31.5.17

Milano, "disegna il tuo pensiero": così alle elementari si insegna ai bambini a filosofare




Milano, filosofia alle elementari: i disegni dei bambini raccontano il pensiero


DA http://milano.repubblica.it/cronaca  del  31 maggio 2017


L'esperimento portato avanti da un gruppo di studiosi dell'università Cattolica con gli sudenti di sei classi di quarta e di quinta dell'istituto Leone XIII. Dal prossimo anno l'esperienza sarà estesa alle scuole pubbliche
Il filosofare come materia alle elementari è un esperimento che nasce da un gruppo di studiosi della facoltà di filosofia dell'Università Cattolica e che è approdato quest'anno al Leone XIII, dove in sei classi tra quarta e quinta elementare, si è introdotta questa materia. Molto importante, per fissare i concetti e per rappresentarli, l'uso dei disegni. I bambini hanno rappresentato il tempo, parole inesistenti come Compallo, Pinrillo e Lampottero, ma anche i pensieri e le paure.

Milano, "disegna il tuo pensiero": così alle elementari si insegna ai bambini a filosofare"Il mio pensiero, quando penso, sono io. Ma una volta che l'ho pensato è altro da me". Sembra la massima di un filosofo e invece queste parole sono il frutto della riflessione di un bambino di nove anni. Il "filosofare" come materia alle elementari è un esperimento che nasce da un gruppo di studiosi della facoltà di filosofia dell'Università Cattolica e che è approdato quest'anno al Leone XIII, dove in sei classi tra quarta e quinta elementare si sono svolte quattro lezioni per classe, di due ore ciascuna.

Un percorso che si conclude nella Cripta aula magna dell'ateneo di Largo Gemelli con una lezione frontale di filosofia dal titolo: "Alla ricerca della bellezza con Sant'Agostino". Un'esperienza che però dal prossimo anno arriverà per la prima volta anche nelle scuole pubbliche milanesi.

Quando hanno cominciato l'esperimento, probabilmente gli stessi studiosi non si aspettavano di riuscire a portare in classe i concetti della filosofia classica. Con gli under 10 arrivare alle domande sulla vita, sul mondo, sulle parole e il rapporto con i pensieri non sembrava scontato. "Siamo partiti senza contenuti, cercando di far arrivare i bambini alla concettualizzazione cominciando dalla descrizione di una loro esperienza concreta - spiega Paola Muller, docente di Storia della filosofia medievale dell'ateneo di Largo Gemelli - Ad esempio, il punto di partenza è stato presentarsi facendo il giro: nome, soprannome, diminutivo, eccetera. Così abbiamo parlato subito di un sacco di cose: che valore hanno i soprannomi, se possono essere cambiati, il valore che gli viene dato. Ci hanno fatto sorridere quando è venuto fuori che il nome lungo e non abbreviato lo usa la mamma arrabbiata o la maestra quando dà un brutto voto".




Ben presto, il gruppo di lavoro coordinato dalla professoressa Mueller e a cui hanno preso parte anche Ingrid Basso e Pia De Simone, si è accorto che le cose funzionavano. E il progetto, che inizialmente era rivolto soltanto a due classi, è stato esteso a sei.

"L'idea è quella di un vero e proprio laboratorio per "filosofare" con i bambini - aggiunge Muller - non ci proponiamo a livello pedagogico, né psicologico ma a livello prettamente filosofico. E abbiamo utilizzato gli strumenti più vari: testi, immagini, fotografie, canzoni". L'obiettivo principale era di aggregare i piccoli, perché la parte fondamentale del progetto era la classe: un modo per sottolineare il valore sociale del dialogo, del confrontarsi, del mettersi in discussione.

Nel confronto c'era un filo da seguire. Attraverso le domande, gli argomenti venivano affrontati passo dopo passo: "qual è il valore delle parole?", "le parole esistono o non esistono?", "esiste solo ciò che ha un nome?", "ciò che non esiste può avere un nome?", "la paura ha un nome?", "qual è la differenza tra il mio pensiero e il mio corpo?". E così via. Poi si passava alla rappresentazione: ai bambini veniva chiesto di disegnare dei concetti, come ad esempio l'elaborazione del pensiero o il tempo. Per quelli di quarta elementare è stato un percorso epistemico, mentre i bambini di quinta hanno affrontato temi più legati alla crescita, sul proprio essere e sulle scelte della vita.
Dal prossimo anno la filosofia arriverà anche alle elementari pubbliche di via Pisacane 9 (dove cominceranno cinque sezioni) e forse anche in altre due scuole paritarie. Ma l'obiettivo è quello di far diventare il filosofare una materia curriculare all'interno del triennio finale delle elementari, al pari di matematica, italiano e storia. Un progetto che si sta muovendo nell'ambito delle singole scuole, ma che domani potrebbe anche approdare al ministero dell'Istruzione.

L'incontro di oggi sarà l'ultima tappa del percorso per i bambini del Leone XIII. "Il nostro desiderio è quello di far scoprire la bellezza che c'è in ciascun bambino - spiega Mueller - per sviluppare
un'autostima e per sentirsi bene con se stessi. Però questa bellezza la scopri anche guardandoti intorno. Per questo abbiamo trovato un testo di Sant'Agostino che interroga la bellezza del cielo e del mare". Dopo la lezione, arriveranno i compiti per le vacanze: "leggere il libro del mondo". I bambini dovranno armarsi di carta e penna e annotare tutte le domande che vengono loro in mente. Mentre giocano, osservano il cielo, leggono un libro o guardano un film.

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