PADOVA. «Sti rom mi fanno proprio vomitare». Così il consigliere comunale della Civica Vittorio Aliprandi (nella foto) ieri alle 17.55 in Facebook. «Quando vedo quello che fa lo storpio e che in stazione cammina normalmente vorrei prenderlo a calci». Una dichiarazione che si commenta da sè. Destinata a rinfocolare le polemiche estive (e non) sull'uso improvvido di FB nella «comunicazione politica».
E stamattina il consigliere comunale, sempre usando il social network, ha voluto precisare ancora la sua posizione: "Sempre polemiche... ma che palle! - ha scritto - Ma a uno non possono dar fastidio i rom? dobbiamo integrarci noi fargli le case mantenerli? Questi non vogliono integrarsi, rubano come attività principale e fanno figli a nastro. E nessuno di loro vuol lavorare e noi dobbiamo farci un culo cosi pagare tasse assurde. Se vogliono fare i nomadi... che vadano in campeggio come facciamo noi, che si adeguino alle nostre regole".
In una discussione sul profilo dell'altro consigliere comunale della Civica, Gregorio Cavalla, Aliprandi si è spinto fino ad affermare che servirebbero i "campi di concentramento", salvo poi precisare che "scherzava".
Aliprandi si era già distinto all'epoca del «caso Pavanetto». L'assessore provinciale Pdl esibiva nel social network la sua personale sintonia con il fascismo. Il consigliere comunale chiosò: «Meglio froci o fascisti?». Aliprandi replica lo stesso dilemma. Ma sui rom non ha dubbi...
E stamattina il consigliere comunale, sempre usando il social network, ha voluto precisare ancora la sua posizione: "Sempre polemiche... ma che palle! - ha scritto - Ma a uno non possono dar fastidio i rom? dobbiamo integrarci noi fargli le case mantenerli? Questi non vogliono integrarsi, rubano come attività principale e fanno figli a nastro. E nessuno di loro vuol lavorare e noi dobbiamo farci un culo cosi pagare tasse assurde. Se vogliono fare i nomadi... che vadano in campeggio come facciamo noi, che si adeguino alle nostre regole".
In una discussione sul profilo dell'altro consigliere comunale della Civica, Gregorio Cavalla, Aliprandi si è spinto fino ad affermare che servirebbero i "campi di concentramento", salvo poi precisare che "scherzava".
Aliprandi si era già distinto all'epoca del «caso Pavanetto». L'assessore provinciale Pdl esibiva nel social network la sua personale sintonia con il fascismo. Il consigliere comunale chiosò: «Meglio froci o fascisti?». Aliprandi replica lo stesso dilemma. Ma sui rom non ha dubbi...
fonte il mattino del 2\122010
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