29.6.15

Docente umiliata dagli alunni: le reazioni su Fb ma nella realtà nessuno\a ha una soluzione

Molti diranno Basta una nota e li rimetti a posto oppure sono solo ragazzi e la scuola ha il dovere di educarli e di capirli magari vengono da famiglie o da quartieri difficili . Se i docenti non sanno "tenere" la classe sono degli incapaci .   Un tempo  forse ( massimo 40\50 anni fa  ) ,  quando i genitori   erano troppo  rigidi   e retrogradi  ma  almeno  riuscivano ad  avere  il controllo ( a volte  è vero troppo ossessivo  )  sui   figli  tali discorsi  . Ma  ora  in questi ultimi 20 anni   non  valgono più  o quasi  . Infatti  osservate ed ascoltate con attenzione il video ( purtroppo nell'articolo de  il sito di http://www.tecnicadellascuola.it/  viene riportato una versione ridotta   ma non per  questo eloquente   e  su youtube   il video integrale è stato rimosso )





  e poi  entrate   in una scuola dove vieni accolto/a in questa maniera. 

Provate a mettervi anche a trascorrervi ogni mattina avendo di fronte una platea ( ovviamente senza generalizzare ) di studenti che non ha nulla da perdere.

Prova ad entrarci tu in un'aula stipata di presenze assordanti, dove la tua voce non riuscirà nemmeno a farsi spazio tra gli insulti che gli alunni ti scagliano addosso.
Cosa fai? Li sbatti fuori dall'aula?Chiami il preside in una tacita ammissione d'incapacità individuale a gestire la situazione, delegittimando il tuo ruolo e peggiorando, di fatto, le cose?
La riforma della scuola, de La Buona Scuola, prevede che un paio di questi ragazzi e un paio dei genitori che li hanno cresciuti, e soprattutto educati, siano chiamati a valutare l'operato dei docenti decretando la loro professionalità.Riflettiamo seriamente su 'sta cosa. Capisco il perchè i miei ex insegnati sono andati in pensione in anticipo e perchè nonostante mi sia laureato in lettere ( 98\110 ) ho perso la voglia di fare l'insegnate.
<< E di soluzioni vere? L’unica proposta sembra rappresentata dalla tecnologia : le telecamere nelle classi. Quelle stesse che fino a poco fa venivano vissute dai docenti come un insulto perché si sentivano spiati, feriti nell’orgoglio di professionisti. Ma se la telecamera è vista, nelle scuole materne ed elementari, come tutela dei bimbi, nella scuola superiore potrebbe essere vissuta come difesa a garanzia dell’insegnante.>>
Pur sempre una panacea \ un palliativo , perché << non saranno certo delle videocamere a restituire la necessaria fiducia a ricostruire i ponti tra docenti e famiglie. Né tanto meno il DDL sulla buona scuola a guarire l’incomunicabilità tra insegnanti e dirigenti (sceriffo).? Per il momento nessuna << in molti hanno invocato punizioni corporali (schiaffoni e bastonate) stile “legge del taglione”, mentre altri avrebbero adito più scientemente le vie legali, poiché non si tratterebbe di semplice “ingiuria”, bensì di “oltraggio a pubblico ufficiale”. >> Smaltita la comprensibile rabbia dei commenti iniziali In cui molti hanno invocato punizioni corporali (schiaffoni e bastonate) stile “legge del taglione”, ed in altri avrebbero adito più scientemente le vie legali, poiché non si tratterebbe di semplice “ingiuria”, bensì di “oltraggio a pubblico ufficiale”.
Nei restanti prevale il ragionamento che porta ad ammettere la “debolezza” dell’insegnante, giustificandone in qualche maniera l’atteggiamento imbelle. Per esempio per il rischio nel coinvolgimento del dirigente che potrebbe aggiungere al danno anche la beffa di una sanzione a carico della docente stessa per non sapere controllare la classe e dunque non riuscire a fare il suo dovere. Inutile parlare dei commenti negativi, ai limiti dell’ingiuria nei confronti dei genitori degli studenti. Ne consegue uno scenario di “tutti contro tutti”, dove l’insegnate si trova accerchiato da nemici dichiarati (studenti) e potenziali (dirigente e genitori).
Un isolamento totale, dove potrebbero dare man forte i colleghi, ma - così recitano i commenti - sarà più facile incontrare i “leccaculo” del preside, che troveranno il modo per gettarti addosso tutte le colpe, piuttosto che qualche buon samaritano. i nei restanti prevale il ragionamento che porta ad ammettere la “debolezza” dell’insegnante, giustificandone in qualche maniera l’atteggiamento imbelle. Per esempio per il rischio nel coinvolgimento del dirigente che potrebbe aggiungere al danno anche la beffa di una sanzione a carico della docente stessa per non sapere controllare la classe e dunque non riuscire a fare il suo dovere. Inutile parlare dei commenti negativi, ai limiti dell’ingiuria nei confronti dei genitori degli studenti. Ne consegue uno scenario di “tutti contro tutti”, dove l’insegnate si trova accerchiato da nemici dichiarati (studenti) e potenziali (dirigente e genitori).
Un isolamento totale, dove potrebbero dare man forte i colleghi, ma - così recitano i commenti - sarà più facile incontrare i “leccaculo” del preside, che troveranno il modo per gettarti addosso tutte le colpe, piuttosto che qualche buon samaritano.



















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