1.1.06

Senza titolo 1070



Grande Spirito, tua è la voce che odo nel vento,
tuo è l’alito che dà vita a tutto il mondo.
Io sono piccolo e debole: la tua forza e saggezza mi sostengano.
Fammi camminare nel bello e i miei occhi vedano il tramonto color porpora.
Fa’  che le mie mani rispettino le cose che tu hai creato.
Fa’ le mie orecchie acute per sentire la tua voce.
Dammi la sapienza per comprendere i tuoi insegnamenti.
Fammi conoscere i i segreti che hai nascosto nell’erba e nella roccia.
Dammi forza non per superare il mio fratello,
ma per combattere il mio maggior nemico: me stesso.
Fammi essere sempre pronto a venire da te con le mani pure e gli occhi giusti.
Così quando la mia vita sfumerà come il sole al tramonto,
il mio spirito potrà giungere a te senza vergogna.



              (Preghiera dei pellerossa Chippewa)




 


In queste due settimane 




ho assistito alla mostra ( ne  ho parlato precedentemente in questo blog)dei due  fratelli Tomaso e Maria Antonietta  Piririgheddu tenutasi a Tempio pausania .E' stata una bella mostra ,niente male  le opere  esposte  in particolare alcuni quadri  ( di cui riporto le foto scattate  alla mostra ).Le opere  dei due fratelli sono   un modo di aprire quelle  che sono  le porte della percezione senza uso di alcool,droghe od eventuali sostanze allucinogene .Stavolta  è una delle pochissime volte che  le redazioni dei giornali ( in questo caso  l'edizione  di Olbia\Gallura  dela nuova sardegna ) hanno fatto un titolo che rispecchia e corrisponde fedelmente l'articolo <<Quando l’arte è genetica la mostra di due fratelli>>.Infatti si da quel che ho potuto constatare di persona tale  mostra  si  è rilevata una piacevole sorpresa per i tanti visitatori che, incuriositi dal titolo e dai manifesti e depliant che la pubblicizzano. «Frammenti di luna calante»(titolo della mostra) in quanto la mostra d’arte è stata ideata in modo tale da accontentare i gusti più diversi.I due fratelli Tomaso e Maria Antonietta Pirrigheddu, che ne sono gli autori e i curatori, hanno con le loro opere persuaso anche i visitatori dai gusti più difficili.La dimostrazione è data dall’interesse del pubblico e dai tanti «pezzi» che sono stati esposti oltre che venduti:dipinti,disegni,vetri,fossili scolpiti su marmoe gesso ed alcune  microsculture che possono essere osservate solo sotto una lente d’ingrandimento (fornita,per fortuna,ai visitatori) ma anche una dozzina circa di bozzetti,talismani,dipinti sul vetro.La caratteristica  originale  di questa  esposizione che secondo me   l'ha resa particolare  speciale  e particolare è stata il suo  wordinprogress  perchè veniva allestita  giorno dopo  giorno .Tutta opera dei due fratelli (  al centro della foto qui a destra)che,pur avendo in misura analoga l’arte nel sangue,e sono stati capaci di tirare fuori  quele cartatteristiche presenti in ciascuno di noi  , ma che  non vogliamo ammettere di avere  o peggio non le vogliamo tirare fuori  si distinguono nettamente nelle rispettive produzioni: raffinati incubi e personaggi surreali e onirici( tipo i fumetti di  dylan Dog e di Napoleone)avvolti da atmosfere sulfuree e blakiane,le opere di Tomaso; luci intense,sagome da sognanti arcobaleni, di fate e suggestioni magico-sciamaniche fantastiche quelle di Maria Antonietta. Ma in entrambi è ben visibile il riferimento ad un universo di significati di cui l’opera d’arte realizzata è giusto uno scenario simbolico. Essi  distribuiscono e dosaano " alchemicamente"  Cuore&Mente.Inoltre tale manifestazione è stata  il pezzo forte della programmazione culturale cittadina --- dove  non era mai  successo  in 50 anni,a causa delle spese inutili e folli di questra  amministrazione  non  sono  state messe neppure le  lunminarie di natale  nè tanto meno organizzati spettacoli in piazza per  capodanno  mentre   nei paesi e piccoli  centri ( bidde  come diciamo in lingua  sarda ) vicini  si è provveduto --- organizzata in collaborazione con la rivista letteraria locale  Gemellae da me  più volte citata  su  questo blog . C'è da dire  che  la rassegna  dei due fratelli   è stata propiziata  dall'ottima  e brillante  idea di unire a pittura e scultura con  percorsi ( anch se  io preferisco usare il termine contaminazioni ) di poesia, cinema, teatro e musica.proprio dei «Frammenti di luna calante».Infatti  tale manifestazione sono stati  proposti  ai visitatori una ricca esposizione di dipinti, disegni, vetri, fossili scolpiti su marmo, microscopici volti di gesso e  la mostra fa da perno a un più ambizioso progetto: quello di far incontrare diverse forme d’arte in una sorta di dialogo a più voci.  Fra le manifestazioni che ho sono riuscito a documentare  sono  : 1) quella del 23 dicembre  lettura di poesie  con  sottofondo e accompagnamento  musicale  da parte  del sassofonista  specializzato in sax tenore locale  autodidatta daniele  ricciu  ( foto a destra  ) ; 2)  il  concerto del gruppo damacreola  di Ozieri ( sito ufficiale e blog ) avevo le pile  della macchina fotografica  scarica SIC ; 3) il 30 dicembre un evento  improvvisato come  l'esposizione continua  questa mostra e non  prevvisto  dalle locandine e manifesti. Esso era  un incontro-dibattito,con l'associazione culturale rosacroce  ed in particolare  con Giuseppe Bosich scultore ed artista d'origine tempiese trovate  su  amicidellarte alcune dele sue  opere  ( che  qui SIC  non posso postare altrimenti siu sfasa il template  )   il oordinatore per la Sardegna di tale associazione  che introdotto  l’uditorio nel mondo di simboli e segreti e intiseci significati di cui si alimenta la sua arte. Bosich avrebbe dovuto  come  era  nelle intenzioni  della serata  proporre  un commento\lettura in chiave esoterica sulle opere dei due fratelli Pirrigheddu,collegando i simboli delle rispettive produzioni artistiche della mostra e collegarle  alla cosmogonia  ( e ale teorie)rosicruciana --  che non dev'essere ne confusa ne paragonata  per il retroterra cullturale e filosofico (conndivisibile o meno ) setta a tutti gli effetti di scientology --  ma  purtroppo : ne  ha solo accenato << contenitore non sufficientemente ampio», sue testuali parole    in quanto subissato  da domande  ed interventi    con richieste di spiegazione  sulle teorie  della  rosacroce Ora poichè non  riusco (  ma soprattutto per evitare di cadere in banalità e ripetizioni )  a  trovare altre parole adatte per definire  i due artisti e le  loro opere lascio la  parola al  depliant  dela mostra  dovve M.Antonietta  descrive cosi le  sue  opere  :<< Luci,simboli,suggestioni magiche; il vetro riflette  significati insoliti.Nei talismani,realizzati in base alla data di nascita,seguendo un'antica tradizione è raccchiuso il nome di un angelo,il respiro di un essere. >>;  e  a chi forse  d'arte se ne  intede  forse più di me ovvero alla gallerista Zinetta Vasino . La quale ha definito  cosi le opere  di Maria Antonietta :<<Caldeiscopi,vibrazioni di frammenti di un'anima.Pulviscoli lunìminosi emergenti flussi dell'inconscio >> ; e cosi quelle di Tomaso (  qui a destra oltre quella in alto   una  sua  opera anzi un suo auto ritratto ) :<< Alcuni simboli di presenze inquietanti incombono sulla tela,compresse da catene invisibili di un mondo surreale e la percezione di un ineluttabile sconvolgente conflittualità uotidiana.Ma la fluidità della concezione pittorica,il modo di poroporsi sulla tela con rigorosa chiarezza,armonia e precisione,rilevano sensibilità non comuni            pacatezza  escludendo il tormento dell'angoscia e  delpessimismo.Momenti introspezione psicologica inquietudine ed angoscia di una ricerca continua di chiarificazione interiore,ansia di liberazione e anelito di verità >>.teoria  che collima  con  quanto dice   questo sito  culturale  : <<Rimango stupito e sorpreso allorquando mi trovo ad ammirare l’opera di un moderno “cantore” della corrente Surrealista. Ne nasce un primo ed inevitabile confronto e richiamo ai grandi maestri di questa particolare forma di pittura e rappresentazione artistica. Ma in Tomaso Pirrigheddu scovo inflessioni e scelte stilistiche più marcate e profonde, più surrealmente legate alla realtà ed al simbolismo che all’onirico ed al metafisico astratto.Laddove il metafisico appare, segna il confine tra il significato ed il simbolo, tra la metafora e l’allegoria della vita. Non sò più che altro dire  se non  lasicare  la parola  ai curatori a cui  ho fatto una piccola intervista ( in realtà era una chiaccherata fatta durante i giorni della mostra poi diventata  via email in intervista ) : 1) come  mai  avete deciso di chiamare  questa mostra frammenti di luna calante  questa mostra  , quando i lavori  rappresentano altri aspetti  ? La fase di luna calante ci mostra una luna sempre più oscura e perciò, sotto certi aspetti,misteriosa. Anche le nostre opere sono abbastanza oscure, non immediatamente comprensibili; e anche dopo essere state spiegate,un loro lato resta sempre "nascosto" a chi le guarda. È questa la ragione del titolo della  mostra. Le opere viste come frammenti, pezzetti, di qualcosa che è difficile da vedere o da decifrare.2)Come  mai  avete scelto  \ deciso la  contaminazione delle arti ? Abbiamo voluto, più che altro, organizzare qualcosa di diverso... Non si tratta di una contaminazione ma piuttosto di un incontro festoso. Entrambi recitiamo nella Filodrammatica Gallurese (Maria Antonietta ha fatto anche delle letture in teatro o in locali),  conosciamo il poeta Franco Fresi,il cantante Vincenzo Murino è nostro cugino oltre che amico, il sassofonista Daniele Ricciu è amico di Tomaso da vecchia data, alcuni membri del Coro Gabriel pure... Ci mancava solo qualche danzatore, insomma, e il quadro sarebbe stato completo !!.3)leggendo l'articolo dell'ulti o numero della rivista  Gemellae  in cui parli dela  tua mostra e dopo  avervi pèartecipato mi cviene  da chiedervi ma  usi  oltre che nella  tue  creazioni anche  nella vita  di  tutti i  giorni    usi cuore ? Mentre tu  Tommaso usi  solo la mente?  e  cosi  oppure  è  una mia impressione ? È auspicabile che entrambi usiamo sia il cuore che la mente, non solo nelle opere ma soprattutto nella vita! La mente da sola sarebbe gelida, e il cuore da solo sarebbe inconcludente.Ciononostante è vero che nelle nostre opere li "dosiamo" in misura diversa, e sicuramente in quelle di Tomaso prevale il lato mentale.

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