un libro alla settimana, principalmente narrativa, soprattutto classici. Ma è stato il fumetto il mio primo amore di carta. La mia passione per le “nuvole parlanti” proviene da lontano, quando ero una bambina e la mia curiosità mi aveva spinto a esplorare la soffitta di casa, dove trovai le collezioni dei tascabili di mio padre tra cui Alan Ford, Diabolik e Kriminal. Divorai tutte le storie in pochi giorni! Quando ho cominciato a scrivere romanzi, ho sempre immaginato le scene in maniera visiva, come fotogrammi di un film o come sequenze di vignette. Il fumetto, insomma, era il mio chiodo fisso, la mia ossessione. Sognavo un giorno di poterlo scrivere.
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come è avvenuta la  tua decisione  d'entrare in Bonelli  ? scommetto che  hai deciso di mettere  in pratica  quello che  hai  fatto dire  a  Dylan : <<   (....)  credo che  aprirò  un'agenzia  investigativa   tutta mia  . Qualcosa  per i casi  disperati , quelli che non ascolta nessuno  .(...) >> ? 
Dylan Dog è stato il primo fumetto che ho comprato. Ho cominciato la collezione da adolescente, insieme a mio fratello. Io che ero timidissima e trascorrevo più tempo in compagnia dei libri che delle persone, trovavo in Dylan un amico che sapeva comprendermi, e… “mostri” che mi assomigliavano. Non ho mai smesso di leggerlo, e avere la possibilità di scriverlo è un privilegio e una grandissima emozione.

cuore  o mente  (   a me  sembra    almeno  da  le  due storie  di dylan dog  che   ho letto  , quest'ultima .   vista la  tua poliedricità   leggerò appena  troverò  il tempo  anche le altre cose  che  ha  scritto  )   ? 
Sono una persona piuttosto istintiva. La razionalità è fondamentale per scrivere una sceneggiatura, per evitare “buchi” e per assicurarsi di dedicare a ogni scena il numero giusto di tavole, ma ogni storia, per quanto mi riguarda, nasce sempre da un’emozione.

4) come ci si sente   a lavorare  in una casa  editrice  ed  un mondo quello del  fumetto  in cui le  autrici  donne  sono  rare ? 
Posso dirti che anche se apparentemente può sembrare l’opposto, sono un autentico maschiaccio, nella vita come nei rapporti di lavoro. Però auspico che in Italia sempre più autrici si dedichino al fumetto, con storie che credo siano in grado di spiccare per sensibilità e quel pizzico di cattiveria al femminile che non guasterebbe.

 qualcosa  d'aggiungere  , approfondire  , retifficare  ? 
Aggiungo un saluto a chi ci ha letto fino a qui. A presto!









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