io non avrei saputo dirlo meglio . Grande come sempre l'amica Daniela Tuscano a prescindere dalla religiosità o meno
GruppoMembri di Diaconia "Santa Maria Egiziaca" in Bresso
La fine dell'anno è arrivata. Un anno travagliato, sotto certi aspetti ancor più del precedente. Dallo stordimento della prima ondata pandemica ai lividi della seconda, sono state messe alla prova certezze e comodità. Per qualcuno/a di noi, tali prove sono state particolarmente dure perché hanno inciso direttamente sul vissuto proprio o su quello d'un/a familiare, amicizie ecc. A esse si sono assommati, e forse ingigantiti, i problemi pregressi o se ne sono aggiunti altri, non meno seri. E paradossalmente, questa "summa" di difficoltà può rappresentare un'occasione unica per riscoprire il valore della piccolezza. Abbiamo constatato che, nel nostro mondo opulento, ciò che conta davvero è il sorriso d'una persona vicina, un'uscita per una passeggiata, addirittura... poter fare spesa! Talvolta, quella persona possiamo vederla solo virtualmente, la passeggiata non è sempre possibile, la spesa si fa "online"...
Vogliamo ringraziare Dio per questo. Per averci offerto l'occasione di guardare dentro noi stessi e non sopra gli altri. Vogliamo ringraziare Dio padre e madre, ma soprattutto figlio, un figlio piccolissimo, per averci fatto ridiventare grumo, soffio e virtualità. Affinché la virtualità ridiventi virtuosità (simboleggiata dall'icona di San Giuseppe che si prende cura del bambino a fianco d'una Maria esausta).
Vogliamo ringraziarlo perché ha dato uno scossone alle nostre intelligenze sopite. Le difficoltà sempre maggiori nell'incontrarsi ci hanno costretto ad architettare nuovi espedienti per rimanere in contatto. E quel wifi inventato da Hedy Lamarr si è rivelato provvidenziale... Quella tecnologia tanto vituperata non attesta il nostro predominio sul mondo, ma la nostra relatività. E la nostra voglia di esserci.
Non sappiamo se impareremo alcuna lezione, vogliamo semplicemente stare in questa piccolezza estrema che è l'essenzialità. Troveremo allegate le letture ambrosiane del 31 dicembre. E il classico Te Deum che in tutte le chiese risuonerà alla sera, questo inno antico e solenne, che oggi, tolti i trionfalismi del passato, attesta ancor di più la nostra figliolanza, il bisogno di relazione.
Vogliamo ringraziare Dio per questo. Per averci offerto l'occasione di guardare dentro noi stessi e non sopra gli altri. Vogliamo ringraziare Dio padre e madre, ma soprattutto figlio, un figlio piccolissimo, per averci fatto ridiventare grumo, soffio e virtualità. Affinché la virtualità ridiventi virtuosità (simboleggiata dall'icona di San Giuseppe che si prende cura del bambino a fianco d'una Maria esausta).
Vogliamo ringraziarlo perché ha dato uno scossone alle nostre intelligenze sopite. Le difficoltà sempre maggiori nell'incontrarsi ci hanno costretto ad architettare nuovi espedienti per rimanere in contatto. E quel wifi inventato da Hedy Lamarr si è rivelato provvidenziale... Quella tecnologia tanto vituperata non attesta il nostro predominio sul mondo, ma la nostra relatività. E la nostra voglia di esserci.
Non sappiamo se impareremo alcuna lezione, vogliamo semplicemente stare in questa piccolezza estrema che è l'essenzialità. Troveremo allegate le letture ambrosiane del 31 dicembre. E il classico Te Deum che in tutte le chiese risuonerà alla sera, questo inno antico e solenne, che oggi, tolti i trionfalismi del passato, attesta ancor di più la nostra figliolanza, il bisogno di relazione.
Buon 2022!
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