cultura cosi bistrasciata opere d'arte scambiate per spazzatura e dialetti derisi


    PADOVA

    Scambiano l'arte per spazzatura
    e buttano l'opera nell'inceneritore

    L'installazione «Legg-io» di Isabella Facco è stata rimossa dai netturbini dell'Aps. Faceva parte della rassegna «Artisti al muro» in giro per la città

                                         L'opera finita nel compattatore

     



    PADOVA - Scambiano un'opera d'arte contemporanea per spazzatura e la buttano nel compattatore. Sfortunata sorte quella di «Legg-io», un opera d'arte povera di Isabella Facco scambiata dai netturbini dell'Aps per un rifiuto da portare all'inceneritore. L'iniziativa «Artisti al Muro» di certo non aveva messo in conto questa eventualità. Si trattava di esporre opere d'arte contemporanea in varie zone della città, anche le più insolite e meno turistiche in una sorta di galleria d'arte all'aria aperta. Una copia di «Legg-io» è stata subito riportata in via Zabarella, da dove era stata rimossa, ma questa volta è stata posizionata ad alcuni centimetri di altezza da terra. Accanto all'opera è stata anche installata una targhetta (più visibile della prima) che «certifica» che si tratta di un'opera d'arte.
                             Riccardo Bastianello

    e sempre dal corriere  della  sera


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    L'altra notizia viene da  repubblica.it    è  meno comica   e  dimostra  come l'unità d'talia  si ancora  una  chimera   e che ha  ragione Carboni  quando in Inno Nazionale dice  : <<i
    (....) e sì che il tempo passa \siamo ancora troppo italiani! >>
    >>



    "Lo spot  ( sotto il video )





    che celebra i 150 anni dell'unità d'Italia demonizzando i dialetti è un'offesa alla cultura italiana e alla tradizione linguistica del nostro Paese" dice l'associazione 'Forche Caudine', lo storico circolo romano che raccoglie l'emigrazione molisana. Il filmato che ha scatenato la polemica, legato anche alla campagna per il rinnovo del canone di abbonamento, presenta una serie di personaggi contemporanei (da una vigilessa ad un calciatore durante un'intervista) che parlando in dialetto si rendendo incomprensibili agli interlocutori

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