Una mia carissima amica mi ha inviato questa email che qui riporto
Lettere a amiche e a amici
Carissimi\e
ho ricevuto diverse email di adesione, di incoraggiamento e alcuni contributi, che qui ho "ripreso". Chi mi conosce sa che, insieme alla determinazione a fare, a esprimermi per quello che penso per quello che sono, c'è anche il timore di invadere la libertà altrui, non richiesto. Per questo se ...
Per il resto: non è che l'inizio ...
***
Quanto mi sono vergognata ieri sera
Quanto mi sono vergognata ieri sera nell'essere cittadina di questo paese, mentre la politica estera precipitava il suo ministro fa salotto in un talk show e il presidente del consiglio se ne sta nella sua villa dorata in Sardegna. Io sono un'insegnante, come potrò spiegare ai miei giovani, ma non stupidi studenti che anche questa è la politica? Ho sempre combattuto contro i loro caustici giudizi che la vivono come una cosa sporca, fatta per fregare chi non se ne intende. Oggi mi domando se troverò ancora la forza e le parole giuste per guardarli negli occhi, per dialogare con loro, per riaffermare gli ideali di uguaglianza, libertà, tolleranza nei quali credo.
Ciao Gianni, un saluto,
enza
email: 15 aprile 2004
" Nella democrazia di "Porta a Porta"
il Presidente del Consiglio
è in vacanza a Porto Rotondo
mentre il vicepresidente del Consiglio
fa il sub nel Mar Rosso.
Il ministro degli Esteri è reduce da una mattinata soddisfacente.
Gli è bastato richiamarsi a una ipotetica risoluzione delle Nazioni Unite
per riscuotere il plauso delle opposizioni ".
Antonio Padellaro da l'Unità del 16 aprile 2004
***
Ecco che arriva
quel senso insopportabile di impotenza
a sfiorare soltanto la TV
che pochissimo guardo,
a leggere giornali
che invece non sfioro...
Ed il senso di impotenza nasce
non solo da Berlusconi, Bush, Sharon,
ma anche e forse soprattutto dal centro sinistra.
Perchè di fronte alla tragedia in atto
- Iraq, Palestina, Africa .... -
è normale (purtroppo)
che si risponda con mitragliate di spot
costruiti secondo una telenolevas patriottica
che oscura e rende indistinta la tragedia e le cause
delle tragedie stesse.
E' normale,
perchè corrisponde all'ideologia del cavaliere (diciamo così)
di fare politica avendo presente
quel grande ventre molle del paese,
che può essere preso per il culo facilmente.
[Questo proposito e speranza del berluscone,
almeno per le europee verrà deluso,
così la penso,
perchè parte di questo ventre molle del paese
è stato ed è colpito nel portafoglio e/o nel lavoro
e soprattutto vede minacciato il proprio futuro]
L'impotenza nasce -dicevo- soprattutto dal centro sinistra
perchè non ci arma, non risponde con tutto il suo popolo
al disegno complessivo che anche la questione ostaggi pone.
Il centro sinistra mette al primo posto gli ostaggi
senza collocarli nel contesto della guerra come dovrebbe,
facendo opera di chiarezza nel paese
e rendendo confuse idee, slanci, desideri di verità,
che viviamo spasmodicamente
in questo talk show pieno di nebbia
Cioè?
Fare di tutto per liberare gli ostaggi vuol dire anche
uscire subito da questa guerra
e poichè questo governo non ci vuole assolutamente uscire
fare un discorso di verità su questa sporca guerra.
guerra unilaterale in violazione della carta dell'Onu ecc, ecc.
guerra di bugie
occupazione militare (la democrazia come imposizione)
occupazione economica (le imprese e le truppe mercenarie che gli ostaggi hanno clamorosamente rivelato)
occupazione strategica, con idee forza: guerra preventiva, guerra globale, controllo globale con l'America come gestore centrale e indiscutibile. (La forza delle armi)
Questi obiettivi stanno fallendo o rischiano fortemente di fallire, ma Bush non lo può ammettere, perchè sarebbe il fallimento di tutte le spaventose forze militari ed economiche che lo sostengono.
Si andrà avanti tra chissà quali tragedie: in Medio Oriente e però anche in Europa.
Richiamarsi all'ONU è semplicemente cercare di salvarsi la faccia,
se non si pone con la stessa forza il ritiro dei paesi occupanti.
Ma anche l'ONU oggi che cosa è?
Ha la forza politica ed anche militare per poter gestire con l'autorità e la credibilità necessaria ....
Oppure questo è anche data dalla forza di una vera autonomida dell' Europa,
ma anche dalla visibilità di quella che dovrebbe essere la seconda forza mondiale
(non è ancora così, ma può essere un proposito che lo sia)
che è il popolo mondiale della pace?
E' in questo contesto
che il centro sinistra
è debole,
[per esempio "unità nazionale contro il terrorismo",
ma non è semplicistico parlare di terrorismo
quando è in atto una guerra,
la maggioranza della popolazione irachena
è d'accordo con questi rapimenti
eccetera, eccetera? .....]
che mi (ci) fa sentire impotente...
E la sinistra diffusa?
Ha poco spazio mediale.
Grandiose manifestazioni
emarginazione mediale,
finisce per dare l'impressione
di essere un grillo parlante.
Non è così nella realtà del paese.
E' così su Tv e stampa.
Di essere il corpo vivo, più vitale
nelle strade e nelle piazze
e di non avere un'adeguata
rappresentazione virtuale.
Da qui una costante, continua
frustrazione ed anche un intermittente
senso di impotenza,
ma
***
25 aprile
Che il 25 Aprile in Italia si celebri all'insegna della richiesta
del ritiro immediato delle truppe italiane dall'Iraq
è un atto doveroso
di fedeltà alla memoria e ai valori della Liberazione,
che nel dire "mai più" è andata oltre se stessa,
ha manifestato il proprio impegno per il futuro,
ha espresso il proprio significato destinato a durare.
Emergency
***
La cosa migliore
che un uomo possa fare
per se stesso e per il prossimo è,
a mio parere,
quella di svolgere una costante autocritica
verso i propri pensieri
e le proprie azioni.
Moni Ovadia
***
Caro Gianni,
mi sembra una buona cosa la tua idea di una rivista pasoliniana in internet.
Ti mando una lettera, non solo per te, ma anche in forma di amicizia, antica, che ho avuto con Pasolini e, come credo tu sappia, gli ho dedicato anche un libro. Ti abbraccio fraternamente,
Ti mando una lettera, non solo per te, ma anche in forma di amicizia, antica, che ho avuto con Pasolini e, come credo tu sappia, gli ho dedicato anche un libro. Ti abbraccio fraternamente,
Pino Bertelli
Lettera sulla pace
Lettera sulla pace
Lettera a ogni uomo e ogni donna che parlano in bocca di cuore.
Vorrei ricordare a chi lo vuole — che ogni creatura della terra
ha eguale diritto all’esistenza e merita rispetto e dignità soltanto perché è viva.
Ciascuno è straniero a se stesso e non c’è esilio o erranza che non porti
a quel tempo dell’innocenza, quando i fiori di campo accompagnavano
il passaggio dei viandanti delle stelle e la diversità delle idee rendeva la vita più bella.
La storia celebrata degli uomini è legata alla sciocchezza degli eroi, alla leggerezza
dei profeti, alla ragione del più armato e non alla saggezza delle piccole cose
che fanno di ciascun’uomo un re senza regno o un angelo azzurrato di amorosi sorrisi...
chi semina pace raccoglie la pace
Vorrei ricordare a chi lo desidera — che la felicità, come la verità,
appartiene al futuro e quando gli uomini cominceranno a capire
l’importanza del rispetto e il senso di accoglienza con l’amore per le genti,
le culture, i saperi, le danze, gli stupori di aurore selvatiche,
allora e solo allora l’umanità potrà uscire dalla propria infanzia.
L’uomo non ha né poteri né privilegi... ha solamente responsabilità e genocidi,
disuguaglianze e morti per fame, sul suo cammino verso il dominio.
È così che l’uomo è andato alla fine delle acque, alla fine delle terre,
alla fine del cielo, alla fine del vento, alla fine delle piogge
e ha sgozzato la libertà nel fanatismo e nell’idolatria...
chi semina pace raccoglie la pace
Vorrei ricordare a chi vuol vedere — che l’uomo malato di potere,
non ha trovato nessuno che gli fosse amico e gli regalasse un tamburo di latta,
non ha trovato nessuno che gli leccasse le lacrime e gli gettasse fiori di zucca,
non ha trovato nessuno che gli donasse l’amore, una manciata di ciliege rosse
e un cesto delle proprie radici... basta piantare un chicco di mais ovunque è possibile
per dire mai più! a ogni guerra, a ogni terrore, a ogni tradimento
dei diritti più elementari dell’esistenza, perché non ci sono né guerre sante né guerre giuste...
il sangue chiama altro sangue e tutto muore negli occhi dei bambini che ci guardano
e tremano di paura per la nostra stupidità...
chi semina pace raccoglie la pace
Vorrei ricordare a chi trabocca di fraterna vitalità — che basta aiutare un solo uomo,
una sola donna in difficoltà e questo vuol dire aiutare il mondo,
ribellarsi contro le “buone intenzioni” e i pianti che da secoli abitano gli esclusi.
Nessuno vuole figli che siano schiavi e con le pance gonfie di vermi,
nessuno vuole che la fanciullezza sia deflorata e umiliata sui marciapiedi delle città,
nessuno vuole che le donne siano oggetto di violenza e di dolore...
anche se il dolore è fertile quanto la gioia...
L’amore rivela ciascuno a se stesso e riscopre il respiro del cuore.
L’amore divampa, rimane e cresce nel rispetto e nella stima di noi e tra noi.
Chi tocca l’amore riconosce la felicità e le carezze dell’anima.
Nulla è stato scritto in cielo, tutto è invece nell’amore che riusciamo a darci.
L’amore viola i limiti della sofferenza, per fiorire sui sorrisi della libertà.
L’amore afferra ciò che ci sfugge e insegna a lottare per la trasparenza dei sogni.
Il coraggio di amare significa vivere le differenze, accettare la solitudine di noi e tra noi
che si fa vita. L’amore si mostra solo all’amore. Non devi temere di perdere l’amore,
devi aver paura di non averlo conosciuto mai...
chi semina pace raccoglie la pace
Vorrei ricordare a chi sogna di conoscere la virtù della disobbedienza — che la libertà
nasce sotto le unghie di ogni colore e fiorisce in terre abitate dalla bellezza,
dove gli uomini giocano a “mosca cieca” con i bambini e le donne insegnano
a non fare domande ma ad osservare, aspettare, per aiutarli a crescere
e trovare la risposta ad ogni cosa... proprio là, in quella terra della libertà
dove le farfalle portano la voce a chi non ce l’ha
e ciascuno è degno di ammirazione e amorevolezza.
È la tenerezza dei popoli che sposta le montagne, è la nudità della fratellanza
e della sorellanza tra i semplici che porta a desiderare ad occhi aperti
quella comunità dell’amore che è già qui... tutte le cose hanno una vita...
gli animali, gli alberi, l’uomo... la saggezza nasce nei sogni,
perché ogni uomo e ogni donna, quando lo vogliono, portano in se stessi
le ferite di tutti i tempi e la vera essenza della civiltà dell’amore...
...sui campi di grano sporcati di sangue di antichi Paesi, mi sono seduto e ho pianto...
chi semina pace raccoglie la pace.
Pino Bertelli
Vorrei ricordare a chi lo vuole — che ogni creatura della terra
ha eguale diritto all’esistenza e merita rispetto e dignità soltanto perché è viva.
Ciascuno è straniero a se stesso e non c’è esilio o erranza che non porti
a quel tempo dell’innocenza, quando i fiori di campo accompagnavano
il passaggio dei viandanti delle stelle e la diversità delle idee rendeva la vita più bella.
La storia celebrata degli uomini è legata alla sciocchezza degli eroi, alla leggerezza
dei profeti, alla ragione del più armato e non alla saggezza delle piccole cose
che fanno di ciascun’uomo un re senza regno o un angelo azzurrato di amorosi sorrisi...
chi semina pace raccoglie la pace
Vorrei ricordare a chi lo desidera — che la felicità, come la verità,
appartiene al futuro e quando gli uomini cominceranno a capire
l’importanza del rispetto e il senso di accoglienza con l’amore per le genti,
le culture, i saperi, le danze, gli stupori di aurore selvatiche,
allora e solo allora l’umanità potrà uscire dalla propria infanzia.
L’uomo non ha né poteri né privilegi... ha solamente responsabilità e genocidi,
disuguaglianze e morti per fame, sul suo cammino verso il dominio.
È così che l’uomo è andato alla fine delle acque, alla fine delle terre,
alla fine del cielo, alla fine del vento, alla fine delle piogge
e ha sgozzato la libertà nel fanatismo e nell’idolatria...
chi semina pace raccoglie la pace
Vorrei ricordare a chi vuol vedere — che l’uomo malato di potere,
non ha trovato nessuno che gli fosse amico e gli regalasse un tamburo di latta,
non ha trovato nessuno che gli leccasse le lacrime e gli gettasse fiori di zucca,
non ha trovato nessuno che gli donasse l’amore, una manciata di ciliege rosse
e un cesto delle proprie radici... basta piantare un chicco di mais ovunque è possibile
per dire mai più! a ogni guerra, a ogni terrore, a ogni tradimento
dei diritti più elementari dell’esistenza, perché non ci sono né guerre sante né guerre giuste...
il sangue chiama altro sangue e tutto muore negli occhi dei bambini che ci guardano
e tremano di paura per la nostra stupidità...
chi semina pace raccoglie la pace
Vorrei ricordare a chi trabocca di fraterna vitalità — che basta aiutare un solo uomo,
una sola donna in difficoltà e questo vuol dire aiutare il mondo,
ribellarsi contro le “buone intenzioni” e i pianti che da secoli abitano gli esclusi.
Nessuno vuole figli che siano schiavi e con le pance gonfie di vermi,
nessuno vuole che la fanciullezza sia deflorata e umiliata sui marciapiedi delle città,
nessuno vuole che le donne siano oggetto di violenza e di dolore...
anche se il dolore è fertile quanto la gioia...
L’amore rivela ciascuno a se stesso e riscopre il respiro del cuore.
L’amore divampa, rimane e cresce nel rispetto e nella stima di noi e tra noi.
Chi tocca l’amore riconosce la felicità e le carezze dell’anima.
Nulla è stato scritto in cielo, tutto è invece nell’amore che riusciamo a darci.
L’amore viola i limiti della sofferenza, per fiorire sui sorrisi della libertà.
L’amore afferra ciò che ci sfugge e insegna a lottare per la trasparenza dei sogni.
Il coraggio di amare significa vivere le differenze, accettare la solitudine di noi e tra noi
che si fa vita. L’amore si mostra solo all’amore. Non devi temere di perdere l’amore,
devi aver paura di non averlo conosciuto mai...
chi semina pace raccoglie la pace
Vorrei ricordare a chi sogna di conoscere la virtù della disobbedienza — che la libertà
nasce sotto le unghie di ogni colore e fiorisce in terre abitate dalla bellezza,
dove gli uomini giocano a “mosca cieca” con i bambini e le donne insegnano
a non fare domande ma ad osservare, aspettare, per aiutarli a crescere
e trovare la risposta ad ogni cosa... proprio là, in quella terra della libertà
dove le farfalle portano la voce a chi non ce l’ha
e ciascuno è degno di ammirazione e amorevolezza.
È la tenerezza dei popoli che sposta le montagne, è la nudità della fratellanza
e della sorellanza tra i semplici che porta a desiderare ad occhi aperti
quella comunità dell’amore che è già qui... tutte le cose hanno una vita...
gli animali, gli alberi, l’uomo... la saggezza nasce nei sogni,
perché ogni uomo e ogni donna, quando lo vogliono, portano in se stessi
le ferite di tutti i tempi e la vera essenza della civiltà dell’amore...
...sui campi di grano sporcati di sangue di antichi Paesi, mi sono seduto e ho pianto...
chi semina pace raccoglie la pace.
Pino Bertelli
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A un anno dalla sua scomparsa
"Non ho auguri per il futuro,
figuriamoci per un 2000,
mera apparenza di tempo.
Ho auguri per il prossimo attimo:
che sia lieve come un battito d'ali(...)"
Luciano Della Mea
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Invio queste email anche a chi conosco poco o pochissimo,
o a chi magari non mi conosce o che solo casualmente
è entrato nella (mia) posta elettronica.
Chi per qualsiasi ragione non vuole ricevere questi messaggi
me lo faccia, per favore, sapere: gianniq@protocol.it
Chi invece si sente partecipe, anche quando dissente,
aggiunga, proponga, faccia le sue critiche, o anche faccia circolare ....
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