AVVOCATO STATO, NESSUNA RESPONSABILITA' IMPUTATI non c'e' stata spedizione punitiva La democrazia in quelle ore non e' stata in pericolo
a voi ogni giudizio di queste immagini che trovate sotto
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Al seguente indirizzo è possibile trovare una sintesi delle testimonianze raccolte dai PM nell'inchiesta sugli abusi di BOLZANETO :http://g82001.altervista.org Su "Link e Video sul G8 di Genova" sono elencati collegamenti ad altri siti che si occupano di quei drammatici giorni e sono elencati i video visibili su YouTube.
I primi verdetti dei processi per gli abusi alla Scuola Diaz e alla Caserma di Bolzaneto sono sono attesi entro la fine del 2008 Per Informazioni e donazioni:http://www.veritagiustizia.ithttp://www.piazzacarlogiuliani.org http://www.processig8.org
Per sostenere la segreteria legale del GLF e l'accusa nei processi DIAZ e BOLZANETO:
Conto Corrente Bancario c/c n. 6135980 intestato a Antonio BallettoBanca CARIGE via Cassa di Risparmio 15 - Genova ABI 06175 - CAB 01400 - CIN H coordinate internazionali: swift code CRGEITGG040 Iban IT 45 H 06175 01400 000006135980
I primi verdetti dei processi per gli abusi alla Scuola Diaz e alla Caserma di Bolzaneto sono sono attesi entro la fine del 2008 Per Informazioni e donazioni:http://www.veritagiustizia.ithttp://www.piazzacarlogiuliani.org http://www.processig8.org
Per sostenere la segreteria legale del GLF e l'accusa nei processi DIAZ e BOLZANETO:
Conto Corrente Bancario c/c n. 6135980 intestato a Antonio BallettoBanca CARIGE via Cassa di Risparmio 15 - Genova ABI 06175 - CAB 01400 - CIN H coordinate internazionali: swift code CRGEITGG040 Iban IT 45 H 06175 01400 000006135980
3 commenti:
Le prove, ci vogliono le prove!
[Continua da sopra...]
13 ALTI FUNZIONARI DI POLIZIA HANNO MENTITO: Nella scuola non c’erano molotov.
Nel verbale di perquisizione corredato da tredici firme di alti funzionari della polizia di Stato, si descrive il ritrovamento di due bottiglie molotov, ma le indagini successive hanno rivelato una verita’ differente. Il Vicequestore aggiunto Pasquale Guaglione, infatti, ha dichiarato ai PM genovesi Enrico Zucca e Francesco Pinto che quelle bottiglie sono state in realta’ ritrovate da lui sul lungomare di Corso Italia nel pomeriggio del giorno precedente. Adesso tutti riconoscono che quelle due bottiglie sono delle “prove fasulle”, ma nessuno vuole ammettere la propria responsabilita’ nell’accreditarle come prove vere. vedi inoltre http://it.wikipedia.org/wiki/Fatti_del_G8_di_Genova#L.27assalto_alla_scuola_Diaz
e http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=83689
quel video non è una prova ? Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO HA MENTITO: nella scuola non c’erano violenti.
IL CAPO DELL’ANTITERRORISMO HA MENTITO: Non c’e’ stata una pattuglia aggredita.
Il 5/9/2001 Francesco Gratteri, oggi capo dell’antiterrorismo, ha dichiarato al comitato parlamentare d’indagine che “le pattuglie andate in ausilio all'altezza della scuola Diaz-Pascoli, occupata da rappresentanti del Genoa Social Forum, vennero colpite dal lancio di oggetti. Le pattuglie, dirette dal dottor Di Bernardini della Squadra Mobile di Roma, dovettero far uso di segnali di emergenza per sottrarsi a tentativi di aggressione con possibili gravi conseguenze”. Queste affermazioni non hanno trovato riscontro nelle dichiarazioni rilasciate dallo stesso Di Bernardini durante l’interrogatorio effettuato Il 17 dicembre 2001 con il Pm Enrico Zucca.
IL PORTAVOCE DELLA POLIZIA HA MENTITO: Le ferite non erano “pregresse”.
Alle 2:17 del 22 luglio il portavoce della Polizia di Stato Roberto Sgalla parla ai microfoni di RaiNews24 di “una decina di feriti, la maggior parte erano feriti che non si erano fatti curare precedentemente”. Lo stesso concetto viene confermato nel comunicato stampa del giorno successivo. Dai certificati medici risulta che durante l’irruzione delle forze di polizia nella scuola Diaz/pertini sono state ferite 82 persone, tre delle quali in modo molto grave.
IL CAPO DELLA DIGOS GENOVESE HA MENTITO: Dalla scuola non e’ partita una “sassaiola”..
Spartaco Mortola, il numero uno della Digos di Genova, ha negato l’evidenza dei filmati girati al momento dell’irruzione dalla scuola Pascoli, l’edificio antistante alla scuola Diaz/Pertini. Mortola. In una nota inviata al capo della Polizia il 5/8/2001 mortola ha dichiarato che “poiché l'immagine è concentrata soprattutto sul portone d'ingresso ed a a causa dell'oscurità, non si nota apparentemente il lancio di oggetti contundenti dai piani superiori all'indirizzo delle forze dell'ordine, anche se lo scrivente conferma, anche in questa sede, che il lancio di oggetti ci fu”.
IL CAPO DELLA MOBILE DI ROMA HA MENTITO: Nella scuola non c’e’ stata resistenza.
Il 4 settembre 2001 Vincenzo Canterini, comandante del VII nucleo sperimentale antisommossa del I Reparto Mobile di Roma, ha dichiarato al comitato parlamentare d’indagine che nella scuola Diaz/Pertini “vi sono state persone che, entrando, hanno visto lanciarsi contro delle sedie e quindi hanno reagito”. Uno degli uomini di Canterini, invece, descrive pestaggi immotivati, compiuti in assenza di reazione. Nella relazione di servizio consegnata al questore Colucci il 22 luglio 2001, il vice sovrintendente della Polizia di Stato Vincenzo Compagnone ha dichiarato che nella scuola “notavo operatori ed altri accanirsi e picchiare come belve dei ragazzi, uno di questi era a terra in una pozza di sangue e non dava segni di vita”.
IL QUESTORE DI GENOVA HA MENTITO: Nella scuola non c’e’ stato un tentato omicidio.
Nel "telefax urgentissimo" del 22 luglio con cui il Questore Francesco Colucci ha notificato al ministero dell'Interno i risultati dell'operazione di polizia effettuata nella notte precedente, si descrive "una squadra" di poliziotti affrontata da "un giovane tuttora non identificato" che ``si confondeva con le altre persone rintracciate della scuola'', ma solo “dopo essere stato immobilizzato''. Nel documento di Colucci, inoltre, si sostiene che una delle cause che impediscono all'agente Massimo Nucera di identificare il suo aggressore, oltre al buio e alla concitazione, è il "contestuale intervento di numeroso personale", come dire che sul posto c'erano troppi poliziotti. Questa versione dei fatti, e il racconto dello stesso Nucera, sono stati smentiti dai Carabinieri del RIS (Reparto Investigazioni Scientifiche) di Parma, con due perizie consegnate alla Procura di Genova il 25 maggio e il 7 ottobre 2002..
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