3.7.11

Mi svelo



Come al solito sperduta in un altrove, sempre troppo vicino, perché in me. Io Renato lo ritrovo, anche quando non vorrei e dove lui, forse, adesso non desidererebbe. Eccomi al Carroponte di Sesto S. Giovanni, uno di quegli spericolati e improbabili esperimenti d'un tempo dove la fabbrica diventava teatro, e protesta. Lo spettacolo verteva sulle diversità di genere. Nulla di ammiccante e modaiolo: umanità azzoppata e sbilenca, urticante e sulfurea. Insomma Zerofobia. Il contrappunto musicale era duro e ossessivo; un tappeto ritmico, non melodico. Ma l'azione non si svolgeva solo sulle assi del palcoscenico. S'allargava come un'onda, nel pubblico, nei fissi e metallici colori di vernice, nei volti scavati rosei svettanti e in sentori di pinosilvestre. Riesumati da chissà quale vecchio stralcio di cronaca... O non se n'erano mai andati? Anche lì, nell'attesa, diffondevano musica. La solita musica delle processioni drag: Raffaella Carrà, Abba... Un mix dal quale d'un tratto emerse, spumeggiante, una voce che mai mi era parsa così arrochita e graffiante, cupa e solenne, sbavata e senza orpelli: MERENDA DI FRAGOLE!!! E poi Sbattiamoci. L'hanno sempre definita goliardica; mai come ieri ne ho avvertito la lucidità implacabile, da (sti)letto. Quale goliardia? quale scherzo? Quei due brani non potevano che trovarsi lì. Si è loro grati, non per nostalgia dei tempi andati, ma perché quel tempo era l'unico tempo. Il presente. Non è cambiato nulla, o poco. Siamo ancora tutti nascosti, noi che credevamo di poter sortire senza barattare la nostra pelle. Ci hanno solo circondati di qualche eufemismo. Apparenza. Ma le note di Renato erano sostanza, pesante, mercuriale. E tutto il resto, il colossale edificio di cartapesta intessuto di melassa e incenso, nulla può contro la ironica durezza d'una fellatio buttata lì con noncuranza, a sgretolare le nostre tremebonde pruderie. Forse, anche, quelle attuali del protagonista. Che ormai è sazio a sé stesso. Ma ieri, su quelle note, ho provato un'emozione così forte, un profluvio di lacrime. Le aveva mixate un'affascinante, giovane signora incinta. "Pure Merenda di fragole hai messo? Sei un'esperta!", le ho detto poi. Eeeeh, hai visto, quanto siamo forti, è stata la sagace, cameratesca risposta. Forti, già. Malgrado te.








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