Senza titolo 2034

al Teatro Smeraldo di Sassari, il 27 ottobre 2007, con gli HumaniorA organizzeremo la manifestazione “Ponti non muri”.Pur proseguendo con la nostra attività di aiuto alla Creche di Betlemme (presso l’orfanotrofio grazie al finanziamento della Fondazione Banco di Sardegna, stiamo allestendo un Laboratorio musicale con l’acquisto di strumenti musicale e il reperimento di una maestra di musica) quest’anno apriremo un’altra finestra, che si affaccia sull’America Latina, in particolare nella zona del Chaco (Argentina).

ecco il depliant  dell'iniziativa











Teatro Smeraldo, 27 ottobre 2007




HumaniorA




Manifestazione “Ponti non muri”






per




L’Hogar de chicos “San Roque”


(Chaco – Argentina)




La località di Presidencia Roque Sáenz Peña si trova nel Chaco (la Regione più povera e dimenticata dell’Argentina). Nel Chaco il 58% degli abitanti è povera, il 30% indigenti. I bambini denutriti sono 9.000. La fame colpisce il 17% della popolazione infantile. La denutrizione abbassa le difese immunitarie e sono molti i minori che contraggono malattie infettive quali tubercolosi, lebbra, meningite. Soltanto nell’Ospedale “4 de Junio” di Roque Sáenz Peña i casi di tubercolosi sono aumentati quasi del 100% negli anni dal 1999 al 2002 (del 72% nel 1999-2000 e del 134% nel 2001-2002).
Origini dell’Hogar de chicos “San Roque”
Le origini del “Focolare” risalgono alla fine del 1982 quando, grazie all’iniziativa del Vescovo, preoccupato per la presenza in città di bambini abbandonati a se stessi, propone la creazione di un Focolare e offre il vecchio arcivescovado come luogo di incontro. Inizia una forte azione sociale che si esprime nel dare tutti i giorni la colazione ai bambini, aiutarli nella pulizia personale ed offrirgli un pasto. Nel 2004 la Congregazione Benedettina della Divina Provvidenza, con la presenza di tre suore, forma la sua prima Comunità religiosa con la missione e l’impegno di farsi carico dell’amministrazione del Hogar de Chicos “San Roque”.
L’Hogar de chicos “San Roque” oggi

Nel 2004 i bambini che si riunivano giornalmente nell’Hogar erano 80-100; oggi sono più di 270. Ha avuto iniziato l’appoggio scolastico: i bambini che vanno a scuola la sera arrivano all’Hogar alle 7.30 del mattino, fanno colazione e si fermano per svolgere i compiti e disegnare fino alle 10.30. Fanno una piccola ricreazione e si occupano della pulizia personale. Alle 11 pranzano e si preparano per andare a scuola. I bambini che vanno a scuola di mattina arrivano all’Hogar alle 12.30, pranzano, e fino alle 13.30 fanno la ricreazione, i compiti, disegni, giochi didattici fino alle 15.30. Dopo una merenda arricchita con latte e frutta tornano alle loro case. I bambini dell’Hogar fanno lezioni di calcolo, coro, sport, catechesi, manualità, teatro e letteratura, orientamento per la pulizia personale Le suore stanno cercano di formare una rete di azioni complementari tra le famiglie dei bambini, l’Hogar e le scuole frequentate dai piccoli, dando inizio così alla “Pastorale dei bambini” che si occupa di aiutare mamme incinte e bambini dai 0 ai 6 anni. In questi colloqui ricevono orientamenti di alimentazione e nutrizione, pulizia personale, controllo di peso e si insegnano le buone abitudini. Li si istruisce sull’educazione familiare e le relazioni umane, evidenziando la valorizzazione dell’essere umano e il suo sviluppo armonico. Si fanno visite periodiche alle famiglie dei bambini per conoscere le loro realtà e necessità e si visitano le scuole frequentate dai bambini, per stabilire mete comuni e vedere lo sviluppo educativo di ognuno di loro.
Sono molti i volontari che si avvicinano a questo Hogar che si sta ingrandendo, raggiungendo i suoi obiettivi iniziali. L’età per partecipare alle attività dell’Hogar è dai 5 ai 13 anni inclusi, anche se ci sono delle eccezioni e si è aperti ad eventuali casi che si possano presentare.
La Sardegna e l’Hogar de chicos “San Roque”
Presidencia Roque Sáenz Peña è nata nel 1912 con l’occupazione del territorio indio per mano dei bianchi e del potere politico e militare, con relativa uccisione degli indios che vi abitavano. Nella fondazione di Presidencia Roque Sáenz Peña ha un ruolo importante un emigrato sardo che da semplice manovale diventa il vice sindaco del paese (divenuta ormai seconda città del Chaco). Quel sardo si chiamava Juan Piras ed è il padre delle signore che hanno fatto da tramite in Argentina contattando il vescovo, creando così un ponte tra noi e L’Hogar de chicos “San Roque”. Sono Irene Olga e Lidia Piras, due donne speciali che hanno superato gli 80 anni, e sono ancora molto attive nel volontariato a vantaggio dei nostri e loro bambini ... Questa collaborazione permette alle Signore Piras, figlie di un sardo, di sentirsi parte integrante di un progetto tra Sardegna e Argentina a cui partecipa anche la dottoressa Giovanna Porcu, autrice del libro “Uomini in viaggio” che narra appunto le vicissitudini di quella Regione e la storia di Juan Piras.
La Sardegna è presente nel Chaco anche attraverso i suoi discendenti sardi, tutti attivi nel volontariato sociale e l'Argentina è qui, in mezzo a noi, grazie a questo Progetto. Vogliamo che questo “ponte solidale” tra Donne Sarde di Sassari, Buenos Aires, Oristano e Chaco, iniziato lo scorso anno da Teresa Fantasia, Giovanna Porcu e le signore Piras, giunto al vescovo della città e a noi e a voi tutti, prosegua in una lunga catena di solidarietà.




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