Doppia cittadinanza per coronare un sogno
Cresciuta all’ombra delle Dolomiti, Alessia scia da sempre. I genitori e il fratello sono anche allenatori federali di terzo livello, ma i suoi risultati non le permettono di sperare in una convocazione nella Nazionale italiana. Così è nata l’idea di proporsi ad altre nazioni. Alla fine la scelta è caduta sul Togo, un paese dove le temperature sotto lo zero si trovano solo nei congelatori, ma dove la Federazione sport invernali sta comunque muovendo i primi passi. “Mio padre ha un’azienda di abbigliamento sportivo e ha avuto rapporti commerciali con il Togo - racconta la 18enne bellunese – Là è da poco nata la Federazione e abbiamo colto questa opportunità: hanno accettato molto volentieri e si è instaurato un bel rapporto. Ora ho la doppia cittadinanza”.
Qualificazione sul campo
Un’idea simile un anno fa era venuta anche allo statunitense Paul Bragiel, che è diventato un idolo della Rete con i suoi tentativi di arrivare a Sochi come leader della neonata Nazionale colombiana di sci di fondo. Il suo progetto però è naufragato a causa degli scarsi risultati, mentre Alessia Dipol si è conquistata sul campo la qualificazione all’Olimpiade. “Ho ottenuto i punti necessari in alcune gare Fis internazionali – spiega – A Sochi parteciperò allo slalom speciale e allo slalom gigante. L’obiettivo è divertirmi”.
"Onorata di fare la portabandiera"
Papà e mamma come allenatori, il fratello come skiman: l’avventura olimpica sta coinvolgendo tutta la famiglia Dipol. La partenza per Sochi è in programma per il 5 febbraio e il gruppo resterà in Russia fino al termine dell’Olimpiade, perché Alessia è stata scelta dal Togo come portabandiera nella cerimonia di chiusura del 23 febbraio. “È un grande onore, un sogno che si realizza”, dice la sciatrice bellunese.
"Poco patriottismo? È giusto aiutare una federazione che sta crescendo"
Certo, per qualcuno la scelta di vestire i colori di un altro paese non è molto patriottica. “Me lo dicono in tanti – racconta Alessia Dipol - Io rispondo che il Togo è una nazione in via di sviluppo, che c’è questa nuova federazione e che mi sembra giusto aiutarli e vivere con loro questa nuova esperienza“.
Dopo Sochi la Coppa del mondo, i Mondiali e l'Olimpiade 2018
Nelle intenzioni di Alessia, Sochi è semplicemente un primo passo. “È solo l’inizio – dice - Dall’anno prossimo si lavorerà per la Coppa del mondo e per i Mondiali”. Poi, nel 2018, ci sarà ancora l’Olimpiade invernale e un sogno olimpico da vivere per la seconda volta. La sciatrice bellunese non ha dubbi: “Sempre forza Togo!”.
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