Tuvixeddu, la guerra non è ancora finita


 Prima  di passare  alle ultime  news   sulla  sorte della necropoli di tuvixeddu   oltre  il mio precedente  post    (   trovate  l'url  al fine del post  )   con i relativi  link annessi   eccovi un breve   vcenno  su  cosa  era  prima delle  speculazioni 



nonostante la sentenza del consiglio si stato che da ragione alle imprese bocciando i vincoli posti dalla Regione sul colle cagliaritano di Tuvixeddu. Nelle motivazioni vengono confermate le censure del Tar all'operato della Giunta: non solo per l'illegittima costituzione della commissione che propose i nuovi vincoli, ma anche per i sospetti di 'sviamento di potere' a carico dell'amministrazione regionale (che avrebbe agito nell'intento di favorire l'attuazione, sul colle di Tuvixeddu, di un progetto diverso da quello contenuto nell'accordo di programma firmato nel 2000 dal Comune di Cagliari).

 dalla  nuova  sardegna del 7 agosto 2008


Schirru: «Intervenga il Governo» Coimpresa: «La necropoli è protetta». I consiglieri del Pdl al sindaco: «Si chiedano i danni alla Regione»


di Mauro Lissia


Cagliari. La Regione pensa a come fermare la ripresa dei lavori, il Comune e le imprese private si preparano a presentare il conto dei risarcimenti. Tutt'altro che finita la guerra di Tuvixeddu, con due inchieste giudiziarie ancora aperte e il governo nazionale che non esclude l'imposizione di nuovi vincoli. Ha ragione il sindaco Emilio Floris: con la sentenza del Consiglio di Stato nessuno può cantare vittoria. Lo scenario d'autunno si presenta più che mai incerto.
«Il problema della tutela dell'area archeologica - confermano in una nota i parlamentari Amalia Schirru e Guido Melis (Pd) - resta all'ordine del giorno e se possibile si presenta con urgenza ancora maggiore di prima». I due deputati, firmatari di un'interpellanza insieme a ventotto colleghi del centro sinistra, fanno riferimento alle «451 tombe fenicio-puniche emerse durante i primi scavi» che a loro dire «dimostrano come l'area meritevole di protezione è molto più estesa di quella già tutelata». Schirru e Melis hanno chiesto al Governo di vincolare l'intera collina, ma la proposta avanzata in Parlamento riguarda anche un'intesa con la Regione e l'apertura di un tavolo allargato al comune di Cagliari e alle imprese «per trovare una soluzione concordata».


I due deputati ipotizzano «un lodo, che consenta nel rispetto degli interessi particolari si salvare comunque il bene culturale assicurandone la sopravvivenza e la piena integrità». Integrità che secondo Nuova Iniziative Coimpresa non è in pericolo, perchè - come è scritto in una nota - «nessun nuovo ritrovamento è avvenuto nell'area oggetto dell'accordo di programma dal 2000 ad oggi» e quindi non esisterebbe alcuna necessità di allargare i vincoli. Quanto è stato scavato e quanto è destinato al parco («gli scavi sono stati finanziati con fondi regionali» precisa Coimpresa) non va confuso con nuovi ritrovamenti. Per Coimpresa la sentenza «tombale» del Consiglio di Stato ha messo in evidenza «i gravi vizi di sviamento di potere da parte della Regione» e le dichiarazioni di Soru, deciso a continuare la battaglia «palesano la pervicacia che fino ad oggi ha animato il presidente e l'assoluta indifferenza di quest'ultimo alle sentenze dei giudici amministrativi».



Di taglio diverso le iniziative in corso sul fronte politico opposto. I consiglieri comunali del Pdl Tavolacci, Serra e Storelli hanno presentato un'interrogazione urgente al sindaco in cui si chiedono informazioni sulla possibilità di «riprendere celermente l'esecuzione delle opere previste dall'accordo di programma del 2000, sui tempi di conclusione delle opere e sulla possibilità che l'amministrazione comunale sia coinvolta in una richiesta di danni da parte delle imprese private impegnate nell'esecuzione dei lavori e dei privati che hanno sottoscritto l'accordo». I tre consiglieri chiedono poi se la giunta Floris intenda chiedere i danni alla Regione «unica responsabile della situazione di nocumento per gli attori dell'accordo di programma e per l'intera città». Il consigliere regionale di An, Antonello Liori, chiede invece in una nota «quanti soldi pubblici il governatore ha speso per portare avanti la sua battaglia personale e per istituire illegittimamente la commissione regionale per il paesaggio».

Il segretario provinciale della Feneal-Uil Gianni Olla, che rappresenta gli edili e i lavoratori del legno, si dichiara in una nota preoccupato dalla possibilità che «non si voglia prendere atto di una sentenza che deve rappresentare l'opportunità per una ripresa occupazionale in un territorio che sta pagando un tributo troppo alto per i blocchi imposti e che hanno causato il licenziamento di numerose maestranze». Secondo Olla «è necessario costruire un rapporto più stretto e non conflittuale tra Regione e comuni interessati per recuperare con senso di responsabilità e buon senso le sinergie per concordare nel più breve tempo possibile la ripresa delle attività nei vari cantieri bloccati, perchè a pagare dazio non siano quei lavoratori che attendono da più di un anno la ripresa del lavoro».

Cagliari social forum chiede al contrario la tutela del colle di Tuvixeddu-Tuvumannu: lo farà questa mattina agli uffici della sovrintendenza dei beni archeologici con un documento da consegnare al responsabile Elio Garzillo. Resta in piedi sul colle dei Punici il provvedimento di sequestro firmato dal gip su richiesta della Procura - che indaga un dirigente e un funzionario comunale - dopo che all'interno del cantiere comunale per il parco la Forestale ha rilevato opere abusive: muraglioni di pietra al posto delle piccole fioriere previste nel progetto autorizzato.

Per  approfondire   la news 

oltre il mio precedente  post     trovate  qui   tutte le  news   sulla sentenza  del consiglio   di stato e non 

Commenti

Seaxs ha detto…
Bisogna restare informati su Tuvixeddu, perchè ci riguarda tutti come cittadini e come sardi.

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