al lupo al lupo . mi sa che ce lo fanno sul serio e neanche ce ne accorgiamo se continuiamo a credere a 'ste bufale o allarmismi e\o a vedere i terroristi dove " nel diverso " o vedere in maniera incompleta i fatti come l'italia finirà che ci sarà che in mezzo a questa caccia ale streghe iun attentato ce lo faranno davvero
da repubblica Torino
Torino, parla la donna scambiata per terrorista al cinema: "Una vergogna così non l'avevo mai provata"
La signora marocchina scambiava messaggini con la figlia sorda: la sala si è svuotata e sono intervenuti i carabinieri. "Ci guardavano tutti, che imbarazzo"
di CARLOTTA ROCCI
Souad Ghennam "Una vergogna simile non l'ho mai provata. Ci guardavano tutti". Souad Ghennam, 45 anni, marocchina, racconta il fuggi fuggi dal cinema The Space di via Livorno, a Torino, la sera del primo dell'anno, quando tutti gli spettatori si sono precipitati fuori dalla sala spaventati dalla famiglia nordafricana che si stava scambiando messaggi al cellulare.
Un caso di psicosi terrorismo che, in questi tempi di eventi tragici, rischia ormai di scatenarsi con poco. Tutto è nato dalla presenza in sala di una famiglia marocchina con una ragazza sorda che, durante la proiezione del film "Passengers" di Morten Tyldum, si è scambiata qualche messaggio su whatsapp con i genitori seduti a qualche poltrona di distanza per via di una scena un po' osé che la stava imbarazzando. Messaggi e qualche gesto con le braccia tra i componenti della famiglia - la signora Souad, il marito Moustapha, la figlia con il fidanzato italiano - seduti poco lontano sono bastati a far nascere il sospetto negli altri spettatori che hanno iniziato a uscire in massa dalla sala 5 del cinema, lasciando la famiglia sbigottita e spaventata.Solo Souad portava il velo, ma chi ha chiamato il "112" convinto di essere in pericolo ha parlato di "burqa".
(Intervista e video di Carlotta Rocci)
E' sconcertata e arrabbiata Souad Ghennam, 45 anni,( foto sotto a destra ) la signora marocchina che la sera di Capodanno, in un cinema torinese, è stata indicata dagli altri
spettatori come sospetta, assieme alla famiglia, perché scambiava alcuni sms con la figlia sorda. L'episodio ha provocato l'intervento dei carabinieri e l'interruzione della proiezione. "Stavamo guardando il film - racconta la signora - quando in una scena è apparsa una coppia nuda. Mia figlia, che era assieme a noi col suo ragazzo, mi ha scritto un messaggino per manifestare il suo imbarazzo, io le ho risposto". La scena, però, ha insospettito parte del pubblico che, sotto l'effetto della psicosi degli attentati islamici, ha segnalato la circostanza ai gestori della sala. "A un certo punto - racconta ancora la signora - il film si è fermato e sono arrivati i carabinieri. Una vergogna simile non l'avevo mai provata. Ci guardavano tutti. Io e mio marito viviamo qui da 15 anni".
<< Vorrei sapere chi è e denunciarlo - dice ora Souad, sconcertata e arrabbiata - Nessuno ci ha chiesto scusa, solo i carabinieri ci hanno detto di non preoccuparci". Non è servito più di un minuto, infatti, ai militari per capire che si era trattato di un enorme equivoco segno di un clima di tensione alimentato dagli ultimi attentati.>> L'episodio ha però lasciato sconcertata e arrabbiata la signora marocchina: "Il film si è interrotto, ho pensato che fosse un guasto. Poi sono arrivati i carabinieri: che imbarazzo... Non abbiamo mai fatto del male a nessuno. Io e mio marito viviamo qui da 15 anni e Torino è la nostra seconda casa". Il biglietto del cinema era un regalo della figlia. "Lei e il suo fidanzato sono sordi, ma hanno voluto venire al cinema con noi. Ora - commenta amara - ho paura persino ad uscire di casa".
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