Le sette, ovvero
tutte le
associazioni che si
discostano dalla religione
principale, qualunque essa
sia, per intraprendere un
nuovo rito, fanno leva su
principi piuttosto semplici
e ruotano attorno alla
paura. Persone sole che
vogliono far parte di un gruppo
sono più a rischio di altre. Se
viene raccontato che il
demonio infesta i loro corpi, la
loro casa, e a dirlo è qualcuno
di cui si !dano, quasi
certamente permetteranno
qualsiasi cosa purché il male
venga scacciato.
In Italia, con la presenza
massiccia e
rami!cata della
chiesa in tutte le sue
espressioni, non è necessario
essere ferventi cattolici per
conoscere la dottrina:
battesimi, comunioni, cresime,
matrimoni, sono all’ordine del
giorno. Croci!ssi, preghiere e
campane a lutto o a festa,
anche. Si tratta di riti collettivi
a cui siamo avvezzi. Non
dovrebbe sorprendere, quindi,
che chiunque invochi il nome
del Signore per una guarigione,
per un miracolo, per una
supplica venga tutt’al più
ignorato o ritenuto inoffensivo:
che sta facendo di male? Sta
solo pregando. Qualsiasi religione non è solo
bontà e preghiera. È anche un
modo come un altro per
controllare le masse e renderle
mansuete. Le sette hanno
come caratteristica principale il
cosiddetto ‘love bombing’:
accolgono i nuovi arrivati con
un vero e proprio
bombardamento d’amore. Ed è
contrario alle regole di un
gruppo che, per la sua propria
sopravvivenza, è chiuso.
Dif!cile essere accolti in un
nuovo uf!cio. O a scuola. Nella
setta è il contrario: è
tremendamente semplice.
Una persona sola, bisognosa
d’amore, accolta con
entusiasmo non se ne andrà
più. Sarà fedele, farà quello
che le verrà chiesto. La setta fa
leva sulle debolezze, sulle
paure e sul senso di colpa. Il
leader della setta vuole
esercitare un potere. Se poi
arrivano anche offerte, soldi,
regali, tanto meglio. Far
credere di essere il tramite con
cui Dio opera i suoi miracoli è
da criminali. Così come è da
criminali, e i leader delle sette
sono criminali, invitare i propri
adepti a sospendere i farmaci,
a non credere ai medici, a
seguire strane diete. Se
l’adepto viene convinto che nel
suo corpo c’è il demonio e che
serve un esorcismo per
scacciarlo, quasi certamente
non si opporrà, intimorito dalla
morte, dall’ignoto e dal male.
Le sette e le microsette in Italia
prosperano perché c’è un
timore reverenziale per tutto
ciò che viene de!nito sacro,
retaggio culturale di chi, !n da
piccolo, ha fatto le scuole
pubbliche sotto il croce!sso
appeso al muro. Ma la vera
religione è un’altra”
Il reclutamento avviene per
passaparola:
«Vado in questo
posto, mi trovo bene. Vieni?». Si viene accolti con grande
affetto: sorrisi, abbracci,
inclusione immediata. Non è chiarissimo quale sia lo
scopo: pregare, stare bene. La
religione è riveduta e corretta. Ci sono richieste di offerte: di
tempo, denaro, esperienza. Ci sono domande intime e c’è
l’attesa, pressante, per risposte
dettagliate. C’è un momento di rottura: se
non sei con noi, allora sei contro
di noi. C’è il momento della
guarigione: «Hai un problema, noi
possiamo risolverlo». Nella setta un rito di passaggio
decreta l’ingresso, a quel punto
l’adepto coinvolgerà altri .
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