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Venezia, con Olivia arriva la Pet therapy
Al Fatebenefratelli, grazie all’Avapo, la cagnolina terrà compagnia ai pazienti
di Vera Mantengoli
VENEZIA. Grande attesa giovedì per l’ingresso di Olivia al Fatebenefratelli. Ad accogliere la simpatica cagnolina di sei anni che, grazie all’Avapo, sarà la protagonista della prima Pet therapy a Venezia, c’erano il direttore Guido Sattin, la referente dell’Avapo Anna Mottoni e l’addestratrice Sara Cossaro dell’associazione “La Terra di Hope” di Mira. Olivia, un’american staffordshire di media taglia dal pelo corto bianco e marrone, si è fatta scattare molte foto per poi dirigersi verso la sua prima paziente, Claudia.
«Ho avuto un cardellino e un gattino», ha detto la signora dal suo letto, sorridendo alla nuova amica a quattro zampe «ma ho sempre amato gli animali e ho acconsentito subito alla proposta». Olivia, oltre a farsi accarezzare, è anche capace di giocare a nascondino, di prendere la pallina, di fare piccoli canestri e capisce molte parole come attenta e bersaglio. «I benefici emotivi e psicologici sono immediati», spiega Cossaro, «il cane non ci giudica, ci accetta come siamo e, soprattutto, la sua comprensione va al di là delle parole. Dà tranquillità e serenità». Due sono le persone che hanno accettato la nuova terapia che in termini tecnici si chiama intervento assistito con animali. «Olivia» racconta Cossaro «è stata addestrata fin da piccola, ma la sua razza, nonostante sia un po’ snobbata, ha tutte le caratteristiche per stare con le persone».
VENEZIA. Grande attesa giovedì per l’ingresso di Olivia al Fatebenefratelli. Ad accogliere la simpatica cagnolina di sei anni che, grazie all’Avapo, sarà la protagonista della prima Pet therapy a Venezia, c’erano il direttore Guido Sattin, la referente dell’Avapo Anna Mottoni e l’addestratrice Sara Cossaro dell’associazione “La Terra di Hope” di Mira. Olivia, un’american staffordshire di media taglia dal pelo corto bianco e marrone, si è fatta scattare molte foto per poi dirigersi verso la sua prima paziente, Claudia.
«Ho avuto un cardellino e un gattino», ha detto la signora dal suo letto, sorridendo alla nuova amica a quattro zampe «ma ho sempre amato gli animali e ho acconsentito subito alla proposta». Olivia, oltre a farsi accarezzare, è anche capace di giocare a nascondino, di prendere la pallina, di fare piccoli canestri e capisce molte parole come attenta e bersaglio. «I benefici emotivi e psicologici sono immediati», spiega Cossaro, «il cane non ci giudica, ci accetta come siamo e, soprattutto, la sua comprensione va al di là delle parole. Dà tranquillità e serenità». Due sono le persone che hanno accettato la nuova terapia che in termini tecnici si chiama intervento assistito con animali. «Olivia» racconta Cossaro «è stata addestrata fin da piccola, ma la sua razza, nonostante sia un po’ snobbata, ha tutte le caratteristiche per stare con le persone».
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«Abbiamo seguito un iter con controlli, visite dal veterinario e tutto quello che comporta il portare un animale in un ospedale», spiega Sattin «e siamo molto contenti di questa iniziativa perché è in linea con il trattamento che diamo ai nostri pazienti che vogliamo che siano a proprio agio e si sentano in un posto accogliente. Ci piacerebbe in futuro estenderla anche agli anziani». Nella struttura di Cannaregio ci sono otto stanze con un arredamento che richiama quello domestico, in modo da far sentire il paziente a casa.
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L’Avapo, attiva nella ricerca, svolge una delle numerose attività dando assistenza al paziente e ai suoi familiari, contribuisce ad acquisire attrezzature e a dare borse di studio (www.avapovenezia.org o telefono 041 5294546). L’iniziativa sta riscuotendo un grande successo, anche perché Avapo è la prima realtà che è riuscita a concretizzare questa terapia: «Era da tanto che volevamo attuarla» ha detto Mottoni «ed è una soddisfazione vedere che i pazienti ridono e sono contenti».
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