16.4.17

fanno più pena gli agnellini dei bambini che muoiono di fame \ dalla Da Berlusconi a Boldrini, la politica degli agnelli

leggi anche http://www.giampaolocassitta.it/meglio-un-giorno-da-pecora/




Premetto che   :  amo gli animali e  soffro nel vedere le sofferenze   degli allevamenti  sia intensivi   e non , ma essendo   cresciuto  (  soprattutto  da  padre  )   con avi  allevatori  e contadini   e  soprattutto    con la  cultura degli stazzi( I  II  )
quindi  ho  conosciuto    anche se  ormai  quasi  in decadenza   glki allevamenti naturali  di  maiali e galline  mi  è impossibile non mangiuare  la  carne  . Ma  in realtà   di  carne  ne mangio pochissima , ovvero quanto ne prescrive quella che  ormai  è quasi   scomparsa   la dieta meditteranea
,sopratutto (quando è possibile  ) d'allevatori\ locali a km zero e d'allevamenti   non intensivi.
 E  che   spesso  nel sonno  si  sente   : come Merry, il personaggio della Pastorale Americana di Philip Roth, perché cammina a zig zag per timore di schiacciare perfino le formiche.
Sto   con Francesco  Sanna  , vedere  in fondo  post  ,   che  ha  scritto  una lettera  alla  Boldrini 


Però poi arriva Pasqua e vedi tutti preoccupati per gli agnellini, mentre nessuno si fila la notizia pubblicata dai giornali di mezzo mondo dei venti milioni di africani che rischiano di morire di fame. Oggi. Subito.Viene da metterla insieme con i dati diffusi anche da Internazionale qualche giorno fa: ogni anno nel mondo si spendono 1.660 miliardi di euro per gli armamenti (gli Stati Uniti sono al primo posto con oltre il 30 per cento). Basterebbe un decimo di questa cifra colossale per rivolvere il problema della fame del mondo. E ancora meno per fornire un’istruzione adeguata a tutti i bambini del pianeta. Ormai non ne parliamo più. L’abbiamo accettato.Se vai a vedere su siti e social trovi molta più preoccupazione per la sorte dei cuccioli di pecora che per quella dei cuccioli di uomo. Bè, sì, allora preoccupiamoci degli agnellini. Ma prima magari dei bambini.
NON è la prima volta che gli ovili aprono le loro porte alla politica italiana, e segnatamente a quella legata a Silvio Berlusconi. Gli archivi fotografici conservano uno scatto realizzato più di vent'anni fa, che mostrava Veronica Lario nel parco di Macherio mentre giocava con i suoi tre figli, allora bambini, e due candide caprette. Ma certamente il video di un minuto e mezzo girato a favore della lega animalista dell'onorevole Michela Brambilla costituisce un salto di qualità. Innanzitutto non si tratta più di Macherio ma di Arcore e il padrone di casa vi compare personalmente, impegnato prima nell'allattamento di un agnellino (di cui poi si è conosciuto il nome: Fiocco di Neve) e poi in affettuosità varie verso lui e altri suoi consimili, affettuosità condivise con Francesca Pascale e con la stessa Brambilla. Il messaggio si lega alla Pasqua e intende scongiurare il sacrificio tradizionale dei piccoli ovini, votati non a qualche dio pagano ma ai nostri terreni appetiti. Alla politica non una parola o un'immagine allude lontanamente; eppure ogni dettaglio è perfettamente e compiutamente politico.








Berlusconi scende in campo per difendere gli agnelli dal pranzo di Pasqua


Ieri è stata poi l'onorevole Laura Boldrini a compiere un gesto analogo, facendosi raggiungere addirittura nel suo studio di presidente della Camera dei Deputati da due pecorelle da lei adottate (sia pure a distanza). Le ha battezzate Gaia e Gioia per interpretarne la soddisfazione di essere scampate al macello pasquale, grazie all'alto patrocinio parlamentare.





Boldrini adotta due agnelline: "Le chiamerò Gaia e Gioia perché sono state fortunate"

Tocca così affrettarsi ad aggiungere un paio di specie alla già popolosa Arca di Noè della politica italiana, coi suoi tacchini, le mucche, gli storici cavalli di razza, i gufi. "He's an animal", ha detto sempre ieri Donald Trump riferendosi al tiranno siriano Bashar al Assad: in Italia sarebbe potuto suonare a complimento. Sinora l'Animal House nazionale ammetteva specie ovine e caprine solo in accezioni ingiuriose: pecore, per mancanza di coraggio; pecoroni, per vocazione gregaria; capra, per la stolida ignoranza che Vittorio Sgarbi è solito attribuire, a ripetizione, a chi gli pare meritarselo. Dagli agnelli ci si è sempre tenuti abbastanza lontani, certo anche a causa di quella stessa omonimia che già fece ritenere opportuno tradurre come Il silenzio degli innocenti il best-seller che in originale si intitolava The Silence of the Lambs. Il doppio coming out pasquale di Berlusconi e Boldrini non chiama però in causa omonimie o usi traslati di nomi di specie animali. No, qui si tratta proprio di esemplari in carne e ossa ed è esattamente questione di salvarne quella carne e quelle ossa.
Si potrebbe anche dire che questa è la politica che bruca lo schermo. Innanzitutto ci si adegua alla voga animalista e si getta un ponte verso le tendenze vegetariane, quando non vegane, che non sono maggioritarie ma si manifestano con grande attivismo. In secondo luogo ci si rappresenta come persone di cuore, capaci di accantonare i pensieri più gravi per coltivare un'armonia non facile né comune, almeno per i politici, con la Natura. In terzo luogo, nel mondo caleidoscopico di Facebook, Twitter, Instagram la photo opportunity fornita dalle ammirevoli bestiole non va certo sprecata: sono immagini che vengono molto bene.
Giungendo qualche giorno dopo il video di Arcore, l'iniziativa di Laura Boldrini risulta un poco svantaggiata. Il colpo vero lo ha messo a segno Berlusconi, ponendo sé stesso in una cornice più adeguata ai tempi attuali. Come già nella precedente foto al McDonald's, non appare più circondato dallo sfarzo. È certo nella sua villa, che modesta non è; ma qui non è più faccenda di elicotteri, pregiate opere d'arte, mobili d'epoca. Nel video, il lusso consiste nel possedere un prato, un parco in cui i suoi nuovi agnelli potranno pascolare. In modo pressoché subliminale, inoltre, Berlusconi si trova anche in un contesto di femminilità famigliare, fra l'amica di anni e la giovane compagna (la cui immagine era peraltro da molto tempo assente dalla scena pubblica): rapporti consolidati, affettuosi, normali, tali da far sbiadire, se non cancellare, le immagini del passato, tanto scabrose quanto le presenti sono morbide, avvolgenti.
Pasqua è infine tempo di sorprese e dai commenti che il video ha suscitato si è visto come ci sia ancora gente che si sorprende di quanto Berlusconi sia capace di sorprenderci (specie quando all'orizzonte si prospettano elezioni). I social network si sono riempiti, per ridere, di vecchie fotografie che ritraevano Berlusconi assieme all'avvocato Agnelli, in un vortice di ripetizioni tale non solo da stordire ma addirittura da portare ad ammirare nel video originale qualità che vi erano, invero, del tutto assenti: genuinità e schiettezza. A paragone con la meccanicità della battuta coatta, che ottiene l'effetto paradossale dell'"originalità di massa", sembrano "naturali" persino la dolce musica minimale, l'erba di Arcore, gli indumenti informali e però eleganti dell'anziano ex premier e della sua giovane compagna, la voce sorridente dell'onorevole Brambilla. E non è senza un certo sgomento che si soppesa un pensiero: quello per cui tutto ciò che Berlusconi ha costruito nella vita, dal quartiere di Milano Due a quest'ultimo video (passando per il Milan, i suoi partiti, le canzoni con Apicella, le linee di difesa ai processi, gli interventi televisivi), è sempre stato progettato con accuratezza in modo che apparisse, anziché "costruito ", "naturale", e al massimo grado. Con un pensiero complementare: che ogni contromossa dei suoi avversari è sempre apparsa invece goffa, meccanica, seriale e "costruita" anche quando era una reazione spontanea e istintiva. Prima che i successi, i soldi, il potere, l'energia combattiva, a Berlusconi i suoi avversari dovrebbero invidiare la principale qualità: la naturalezza dei suoi studiatissimi artifici.


Redazione ANSACAGLIARI 13 aprile 2017 19:27 NEWS

Pastore a Boldrini, agnelli? Pago studi
Lettera-appello su Fb dopo adozione due pecorelle alla Camera


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E se la presidente della Camera, Laura Boldrini, dopo gli agnelli ricevesse nel suo ufficio di Montecitorio anche il loro allevatore? La proposta è del deputato del Pd e candidato alla segreteria del partito in Sardegna, Francesco Sanna, che attraverso il suo profilo Facebook veicola la lettera di un pastore, Fortunato Ladu, rivolta alla terza carica dello Stato.
"Mai avrei pensato che proprio in un periodo nero per la pastorizia sarda, lei, dall'alto del suo ruolo istituzionale, potesse danneggiare la mia attività di pastore sardo con affermazioni e azioni tendenti a salvare due agnelli dalle grinfie del terrore", scrive Ladu. Ieri Boldrini, felice "per averle salvate dalla macellazione", ha "ricevuto" alla Camera la visita di Gaia e Gioia, le due pecorelle che ha deciso di adottate a distanza. "Adottare un agnellino significa salvargli la vita", ha sottolineato la presidente. Specialmente alla vigilia di Pasqua.  Ma c'è chi, grazie agli agnellini, è riuscito a far studiare i figli.



Per  concludere    condivido  , vedi url   sopra  ,  quanto  scrive lo scrittore Giovanni Cassitta
in meglio-un-giorno-da-pecora




















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