Arriva in Italia la nuova Twingo Miss Sixty e crea polemiche stupide ed ipocrite

Poichè  due parole  sno poche  ed  è una troppo . oltre a lasciarci  il video  cosi giudicate  voi   riporto soto  l'articolo dal  blog perseo.blog.kataweb.it



membro del Gruppo contro le pubblicità sessiste, misogine, razziste e omofobe che trovate  su  facebook  

Ipocrisie pubblicitarie

Quando ho visto per la prima volta il nuovo spot della Twingo ho pensato “Ecco che l’omosessualità femminile viene utilizzata ancora una volta per stuzzicare le fantasie erotiche del maschio.”
La pubblicità non è volgare, non è pruriginosa, si cerca di giocare sull’ironia (anche se la precedente pubblicità di questa casa automobilistica lanciava un messaggio sociale importante che in questa non c’è). Eppure questa pubblicità stona, soprattutto nella fase finale. Non si capisce bene perché due persone dovrebbero, dopo essersi guardate, finire per forza a letto insieme senza neppure essersi dette ciao, sembra quasi che se sei omosessuale, per forza, l’unica cosa a cui pensi è il sesso. E non mi piace per niente il messaggio finale “la competizione è donna” perché gioca su uno dei soliti stereotipi voluti dal maschio.
Eppure, nonostante i limiti di questa pubblicità, le critiche si alzano non perché la figura delle donne e, in questo caso, delle lesbiche viene inserita in un contesto sessuale o stereotipato ma perché ad essere le protagoniste sono, appunto, delle lesbiche (o presunte tali visto come va a finire la pubblicità).
C’era da aspettarselo in questa italietta bigotta, se i protagonisti fossero stati un uomo e una donna nessuno avrebbe detto nulla ma siccome le protagoniste sono lesbiche succede il finimondo. Non si può mostrare l’omosessualità in tv, chissà che effetto negativo avrà una cosa del genere sulle menti di bambini ormai piene di ogni tipo di immagini violente. Va bene far vedere tette e culi in prima serata, va bene far passare il modello della donna oggetto ma non va assolutamente bene far vedere due gay o due lesbiche, sia mai in questo paese in cui tutto è concesso basta che si faccia di nascosto.
Lo ammetto lo spot non mi piace, non lo trovo innovativo, non lo trovo ironico, come ho già detto lo trovo stereotipato ma non è possibile che si vieti la messa in onda non per questi motivi bensì a causa dell’omosessualità delle protagoniste. Il messaggio che passa è forse ancora più violento, l’omosessualità, in tutte le sue forme, va censurata, vietata, ammutolita. Ci sono centinaia di pubblicità in cui appaiono donne nude con chiari riferimenti al sesso, donne oggetto con scritte imbarazzanti del genere “Te la do gratis” (la montatura degli occhiali) o “Montami a costo zero” (donna nuda sul pannello solare, pubblicità fermata dallo IAP) e quasi nessuno protesta per queste cose. Però poi arrivano le lesbiche e tutti si indignano. A quanto pare siamo davvero lontani anni luce dall’essere un paese civile.
                  Marino Buzzi

concludo  approvando  questo commento  di yatta  : << se questo fosse un paese più moderno dove la sessualità fosse trattata con più serenità e maggiore informazione non ci sarebbero queste situazioni ridicole. Il fatto è che in Italia non si può fare pubblicità diversa oltre alle solite canoniche, già il marketing dell’ikea sembra rivoluzionario per la gentaglia di sto paese. Per non parlare di uno spot di un caffé completamente in inglese, come faranno i poveri italioti a capirlo??
Io, da prevenuto quale sono, interpreto la scelta di non mandarlo in onda come omofobica, vedi te. Il ragionamento scritto dall’autore del post potrebbe filare, ma non verrebbe mai censurato per quel motivo, troppo poco sentito in realtà.
Ragionando da gay direi che non c’é niente di male, come ho visto tante pubblicità con un uomo e una donna che facevano la stessa cosa trovo che non ci sia nulla di omofobico. Al contrario di chi ha scelto di bloccarlo.>> preso dai commenti  a questo articolo di tvblog 
Parzialmente  vero  perchè tale pubblicità  la  troviamo in  rai  anche se  addulcorata  e priva dela scena iniziale e  quindi semicensurata  

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