Oggi si parla della vergogna dele carceri italiane . Riporto due casi emblematica e pronta a scoppiare da un momento all'altro di una situazione di cui avevo già parlato nel post indulto\amnistia ( chiedo scusa a coloro che già li conoscono ) . Il caso Alobrandi La notte del 24 settembre a Ferrara un ragazzo di 18 anni, Federico Aldrovandi, muore nelle mani della polizia. Lo lasciano per 5 ore sull’asfalto, nascondendo inizialmente la verità alla madre che lo cerca. La versione degli agenti parla di una chiamata dei residenti, allarmati dal comportamento strano del ragazzo che una volta fermato avrebbe dato in escandescenze. Se sia vero non si sa. La polizia nega la responsabilità della morte sostenendo che si sia ferito da solo e sia deceduto per overdose in seguito all'assunzione di droga. Gli esami tossicologici smontano la favola dell'overdose. I dettagli emersi dai referti medici, non ancora ufficializzati a 4 mesi dall’accaduto, parlano di numerosi segni di percosse su tutto il corpo, una ferita lacero contusa alla testa, le strisce viola delle manette ai polsi e lo scroto schiacciato. La madre racconta di aver riavuto i panni di Federico letteralmente imbevuti di sangue. La notizia rimane insabbiata per mesi. Solo in questi giorni il silenzio viene rotto da un blog della famiglia che chiede si faccia luce sulla vicenda.. Il caso Lonzi 8 ( posto qui una dele foto , la meno atroce , per chi ha fegato ne trova altre in questo sito e nei link dell'articolo ) Marcello Lonzi, 29 anni, tossicodipendente, detenuto per tentato furto, con soli quattro mesi di reclusione ancora da scontare, viene "trovato morto" l’11 luglio 2003 nella sua cella del carcere Le Sughere di Livorno - carcere sovraffollato, pieno di detenuti in attesa di giudizio e con un record di suicidi [1] [2] [3].La famiglia sarà avvertita solo 12 ore dopo. All'autopsia, eseguita senza prima avvertire i familiari, il medico legale parla di "cause naturali". Le testimonianze, le ferite e il lago di sangue nella stanza ci raccontano un'altra verità, ma il Pm - lo stesso coinvolto anni fa in una storia troppo simile e lo stesso che ordinò l'irruzione al C.S. Godzilla - ha chiesto e ottenuto l'archiviazione, passando sopra ai troppi dubbi su quella notte, in cui si era tenuta una protesta spontanea dei detenuti della sezione.Una morte che non è che la punta dell'iceberg. Chi è transitato dalle Sughere racconta una quotidianità di umiliazioni, pestaggi, "celle lisce" e "terapie" a base di botte. Nel frattempo la madre di Marcello, nel suo muoversi alla ricerca della verità, è oggetto di intimidazioni e minacce più o meno esplicite e più o meno legali.Giovedì 12 gennaio, presso il tribunale di Genova in piazza di Portoria si terrà, a cominciare dalle ore 10, l'udienza in cui il gip Roberto Fenizia deciderà, in seguito all'istanza presentata con la controperizia di parte , se riaprire o archiviare il caso di Marcello Lonzi, il detenuto "trovato morto" in un lago di sangue nel carcere Le sughere di Livorno l'11 luglio 2003. Si tratta di un passaggio cruciale, sarà importante quindi la presenza a Genova di tutti coloro che vogliono portare solidarietà alla richiesta di giustizia della mamma di Marcello.Concludo con questa mia considerazione . Scometto che se uno degli indagati per lo scandalo bancario finisse suicidato o suicida in carcere o pestato ( qui e qui i testi integrali delle intervcettazioni ) si sarebbero già mossi , mentre per la gente comune non fanno niente e litigano se dare l'indulto o l'amnistia Per chi volesse saperne di più dei due casi trova materiale sotto nei riferiemnti da http://italy.indymedia.org
Approfondimenti
Il caso ALobrandi
Casi simili: Soffocato dalla polizia ad Aversa
Il caso lonzi
sempre sul carcere e sulle morti in esso ecco un ottimo sito ed una serie d'articoli interessanti anche se da una parte sola vero ma purtroppo , SIc glimunici che denunciano tali situazioni sono le sinistre ( in particolare quelle extra parlamentari e antagoniste ) ecco il sito http://snipurl.com/li8d
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