Alle volte capita di perdere il senso dello spazio. La stanchezza invade con prepotenza le membra e tutto sembra illusorio e allucinante. Il tempo scorre in maniera indipendente da qualsiasi logica mentale. La paura è soppiantata da una sensazione di stordimento.
Il corpo allora vive in uno stato di leggerezza surreale. Non c'è vita nè dolore. Solo sonno.
Un sonno che decide di vivere in una mente che si rifiuta di affrontare la realtà. Una realtà troppo poco reale.
Nella vita esistiamo esclusivamente dentro il nostro piccolo mondo... Un mondo dal quale a volte ci sentiamo respinti; un mondo troppo stretto o troppo grande... Un mondo in cui piangiamo... Un mondo per cui gioiamo...
Dovremmo riportare forse il tutto alle sue reali dimensioni: in uno stato di assenza di pensiero ma di completa osservazione. L'osservazione che porta alla visione della sensazione, la quale non è altro che una sottile e infinita vibrazione della coscienza.
Sera
Sensazioni di calma
Pervadono
Il mio essere
Senza
Offrire
Riparo
Alla misera
Capacità
Di lottare
Contro il tempo
Vedo
Con occhi ormai stanchi
Le luci
Che dentro un futuro
Di carta
Inanimate
Si rincorrono
Cerco di perdermi
Senza volontà
In una fitta rete
Di
Passato
Nei cui meandri
Assisto
Con piacere
Alla disfatta
Del senso
Del mio orientamento
Gravitazionale
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