23.12.12

auguri quino e grazie per aver creato mafalda


Unione sarda online
Il papà di Mafalda compie 80 anni

di Claudia Fascia
Il papà di Mafalda compie 80 anni
Ottant'anni passati tra matite, fogli di carta, battute esistenziali al vetriolo e una chioma tanto nera quanto ingestibile. Domani Joaquin Salvador Lavado, conosciuto come Quino, e ancora di più come 'papà' di Mafalda, compie 80 anni, cinquanta dei quali passati a dare vita all'arguta bambina.
Per celebrare l'occasione, Magazzini Salani pubblica '10 anni con Mafalda': una raccolta con le migliori strisce dedicate al personaggio più famoso del disegnatore e ai suoi compagni di avventure, compresa l'odiata minestra che tanto fa arrabbiare la bambina con pensieri da adulta.
Figlio di immigrati spagnoli, Quino nasce a Mendoza, in Argentina, il 17 luglio del 1932, anche se nei registri ufficiali è riportata la data del 17 agosto. Il soprannome Quino, con il quale tutto il mondo lo conosce per quella firma un po' adolescenziale che accompagna tutte le sue strisce, gli fu dato fin dalla nascita per distinguerlo dallo zio Joaquin Tejon, pittore e grafico pubblicitario con il quale a 3 anni scopre la sua vocazione. Non ci vuole molto a far sì che la passione per matite e tavoli da disegno diventi un vero e proprio lavoro.
E' il 29 settembre 1964 quando Mafalda vede la luce e viene consegnata alle rotative. La ragazzina dallo spirito ribelle, preoccupata per l'umanità e la pace nel mondo, compare per la prima volta sulla rivista argentina Primera Plana, uno dei settimanali più prestigiosi degli anni Sessanta a Buenos Aires. Uno sguardo critico e intelligente senza età sulla politica, l'economia e la società. Mafalda diventa così uno dei personaggi più noti dell'Argentina, che nella capitale le dedica anche una statua. Inizialmente, Mafalda era una bambina destinata ad una pubblicità per una impresa di elettrodomestici. Poi è diventata una striscia, per la quale Quino non ha mai nascosto di essersi ispirato ai Peanuts di Charles Schultz. Trasformata velocemente in una simpatica contestatrice che si misura con l'Argentina e il mondo, la bambina di Buenos Aires è sbarcata in Italia, e in Europa, nel lontano 1968, in piena contestazione: ma le sue riflessioni e tematiche predilette - dalla denuncia della fame e dal nucleare all'inflazione e all'economia - sono sopravvissute al passare degli anni e sono più vive che mai.

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