Laura e Marco* arrivano in terapia con un clima teso che si avverte già dalla sala d’attesa. Lei parla poco, lo sguardo basso. Lui risponde per entrambi, spesso con frasi secche, interro"e da sospiri carichi di fastidio. Dopo qualche incontro, Laura trova il coraggio di raccontare: Marco alza spesso la voce, la
STRATEGIA 2 – Diario degli episodi: annotare data, luogo, modalità e conseguenze di ogni episodio violento.
Questo aiuta a fare chiarezza e diventa una prova importante se si decide di intraprendere un’azione legale.
STRATEGIA 3 – Denuncia e rete di protezione: in casi di violenza, incoraggio sempre a rivolgersi alle forze dell’ordine e a centri antiviolenza. La denuncia è un atto di tutela, non di rottura della relazione; è scegliere di proteggere se stessi e, se presenti, i figli.
Spesso, chi subisce violenza prova vergogna o si convince di poter “aggiustare” il partner con pazienza e amore. Ma la violenza non si risolve con il silenzio o la comprensione unilaterale: richiede un’azione ferma, supportata da professionisti e da una rete solida.In terapia, il mio ruolo non è mediare, ma proteggere la parte vulnerabile, dare strumenti e coraggio per interrompere il ciclo. Amare non significa sopportare tutto: significa prima di tutto rispettarsi.
* i nomi e qualsiasi riferimento presente sono stati modi!cati in modo da non rendere riconoscibile il caso.