Caro Maroni
gia precedentemente ( sul caso Saviano e la sua replica imposta da Fazio ) : << Je vous fais une lettre / Que vous lirez peut-être / Si vous avez le temps .... ( da Le diserteur di Boris Vian ) >> e non ho ottenuto risposta . Ma non importa , visto che è impossibile dialogare direttamente con lei anche se viene ogni estate in vacanza all'isoa rossa ( 40 minuti di macchina dalla mia cittadina ), visto il filtro dela scorta e delle email al suo ministero , le mando come si faceva una volta tramite un Message in a Bottle per parafrasare una famosa canzone dei Police
Se invece , e qui mi rivolgo a lei signor Alfano , di mandare gli ispettori in tribunale , le decisioni dei giudici sbagliate o giuste che siano si rispettano e gli ispettori si amndano per cose serie . Le chiedo perchè non li si manda nei corpi centrali di polizia che hanno permesso simili abusi e anzi che fermare i veri violenti ( forse si sarebbe scoperto che l'oposizione ha ragione ? su gli infiltrati e gli agenti in borghese presenti al'interno del corteo ) .
l'ordine pubblico , non si fa solo con le misure repressive o processi e \ arresti rpeventivi , ma con il dialogo ed una buona formazione delle forze dell'ordine coem afferma anche fare futuro( vostri ex alleati ) che hanno avuto coraggio ( speriamo che non sia solo un bla bla un discorso di parata ) di rimettere con un editoriale su un loro giornale indiscussione il comportamento tenuto a Genova 2001 .
Visto che innegabile che nei cortei si usino agenti digos ed in borghese perchè non usarli con discrezione come si fece a Firenze , la prima manifestazione dopo Genova 2001 cercando anche se sotto banco di cordinare fra movimenti e forze dell'ordine , cosa che non è stata fatta come avvenne il in altre manifestazioni , a Roma il 14 dicembre vedere questo video l'inizio degli scontri
gia precedentemente ( sul caso Saviano e la sua replica imposta da Fazio ) : << Je vous fais une lettre / Que vous lirez peut-être / Si vous avez le temps .... ( da Le diserteur di Boris Vian ) >> e non ho ottenuto risposta . Ma non importa , visto che è impossibile dialogare direttamente con lei anche se viene ogni estate in vacanza all'isoa rossa ( 40 minuti di macchina dalla mia cittadina ), visto il filtro dela scorta e delle email al suo ministero , le mando come si faceva una volta tramite un Message in a Bottle per parafrasare una famosa canzone dei Police
Se invece , e qui mi rivolgo a lei signor Alfano , di mandare gli ispettori in tribunale , le decisioni dei giudici sbagliate o giuste che siano si rispettano e gli ispettori si amndano per cose serie . Le chiedo perchè non li si manda nei corpi centrali di polizia che hanno permesso simili abusi e anzi che fermare i veri violenti ( forse si sarebbe scoperto che l'oposizione ha ragione ? su gli infiltrati e gli agenti in borghese presenti al'interno del corteo ) .
l'ordine pubblico , non si fa solo con le misure repressive o processi e \ arresti rpeventivi , ma con il dialogo ed una buona formazione delle forze dell'ordine coem afferma anche fare futuro( vostri ex alleati ) che hanno avuto coraggio ( speriamo che non sia solo un bla bla un discorso di parata ) di rimettere con un editoriale su un loro giornale indiscussione il comportamento tenuto a Genova 2001 .
Visto che innegabile che nei cortei si usino agenti digos ed in borghese perchè non usarli con discrezione come si fece a Firenze , la prima manifestazione dopo Genova 2001 cercando anche se sotto banco di cordinare fra movimenti e forze dell'ordine , cosa che non è stata fatta come avvenne il in altre manifestazioni , a Roma il 14 dicembre vedere questo video l'inizio degli scontri
Infatti se la protesta legittima viene ignorata, bollata come quattro coglioni dei centri sociali dissidenti della sinistra più estrema , se si fa finta di niente, non si ascolta e si dice in giro solo ed esclusivamente che si sta facendo per il loro bene, se si fa questo in modo reiterato e arrogante( salvo qualche eccezione ) , allora la violenza te la cerchi fino al ...midollo ed è infinitamente meno di quella che applichi con tale menefreghismo .ora questo ... per inciso ... non significa giustificare la violenza, ma capirla, rendersi conto che è volutamente provocata e stimolata, che è figlia dell'esasperazione, di chi non trova altra forma e modo per farsi sentire e non vuole arrendersi al non essere ascoltato .
Il 14 dicembre a Roma non è accaduto soltanto che un gruppo di violenti si sia impadronito della protesta e - poi - la violenza di ogni ragione. È accaduto che per la prima volta nei modi del tumulto (lasciamo perdere l'esasperazione di chi parla di "guerriglia") ha preso forma pubblica e collettiva un rancore senza speranza, la rabbia di un Paese incattivito, socialmente fragile, segnato "da forme sommerse di deprivazione, di vera e propria povertà e soprattutto di impoverimento", come documenta Marco Revelli nel suo Poveri noi. Un Paese dove il prezzo della crisi - e delle soluzioni preparate dal governo - cala come un maglio sulla vita e sulle aspettative soprattutto dei più giovani. Le statistiche ufficiali ce lo raccontano. Per l'Osce, nei 33 Paesi maggiormente industrializzati, l'Italia è al penultimo posto per l'occupazione giovanile con il 21,7 per cento di occupati: soltanto uno su cinque lavora. Tra chi è occupato il 44,4 per cento ha un lavoro precario e il 18,8 lavora part-time. Tra chi è disoccupato, il 40 per cento lo è da lungo tempo e il 14,9 ormai non studia né lavora. D'altronde - dice Marco Revelli - "l'80 per cento dei posti di lavoro perduti tra il 2008 e il 2010 riguarda i giovani, quelli che erano entrati per ultimi nel mercato del lavoro, attraverso la porta sfondata dei contratti atipici, a termine, a somministrazione, a progetto... Precari nello sviluppo, disoccupati nella crisi, senza la copertura degli ammortizzatori, spesso senza neppure un sussidio minimo. I più istruiti e altamente qualificati, quelli che appartengono al "mondo dei cognitivi", alle nuove professioni come l'informatica, sono ormai ridotti a sottoproletariato".
Se rimuove questo quadro, il governo si impedisce di comprendere, ammesso che lo voglia, le ragioni della violenza. Non le ragioni di chi, vestito o no di nero, centro sociale o "cane sciolto", vuole "stare in piazza" con le pratiche dei black bloc e, prigioniero di un freddo nichilismo, non si fa alcuna illusione sulla democrazia e pensa - come il "blocco nero" - che "la violenza non sia un problema morale, è semplicemente la vita, il mondo in cui siamo capitati che non lascia altra strada che l'illegalità".
Queste ragioni sono inaccettabili e questa violenza va anticipata, isolata e ogni illegalità punita , ma non aggiungendovi ad esso solo repressione ed illegalità . È un'operazione che può avere un esito positivo soltanto se - in tutti coloro che il 14 dicembre non si sono opposti o hanno addirittura approvato quelle violenze - si alimenta una speranza nella democrazia e la fiducia nel dialogo con le istituzioni; se si attenua la convinzione diffusa in una larga fascia di giovani (16/35 anni) di essere le vittime sacrificali del declino, le anime morte della crisi.
Il messaggio che il governo ha voluto diffondere è stato di segno opposto. Come se la crisi sociale rappresentata il 14 dicembre potesse essere affrontata solo ed esclusivamente come "questione di ordine pubblico", a voi spettabili Maroni e Alfano hanno voluto dire soltanto della forza, con quale violenza e determinazione il governo avrebbe affrontato l'emergenza di nuovi tumulti. Lo hanno fatto nei soliti modi di un governo che crede in un diritto diseguale e immagina, per i potenti, un diritto debole e per i deboli leggi e dispositivi brutali. Questi campioni del "garantismo" che chiedono legittimamente per Cosentino, Dell'Utri, Verdini, Bertolaso l'accertamento della responsabilità personali, la verifica della fondatezza delle accuse e dell'attendibilità delle fonti di prova pretendono, abusivamente, un lavoro all'ingrosso per i giovani e giovanissimi arrestati a Roma l'altro giorno. Invocano, al di là delle prove, una detenzione esemplare non per le dirette responsabilità degli indagati, ma per le colpe di chi è riuscito a farla franca come se la stessa presenza a una manifestazione travolta dalle violenze sia già una prova di colpevolezza. Un'idea autoritaria che trova la sua dimostrazione nella insensata proposta del sottosegretario all'interno Alfredo Mantovano di allargare il "divieto di accedere alle manifestazioni sportive" (il D. a. spo.) dagli stadi alle piazze, come se una manifestazione di dissenso possa essere paragonata a una partita di calcio.
È l'avvilita idea di democrazia della destra berlusconiana. in questo caso Ci deve consigliare attenzione perché non sarà con la forza e con "la repressione", invocata già a caldo dal ministro Sacconi, che si verrà a capo della crepa che si è aperta tra le generazioni più giovani e le istituzioni in quest' ultimi 25 anni . Sarebbe azzardato e imprudente se un governo politicamente e socialmente debole decidesse di rafforzare se stesso allargando quella ferita, accendendo la collera invece di raffreddarla prestando ascolto alle ragioni del disagio allora si che la situazione diventerebbe incontrollabile ed ingestibile , arrivando ad una nuova stagione di terrorismo che va ad aggiungengersi in quell clima già esacerbato d'odio e di veleni .
Sperando , anche se ci credo poco , visto i discorsi infuocati che si fanno che il 22 dicembre sia una manifestazione pacifica e non si verifichino gli eccessi dei tutori dell'ordine vi saluto e v'auguro buone feste
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