due storie di non violenza

due  storie diverse  tra  loro ma unite dai valori della  non violenza in terra   non solo colpita dalla criminalità mafiosa cioè dall'andrangheta , ma  opra  da  una exenofobia   verso gi  immigrati , lei stessa che era stata  ed  è terra  d'immigrazione   verso il nord  e verso le Americhe   ., la seconda  la mia sardegna  da le desamistade ora  sempre più macchiate da  criminalità  comune  e da infiltrazioni mafiose   e dall'usura \ pizzo   . 

La prima  è la  vedeva  di uno di quei ciclisti morti qualche giorno fa investiti da  extracomunitario . 

News Da diffondere tra la gente,per far capire che questo tragico ed inimmaginabile incidente è stato provocato non da un " marocchino "ma da un automobilista incosciente ,come molte volte lo siamo tutti. Brava Teresa una bella lezione di vita e sopratutto , come raccontano su fb  , chi la conosce  , una brava insegnante. Una  grande lezione di vita   in tempi come questi . come si dice  nella  bacheca da  cui l'ho presa  : Carmine Cocozza   << Gli "eroi" sono persone così! Gesti semplici, poche parole. Anche questo è sud! Un grande abbraccio di condivisione.<< Gli "eroi" sono persone così! Gesti semplici, poche parole. Anche questo è sud! Un grande abbraccio di condivisione. >>

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La seconda 

della  diciottenne Martina Venusti della III A  del liceo  classico Gramsci  ( Olbia )  vince un concorso nazionale con un articolo-racconto sulla biodiversità.Forse  per  molti\e  insignificante rispetto ala prima , ma  in importante perchè testimonia come   i giovani non siano solo apatici  e\o  bimbiminkia  \ defilippilizzati che hanno mandato il cervello all'ammasso accettando acriticamente   tutto

 

Unione Sarda  8\12\2010 

Premio a una studentessa del Gramsci

Ieri mattina la professoressa di italiano Antonella Bestazzoni è entrata nella classe terza A del liceo classico Gramsci e si è rivolta alla studentessa Martina Venusti: «Martina, hai vinto il concorso "Raccontare la biodiversità». La ragazza ha aperto la bocca, ma non è riuscita a dire granché. Travolta dall'emozione, mentre intorno a lei si scatenava l'entusiasmo. La diciottenne di Padru con il pallino della scrittura ha sbaragliato la concorrenza di migliaia di colleghi delle scuole superiori d'Italia e sabato sarà a Siena per ritirare il premio del concorso organizzato dall'Amministrazione Provinciale di Siena, la Federparchi e l'Ispra, in collaborazione con la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, il quotidiano "la Repubblica" e Legambiente. Il premio consiste in un viaggio soggiorno per due persone in uno dei parchi italiani che hanno aderito alla manifestazione. La professoressa Bestazzoni spiega: «Si poteva partecipare al concorso scegliendo una delle tre categorie programmate: parlare della biodiversità con un articolo in carta stampata, o in internet oppure con un articolo - racconto. Martina (  foto a destra in alto  e  sotto a sinistra  da  suo facebook  )  

 ha scelto quest'ultima soluzione. Sono davvero orgogliosa per questo riconoscimento, nella sua categoria si sono distinte solamente due persone: lei e una ragazza siciliana». Il titolo del componimento della Venusti: "C'era una volta la biodiversità". «Ho scelto di trattare l'argomento tramite metafora - racconta Martina - in pratica, il mondo è visto come una immensa aula scolastica con il professore, ossia Dio, che fa l'appello. Gli studenti, sono gli animali. Di volta in volta all'elenco cominciano a rispondere sempre meno esseri viventi: si sono estinti». Lo scritto della diciottenne di Cozzula è piaciuto parecchio alla giuria, che era capeggiata dal presidente della Federazione nazionale stampa italiana, Roberto Natale. Ieri mattina è arrivata una telefonata al Gramsci ( foto al centro ) :

Ieri mattina è arrivata una telefonata al Gramsci: «Martina Venusti ha vinto» dicono alla professoressa Bestazzoni. Che si precipita in aula per comunicare la notizia alla studentessa. C'era una volta è il classico incipit del racconto: l'unica concessione, evidentemente inderogabile, alle frasi fatte. «C'era una volta, sotto una maestosa quercia, quasi volesse proteggerla con la sua chioma, una scuola: ricordo perfettamente il primo giorno, la gioia di iniziare ed il Maestro che fece l'appello: tutti erano presenti (…) ma quando a metà anno il Maestro fece di nuovo l'appello notò che qualcosa era cambiato. L'appello venne ripetuto più volte, ma tanti non risposero: vi erano molti, forse troppi, assenti ingiustificati. I tentativi fatti per ritrovarli furono inutili, nessuno sapeva dove fossero». Il racconto prosegue spiegando le ragioni "dell'assenza ingiustificata", e si conclude con una constatazione amara: «Molti animali (come il nostro Petty Rosso) non avranno più la loro casa nei boschi. Quante assenze ingiustificate! Assenze che ci porteranno sicuramente alla fine anticipata dell'anno scolastico, cioè della vita».
CLAUDIO CHISU

Commenti

Anonimo ha detto…
ho letto sul sito del Liceo Gramsci il racconto di Martina. Davvero una favola di favola. Si potrebbe anche raccontare ai piccolini per iniziare da subito la cultura per la biodiversità.

SGOT

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