da https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/ del 7\3\2021
Dopo 33 anni gli restituisce i soldi rubati
Una lettera anonima e 200 euro sono stati spediti a Fabrizio Bassetto. "Chiedo scusa, mi vergogno di quello che ho fatto"
Non aveva fatto i conti col tarlo del rimorso l’anonimo bolognese che pochi giorni fa ha chiuso 200 euro in una busta, ha scritto poche righe di scuse ed ha spedito la raccomandata all’indirizzo attuale dello studente che il 16 febbraio 1988 sul ponte di San Donato perse il borsello che conteneva 90mila lire e i documenti di Fabrizio Bassetto, allora studente all’Università di Bologna
Lui, il destinatario di questa sorprendente missiva, oggi ha 56 anni, nel frattempo ha fatto in tempo a laurearsi, a mettere su famiglia, trovare lavoro (oggi è titolare dell’agenzia Tecnocasa di Crespellano), impegnarsi in politica (è stato assessore alla Scuola nel Comune di Bazzano) e continuare l’attività associativa (oggi è presidente provinciale di Anama-Confesercenti). "Quella sera ero andato ad una festa di Carnevale, nell’euforia persi il portafoglio con i soldi e tutti i documenti -racconta-. Fu un colpo, mio padre mi aveva appena mandato le 100 mila lire che servivano al mio mantenimento per due settimane. Poi c’erano i documenti". Fece tante volte avanti e indietro la strada percorsa. Ma inutilmente.Pochi giorni dopo i carabinieri di Marostica (il paese del Vicentino del quale è originario) chiamarono la famiglia per restituire i documenti che nel frattempo erano stati ritrovati. Cos’era successo? Lo ha scritto l’anonimo bolognese (forse anche lui all’epoca studente squattrinato) nel biglietto che ha accompagnato la busta con i 200 euro spedita dopo 33 anni dal fatto: "Quella sera trovai un portafoglio. Conteneva 90mila lire e i suoi documenti. Rubai i soldi e getti i documenti in una cassetta delle lettere. Le rendo (in parte) il maltolto. Non mi presento personalmente per la vergogna e perchè se lei decidesse di darmi un pugno in faccia non potrei che tenermelo, zitto e muto. Le chiedo scusa".Un foglio bianco, una busta per raccomandata, nessun indizio del mittente. "Per me la questione era finita lì. Ci rimasi male. Ma poi passò. E devo dire che questo gesto e questa lettera per me è di una bellezza infinita. Testimonia comunque una nobiltà d’animo che mi ha commosso. L’ho perdonato da tanto tempo, ma ora lo vorrei conoscere, abbracciare, ringraziare per questo gesto. Ha vissuto con questo senso di colpa per 33 anni e alla fine ha fatto una scelta che lo riscatta completamente".
Fabrizio Bassetto mostra la busta che conteneva la lettera di scuse e il denaro |
Lui, il destinatario di questa sorprendente missiva, oggi ha 56 anni, nel frattempo ha fatto in tempo a laurearsi, a mettere su famiglia, trovare lavoro (oggi è titolare dell’agenzia Tecnocasa di Crespellano), impegnarsi in politica (è stato assessore alla Scuola nel Comune di Bazzano) e continuare l’attività associativa (oggi è presidente provinciale di Anama-Confesercenti). "Quella sera ero andato ad una festa di Carnevale, nell’euforia persi il portafoglio con i soldi e tutti i documenti -racconta-. Fu un colpo, mio padre mi aveva appena mandato le 100 mila lire che servivano al mio mantenimento per due settimane. Poi c’erano i documenti". Fece tante volte avanti e indietro la strada percorsa. Ma inutilmente.Pochi giorni dopo i carabinieri di Marostica (il paese del Vicentino del quale è originario) chiamarono la famiglia per restituire i documenti che nel frattempo erano stati ritrovati. Cos’era successo? Lo ha scritto l’anonimo bolognese (forse anche lui all’epoca studente squattrinato) nel biglietto che ha accompagnato la busta con i 200 euro spedita dopo 33 anni dal fatto: "Quella sera trovai un portafoglio. Conteneva 90mila lire e i suoi documenti. Rubai i soldi e getti i documenti in una cassetta delle lettere. Le rendo (in parte) il maltolto. Non mi presento personalmente per la vergogna e perchè se lei decidesse di darmi un pugno in faccia non potrei che tenermelo, zitto e muto. Le chiedo scusa".Un foglio bianco, una busta per raccomandata, nessun indizio del mittente. "Per me la questione era finita lì. Ci rimasi male. Ma poi passò. E devo dire che questo gesto e questa lettera per me è di una bellezza infinita. Testimonia comunque una nobiltà d’animo che mi ha commosso. L’ho perdonato da tanto tempo, ma ora lo vorrei conoscere, abbracciare, ringraziare per questo gesto. Ha vissuto con questo senso di colpa per 33 anni e alla fine ha fatto una scelta che lo riscatta completamente".
Gabriele Mignardi
Eppure, a leggere tutta la cronaca nazionale, sorge una teoria. Infatti Qualche tempo fa, in settembre, a Venezia, successe una cosa simile al fatto citato prima citatoUn uomo si è visto recapitare una busta con 200 euro, la somma che gli era stata sottratta, in lire, quarant’anni prima. Lo stesso fatto è avvenuto a macchia di leopardo in tutta Italia e la cifra è sempre quella: 200 euro. Gli stessi soldi girano, a distanza di anni, in pochi mesi. Ricordate il film Ladri di biciclette? L’uomo a cui è rubata una bici, ruba una bici. E se decenni fa fosse iniziata una catena di furti da 200 euro? Il primo derubato si rifece su un secondo e così via. Poi durante la solitudine da pandemia uno dei tanti che si erano appropriati dei 200 euro ha uno scrupolo. Restituisce a chi li aveva tolti, che restituisce a chi li aveva tolti e avanti così, in attesa di un segno. Avanti fino a una donna di Valladolid, Laura Reinoso, che trova un portafogli con 200 euro, lo restituisce e 7 giorni dopo vince 75mila euro alla lotteria.
dalla rubrica del quotidiano la repubblica la prima cosa bella 9\3\2021
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