care donne II Treviso: "è lui", insegue e fa catturare l’uomo che l’ha stuprata Ventottenne s’improvvisa detective insieme al fidanzato e riconosce un giovane di colore: «È stato lui». Arriva la polizia

N.b
Indipendentemente   dall'appartenenza   etnica   del criminale  in questione  ,  questo  è l'esempio    che  " le  nostre " (  ma non solo  )  dovrebbero  seguire  sia    verso i  partner  ( vedere  prima url  sotto  )    sia   verso gli altri
   
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Lunedì notte era stata violentata, umiliata ed offesa per quasi due ore nei giardini di porta Altinia. Dopo la violenza, la polizia l’aveva soccorsa e all’ospedale i medici avevano confermato gli abusi. Ma lei, nonostante lo choc ed il peso di una così efferata violenza fisica e psicologica, non si è data per vinta ed ha voluto reagire, senza piangersi addosso per una cicatrice che l’ha segnata per sempre. Ha raccontato ai genitori e al fidanzato quello che era successo nella notte tra lunedì e martedì. E all’indomani delle dimissioni dall’ospedale, assieme al fidanzato, si è messa a caccia del suo violentatore. Ha battuto palmo a palmo la zona di via Roma tra i giardini di porta Altinia, Riviera Santa Margherita e i giardinetti di Sant’Andrea. In cuor suo sentiva che lì l’avrebbe trovato. E così è successo.Nel tardo pomeriggio di ieri, dopo qualche ora di ricerche, quando ormai il pessimismo stava per prevalere sulla sua forza di volontà, la giovane donna di 28 anni, che due notti prima, nei 
giardini di porta Altinia, era stata violentata (come confermerebbero i primi esami effettuati al Ca’ Foncello), ha riconosciuto in un uomo di colore il presunto autore degli abusi di lunedì notte ed ha chiamato la polizia. La donna, con il fidanzato, l’ha seguito a distanza, ha tentato di fermarlo, c’è stata anche una colluttazione finché, grazie alle indicazioni via cellulare, la pattuglia della squadra volante l’ha bloccato davanti all’Armeria Piacentini in via Roma. L’uomo è stato poi portato in questura a Treviso dove le procedure di riconoscimento e le verifiche da parte degli investigatori sono continuate fino a tarda sera.
Il fatto è successo pochi minuti prima delle 18. È nella zona dei giardinetti di Sant’Andrea che la 28enne trevigiana, assieme al fidanzato, riconosce in un giovane di colore colui che, tra le 23 e l’una della notte tra lunedì e martedì, l’ha violentata. La giovane prende il cellulare e chiama il 113. «Sono la donna che è stata violentata due notti fa, presto venite in Riviera Santa Margherita: l’ho riconosciuto è qui».
Dalla questura vengono fatte convergere un paio di pattuglie della volante. La 28enne, assieme al fidanzato, lo seguono a piedi e per telefono danno alla centrale le indicazioni sulla via di fuga. In Riviera trovano anche una pattuglia della polizia locale. Anche i vigili fanno la loro parte e si lanciano a piedi all’inseguimento del giovane di colore indicato dalla donna. Il fidanzato riesce anche a bloccarlo. C’è una breve ma violenta colluttazione. Lo straniero riesce a sfuggire. Ma la breve fuga termina in via Roma, davanti all’Armeria Piacentini dove gli agenti della polizia locale e i colleghi della questura, giunti nel frattempo sul posto, bloccano il fuggitivo che viene portato a bordo di una pattuglia della squadra volante nella sede di piazza delle Istituzioni, dove gli accertamenti sono proseguiti fino a tarda sera.




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