A mente fredda
commento la legge Sirchia sul fumo
Ora che il momento è arrivato, è quasi dramma, anche da
noi, in Sardegna, che vanta un piccolo e, in verità, non esaltante primato, tra
tutte le regioni italiane: quello della precocità nell’accendere la prima
sigaretta, documentata da un’inchiesta dell’Istat tra i fumatori di tutte le
età. Che hanno confessato di aver cominciato prima dei 14 anni.
Detto questo, occorre ribadire che sui divieti antifumo e sulle iniziative legislative per proteggere da un rischio grave e reale le persone che non fumano., è difficile obiettare, se non, forse, per i toni da crociata proibizionista che hanno assunto in alcuni Paesi. fra cui anche il nostro .E’ sulle comunicazioni in fatto di salute che si parli di obesità, di tabacco, di alcol, di consumo di grassi, di esposizione al sole- che c’è da discutere. Le grandi campagne sanitarie, ai vari livelli - partendo, a livello sovranazionale, dall’Organizzazione mondiale della sanità- insistono sul concetto di “rischio”. Se, in qualche misura, è scontato che nelle campagne mediatiche per la salute si agiti lo spettro del pericolo, al fine di indurre la gente ad adottare più sani “stili di vita”, per usare un’espressione cara alle autorità sanitaria, è però preoccupante questa “cultura della paura” che domina oggi nella società occidentale. Ogni giorno emerge un nuovo motivo di insicurezza e di rischio per l’esistenza quotidiana, dall’ambiente ai cambiamenti di clima, dall’economia al crimine, da certe applicazioni della scienza e della tecnologia al terrorismo, alle minacce per la salute. Per la quale il concetto di rischio assume una valenza morale (se fumi danneggi il prossimo tuo ecc. ecc.) Così, nel regolare i comportamenti e porsi come standard di vita, l’ideale di salute ha rimpiazzato la religione Insomma, il rischio è diventato motore delle politiche in vari campi Ma siamo sicuri che l’eccessiva preoccupazione non stia limitando l’attenzione per il “benessere” e per il rafforzamento della capacità di recupero dei singoli? Ma, intanto, nuove campagne sanitarie sono alle porte anche in Italia. E’ di oggi l’annuncio che alla lotta contro il tabacco, seguirà quella contro Bacco. La seconda crociata sarà quindi contro l’alcol. Niente da dire, naturalmente, sulle campagne sanitarie, se tenute nello stretto alveo dell’educazione e dell’informazione A patto che il Ministero della salute, non diventi una sorta di Sovrintendenza medico-sanitaria del vivere collettivo, come nel momento d’oro dell’igienismo ottocentesco con le sue velleità riplasmatrici del corpo sociale e il suo modello di Stato-tutore, con delega di ingerenza in ogni aspetto della vita. Quindi sono a favore = perché tutte le volte che entro nei locali o in altre zone in cui si fuma ( e poi essendo figlio di una ex fumatrice ) non mi vengono attacchi d’asma oppure gli occhi rossi per le congiuntiviti. ., e poi perché molti fumatori ( sto parlando per esperienza personale , poi sappiamo tutti , che fra i fumatori ci sono e alcuni utenti di questo blog lo sono , i cosiddetti fumatori e ducati \ cortesi ) sono maleducati e sono sempre più rari quelli educati , e quindi visto che non si regolano da sé è giusto che sia qualcuno ad educarli. Quello che non mi piace e passo ad elencare il perché Sono contrario , è che lo stato ti faccia da “mamma“ come se non bastasse quella forzate ( capi ufficio , prof , ecc ) e quelle naturali ( genitori ) . Inoltre molto spesso quelli ( in questo caso i fumatori ) che sono bersaglio delle nostre crociate ( cosa nella quale spesso cado anch’io ) sono molto spesso più tolleranti di noi . Citato qui una frase di un noto fumatore di pipa : << dai fumatori possiamo imparare la tolleranza .Devo ancora conoscere uno che si sia lamentato dei non fumatori >> ( Sandro Pertini ) . sono quindi d'accordo con michele serra . |
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