Cagliari, prove di integrazioneed coesistenza a Monte Claro: cristiani e musulmani pregano insieme in moschea

Questo post   è una  risposta   a    tutti  quelli che  , vedere  il miei post  sul  burquini  ,  mi dicevano che  perché  ....    ti ostini a difenderli   e  dialogare    con loro  ,    quando   ti daranno una  coltellata    gridando Allah è grande , ecc.  sarà troppo   tardi .  
Io  non sto difendendo   nessuno   ,  qualunque  condanna    verso   i  fondamentalismi   e  pregiudizi da  qualunque  tipo  di religione  \  fede  provenga  . Sono   convinto   che l'unica via contro il terrorismo religioso ,  ma  soprattutto   sottrarre  giovani  non solo islamici  all'indottrinamento  estremista sia  proprio il dialogo   e  il cercare dei tratti in comune  
Infatti ben vengano iniziative  come quelle di luglio  i mussulmani  alla funzione  cattolica  e  ora  i cattolici   che pregano   con i Mussulmani ,  o  il papa  che  visita  una  moschea  o  se mai avverrà in futuro  un iman  in  vaticano   

  da l'unione  sarda del 20\8\2016   per  la gentile concessione dell'autore 

Era scocciato, e non ha fatto niente per nasconderlo. Anzi, la discussione con l’anziano Mohamed è servita solo a richiamare l’attenzione di tutti. E lui, il giovane
arrabbiato, dopo aver fatto notare che in moschea non si entra con le scarpe e che chiunque deve avere lo stesso rispetto per un luogo di culto, alla fine è rimasto
fuori, a pregare sotto il porticato sul tappetino che si era portato da casa.
Un prologo non previsto, e subito superato, in una giornata che è stata di gioia, di pace e di tolleranza. Quella di ieri pomeriggio, appuntamento alle 13.30,
era la prima volta in cui cristiani e musulmani assistevano insieme a una salat al zuhr - la preghiera del mezzogiorno. Addirittura, quella del centro culturale nel
parco di Monteclaro, che ogni settimana si trasforma in moschea per accogliere le migliaia di fedeli della provincia, è stata la prima in assoluto in Italia.


Una sorta di scambio di cortesia dopo l’invito della Chiesa agli imam delle settimane scorse.
L’incontro, voluto e organizzato dalla comunità islamica cagliaritana, si è poi svolta nella più assoluta normalità. Così come voleva il messaggio di apertura e di  confronto tra religioni e culture diverse. Una risposta agli attentati registrati in Europa e, in particolare, all’episodio di Rouen del 26 giugno scorso, quando un sacerdote,padre Jaques Hamel, era stato sgozzato in chiesa da due giovani fanatici auto indottrinatisi su internet quali soldati del califfato dell’Isis.
«Sappiamo quante bugie si dicono in nome del nostro profeta - ha spiegato nella sua introduzione Hicham Mjidila, marocchino, in Italia da sette anni - la cui caratteristica fondamentale era l’onestà. Ed è su questa base che noi condanniamo ogni gesto di violenza perché non ci appartiene ». All’esterno della moschea una distesa di calzature, all’interno i tappeti, dove hanno preso posto un centinaio di fedeli musulmani, davanti a qualche fila di sedie per gli ospiti, tra i quali don Franco Puddu, vicario dell’arcivescovo Arrigo Miglio, e padre Stefano Messina.[  foto a sinistra   ]
Oltre, naturalmente, a una trentina di cattolici, con le donne che hanno dovuto coprirsi il capo .
Nascoste da una tenda, dietro il predicatore, le donne musulmane, anche questo fa parte della tradizione. «Dio non vuole guerra e violenza - ha ammonito Mohamed Mjidila, l’imam arrivato dal Marocco per un periodo di vacanza In Sardegna - perché queste vengono dal cuore dell’uomo non da Dio. Chi mente sulla religione non è corretto». Parole ed enunciati
che hanno trovato d’accordo don Franco: «Non c’è un Dio di odio e di vendetta. Il profeta Isaia immaginava un solo popolo per tutte le genti e il momento in
cui nessuno avrebbe alzato un’arma per rivolgerla contro qualcuno ».
Hassan Laoudini, è stato tra i promotori di un evento finora unico a livello nazionale. «Ma c’è stata la condivisione di tutta la comunità musulmana», precisa: «Mi auguro che questi incontri possano ripetersi con costanza anche in futuro». Il portavoce della comunità Omar Zaher aggiunge: «Dobbiamo lavorare per combattere i pregiudizi che ancora ostacolano i rapporti di comprensione e di fratellanza».
Insomma, il centro di Monteclaro diventerà laboratorio di idee. Qui, ogni mercoledì, i fedeli si riuniscono per la preghiera del mezzogiorno. Il locale è della Provincia ed era stata Angela Quaquero, all’epoca assessore alle Politiche sociali, ad assegnarlo, per un’ora alla settimana e a titolo gratuito, ai musulmani. Da quando gli
enti sovracomunali sono stati cancellati, e anche per esigenze di bilancio, adesso per il centro si paga un affitto da mille euro all’anno. Una cifra pressoché
simbolica che rivela disponibilità. «Questo lo avevamo capito da subito», ammette Hassan. La prima prova di integrazione religiosa sul campo è andata bene. Ne è convinto anche don Franco Puddu: «Ho apprezzato molto l’iniziativa e infatti son qui. La relazione è un dono di Dio, se non riusciamo ad accoglierla come tale è finita. Ma io sono convinto che questo di oggi sia solo il primo incontro di una serie che ci conduca a una unità di intenti nel perseguimento della pace e dell’amore. Ho pregato
con loro per la fratellanza e contro il terrorismo perché è giusto che lo si faccia insieme» A Monteclaro, giovani e meno giovani si infilano di nuovo le scarpe e prima di
incamminarsi salutano con una stretta di mano e un sorriso. Il sole del pomeriggio è caldissimo ma nessuno se ne preoccupa dopo un’ora e mezzo di preghiera. Tutti a casa o al lavoro, il sasso è stato lanciato e adesso occorre che altri lo raccolgano.

                                              Vito  Fiori.


Questo fatto non è altro  che  la continuazione  e l'applicazione   di quanto iniziato  da Giovanni paolo II  ad Assisi  e   continuato  anche   se  in un diverso contesto politico  , ma sempre   di contrasto all'odio  ed  ai pregiudizi   \ preconcetti   verso chi prega  e   crede  in maniera  diversa, della visita   di  Bergoglio  (  Francesco I  )  qualche tempo fa  in una moschea in Turchia


sempre   dallo stesso link

Dio è uno e unico, le religioni sono solo diverse strade X arrivare alla medesima cosa.
Personalmente mi fanno più schifo gli ignoranti che disprezzano il prossimo e gli eventi che dovrebbero ispirare pace e concordia o  quanto meno   una  coesistenza fra  religioni leggete  i  commenti  spesso  a  senso unico ed  ignoranti all'articolo versione web   sulla pagina fb dell 'unione sarda eccone alcuni



Mario Aresu
Ovviamente i musulmani pregano in arabo e non si capisce che minchia dicono.. vanno estinti anche quelli che ci pregano insieme.. per la loro stupidaggine..

Andrea Puddu Che onore, un medievale tra noi.

 
Mario Aresu No no è alla' e che ci rimanga..
Mario Aresu Andrea Puddu..tra noi..non credo proprio..se non ti senti onorato..prega in silenzio i tuoi feticci e non commentare..anzi porgi l'altra guancia che il musulmano evoluto che ti sta a fianco e che prega la tua morte prima o poi te la stacca..in quel momento capirai chi è veramente il medioevale

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