Alcuni miei lettori , leggendo miei post sul'8 marzo mi dicono : << ma come odi le giornate palla e poi celebri l'8 marzo >> se si fanno , anche [ SIC ] delle donne la rai non lom fa incorporare . lo trovate qui .
"Per lei era fondamentale e prioritario “liberare” le donne dei quartieri popolari da sudditanza maschile e pesanti discriminazioni da genere. Nel 1961 trasformò la sua casa in una sorta di Consultorio dove insegnava alle sue concittadine le nozioni fondamentali di educazione sessuale. Insegnò loro l’uso del diaframma e di altri metodi contraccettivi per evitare gravidanze indesiderate e per sottrarle ad eventuali rudimentali aborti praticati dalle cosiddette “mammane”." nota introduttiva Katia Menchetti utente del gruppo Facebook I-Dee da cui ho preso l'articolo , sotto riportato di https://vitaminevaganti.com/2021/02/27
Cannula vaginale usata per igiene intima e consigliata per lavande antifecondative (1929 circa)
L’articolo 553 del codice penale vietava la cosiddetta “propaganda contraccettiva”: «Chiunque pubblicamente incita a pratiche contro la procreazione o fa propaganda a favore di esse, è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a quattrocentomila lire». Questa norma fu abrogata dalla Corte Costituzionale nel 1978 grazie all’impegno e alla lotta di tantissime donne.
Tra queste, in Sicilia, ricordiamo Rosita Lanza di Scalea, che,inoltre, si impegnò quotidianamente per eliminare i tanti tabù che costituivano forti ostacoli all’emancipazione femminile .
Era nata a Palermo, il 3 Febbraio 1909, da Valentine Rousseau Portalis, di nobile discendenza e da Giuseppe Lanza di Scalea che fu l’ultimo sindaco della città, prima dell’avvento del fascismo. Come si usava a quei tempi, suoi insegnanti furono dei precettori privati e ciò costituì un grave rammarico per Rosita che avrebbe voluto frequentare la scuola pubblica. Dopo gli studi partecipò a un corso di formazione per crocerossina e in quell’occasione incontrò un giovane medico Filippo Fiorentino con cui convolerà a nozze nonostante l’ostilità della sua famiglia che avrebbe desiderato un genero aristocratico e non di estrazione borghese. Non fu un matrimonio felice e lei, per allontanarsi dal marito, per un paio di anni spostò la sua residenza in Nord Italia. Rosita era una donna molto colta che parlava perfettamente l’inglese. Sin da giovanissima, aveva uno spiccato senso di solidarietà e, dopo lo sbarco anglo-americano in Sicilia, ottenne dalle Forze Alleate vari incarichi tra cui quello all’assistenza all’infanzia nella sua città. Nel 1953 la troviamo militante nell’Alleanza Democratica Nazionale e poi nel Partito Socialista Italiano. Si iscrisse anche all’UDI partecipando attivamente. Per lei era fondamentale e prioritario “liberare” le donne dei quartieri popolari da sudditanza maschile e pesanti discriminazioni da genere. Nel 1961 trasformò la sua casa in una sorta di Consultorio dove insegnava alle sue concittadine le nozioni fondamentali di educazione sessuale. Insegnò loro l’uso del diaframma e di altri metodi contraccettivi per evitare gravidanze indesiderate e per sottrarle ad eventuali rudimentali aborti praticati dalle cosiddette “mammane”.
Le battaglie di Rosita continuarono, insieme a tante altre, per ottenere il referendum sul divorzio e quello sull’aborto. Sfidò dunque la legge allora vigente che fu in seguito abrogata molti anni dopo. Anche l’istituzione dei consultori avvenne soltanto nel 1975, ben quattordici anni dopo la costituzione del suo “privato e informale” consultorio. Una vita spesa interamente a favore delle donne ed anche della pace. Infatti già alla fine degli anni Cinquanta aveva partecipato ad Helsinki al Convegno dei Partigiani della Pace e nel 1961 alla prima” Marcia della Pace” a Perugia. Sempre nel 1961 fondò a Palermo un’associazione che aderiva alla ”Associazione Italiana per L’Educazione Demografica” (AIED), organizzando convegni e seminari. Questa sua attività la portò in giro per il mondo arricchendola di competenze specifiche che metterà a disposizione di tutti e tutte. La sua vita si spegne il 7 Settembre del 1984. Rosanna Morozzo della Rocca e Vincenzo Borruso ne hanno tratteggiato il profilo nel dizionario “Siciliane” a cura di Marinella Fiume. A Palermo una via porta il nome di suo padre ma per lei nessuna intitolazione.
Aveva ragione de Gregori quando cantava : un incrocio di destini in una strana storia di cui nei giorni nostri si è persa la memoria una storia d'altri tempi, di prima del motore quando si correva per rabbia o per amore ma fra rabbia ed amore il distacco già cresce ( da il bandito e il campione qui il resto del testo ) da http://blog.leiweb.it/novella2000/2012/07/09/ di Daniela Groppuso , 9 luglio 2012 - 18:24 in Vip Tv , Visti in tv Luce Caponegro ( Selen ) e Sara Tommasi Percorsi invertiti, destini che si incrociano. Luce Caponegro, in arte Selen, ex pornostar in auge negli anni ’90, si è sposata ieri. Lo ha fatto in chiesa con un vaporoso abito bianco, come tradizione impone. Una scelta che ha fatto storcere il naso a molti, indignati perché fa strano, perché “oddio, una pornostar in chiesa”, perché l’abito bianco è simbolo di purezza e illibatezza, che non sono proprio una peculiarità dell’hard core. In realtà tut
dalla nuova sardegna del 17\10\2011 di Paolo Matteo Meglio le manette ai polsi, piuttosto che una pallottola in testa. Così l’altra sera ha preferito farsi arrestare dando vita a una sorta di sceneggiata: ha rubato un furgone nel cuore della città di Eleonora, poi ha raggiunto la questura e si è autodenunciato. In verità ci aveva provato anche poco prima, confessando un furto (900 euro) messo a segno nel Lazio. Ma non è stato creduto. Così ha optato per il furgone. Il motivo del suo singolare gesto? Eccolo: finire in carcere, piuttosto che varcare da solo i cancelli del palazzo di giustizia di Cagliari. Dove dovrà presentarsi la mattina di mercoledì 22 in veste di testimone in un processo già fissato. Processo al quale voleva andare solo se scortato dalla polizia penitenziaria. Con buona ragione, tenuto conto che il protagonista di questo episodio un po’ kafkiano è Carlo Dessì, 54 anni, cagliaritano doc, malavitoso di lungo corso e forse uno dei pentiti della prima
https://www.cuginidicampagna.com/portfolio-item/preghiera/ Una storia drammatica ma piena di Amore.Proprio come dice la canzone Una storia come dicono , molti , molto commovente. Un amore simile in questi nuovi tempi non si trova più. <iframe width="982" height="721" src="https://www.youtube.com/embed/Q5GbSD_twBc" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe> nuova sardegna 18 AGOSTO 2020 Era il 17 agosto 1975, il Corriere della Sera due giorni dopo dedicò una pagina alla tristissima storia, il cantante Ivano Michetti dei Cugini di campagna scrisse "Preghiera" LUIGI SORIGA SASSARI. Lui si chiamava Ettore Angioy, aveva 18 anni, era un ragazzone atletico e innamorato, con le gambe da terzino e la testa di un fantasista d’altri tempi. Lei si chiamava Jole Ruzzini, era sportiva, di una spensieratezza contagiosa, b
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