4.8.08

APPELLI

Copio e incollo un messaggio ricevuto nel mio <diariealtro.splinder.com>  augusta


 


A proposito di diritti umani:

Nel mese di Agosto 2008 un gruppo di civili disarmati israeliani, palestinesi e internazionali navigheranno alla volta di Gaza senza passare attraverso territorio israeliano e senza chiedere autorizzazioni alle autorità israeliane. Di questo gruppo fanno parte anche una suora cattolica di 81 anni, Hedy Epstein ebrea sopravvissuta all’Olocausto, persone di 16 diverse nazionalità e quattro differenti religioni.
Insieme a loro giornalisti internazionali.
Molte organizzazioni internazionali e molti cittadini danno il loro supporto al progetto Free Gaza e riconoscono pienamente l’importanza della missione, tra questi Noam Chomsky e Luisa Morgantini, vice presidente del Parlamento Europeo.
L’emerito arcivescovo Desmond Tutu ha scritto: "la pace e la sicurezza che noi abbiamo scoperto in Sud Africa non possono nascere dalla canna di una pistola ... Do tutto il mio supporto a questo gruppo e al suo progetto." Il premio Nobel Mairead Maguire aggiunge: "Portate con voi le speranze e i desideri di moltissime persone in tutto il mondo." La lista di coloro che hanno espresso il loro sostegno su www.freegaza.org attualmente viene aggiornata ogni giorno dal momento che la data si avvicina e l’attenzione del pubblico si concentra sempre più sull’iniziativa Free Gaza.

Il Free Gaza Movement è un progetto democratico, pacifista, non violento, umanitario e partecipato dalla società civile e non affiliato ad alcun partito politico. Alcune voci pubbliche hanno provato ad associarlo ad interessi di gruppi pro o anti qualcosa, dichiarazioni che il gruppo smentisce con forza. In un email di uno dei partecipanti, Monir Deeb, si ritrova lo spirito dell’indimenticato conte Folke Bernadotte: "Il gruppo del Free Gaza sta investendo il suo tempo, denaro e sicurezza personale per alzare la voce contro l’ingiustizia. Sono le stesse persone che sono state accanto alla popoloazione ebraica durante i tempi difficili della persecuzione nazista”. E in effetti suo padre, di Gaza, dice Deeb, ha incontrato il diplomatico e mediatore svedese delle Nazioni Unite Bernadotte durante i negoziati in Sinai nel 1948.

Anche un mio caro amico si trova adesso su una di quelle barche la cui rotta porta a spezzare un assedio e su cui sventola la bandiera di un ideale tanto utopico quanto grande: la pace.
Mi ha chiesto, ci ha chiesto, di diffondere il più possibile quest’iniziativa.
Sui nostri blog, attraverso i nostri contatti.
Al fine di garantire sicurezza e successo alla missione stessa.
Molti blog hanno raccolto l’invito.
Tra questi anche quello di Augusta, che mi ha invitata a scrivere qualcosa sul suo in merito a quest’iniziativa.
La ringrazio per questo spazio, e ringrazio tutti coloro che raccoglieranno e rilanceranno la notizia.
Vi lascio alcuni link attraverso cui seguire gli sviluppi di questa missione di pace.

http://www.freegaza.org/ sito ufficiale della missione
http://ilsonnodellaragione.iobloggo.com/ uno dei blog che segue da vicino l’iniziativa insieme al mio: incircolo.blogspot.com

Grazie a tutti.

Marte

DAL BLOG http://battelloebbro.splinder.com

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Meloni e company facessero leggi più serie anzichè Vietare le parole «handicappato» e «diversamente abile» nei documenti ufficiali. un linguaggio più inclusivo non si fa per via legislativa

  se invece  di  fare  una legge  per una   cosa di poco conto   visto che  la  sostanza  non cambia   facessero leggi  o  almeno modificase...