23.2.06

Senza titolo 1149

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“Consideriamo demagogico assimilare lo sterminio di milioni di foche al nobile interesse della protezione dell’ambiente!”. Questo il commento di Roberto Bennati, al quale mi associo, responsabile nazionale della LAV, alla dichiarazione rilasciata ieri dai vertici dell’AIP (Associazione Italiana Pellicceria) che commentava gli atti annunciati tre giorni fa dal Vice Ministro alle Attività produttive con delega al Commercio Estero, Adolfo Urso, contro l’import di pelli di foche.
La LAV ricorda che il più grande sterminio di mammiferi marini sul pianeta è esclusivamente dovuto alla caccia commerciale per la produzione di pellicce, dal momento che la quota di cattura fissata con piani pluriennali dal Governo canadese è totalmente destinata a tale produzione, e non, come sostenuto dall’AIP, per salvaguardare la popolazione di merluzzi.
Bisogna dare più risalto a gente come Giorgio Panariello che invita tutti i partecipanti al Festival di Sanremo a non indossare pellicce.
E’ un messaggio importante, che speriamo venga raccolto da tutti nel rispetto della sensibilità crescente di molta parte dell’opinione pubblica verso gli animali, che Panariello ha più volte dimostrato di amare profondamente.
La LAV ricorda che ogni anno nel mondo circa 44 milioni di animali (volpi, visoni, conigli ma anche cani e gatti, ecc.) sono orribilmente uccisi per confezionare pellicce. Negli ultimi mesi la LAV ha reso pubblico un agghiacciante documentario sui barbari metodi di allevamento e uccisione di animali da pelliccia in Cina, dove gli animali non hanno neppure minime tutele e vengono addirittura scuoiati vivi, ed ha recentemente raggiunto un importante risultato contro la caccia alle foche, grazie alle misure restrittive contro l’importazione e la commercializzazione di pelli, pellicce e derivati di foca, annunciate dal vice Ministro Urso.

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