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15.7.25

«Queste 5 pietre sono state prese illegalmente dal sito di Pompei dallo zio Bob». Turista restituisce la "refurtiva" dopo 50 anni

da Leggo.it tramite msn.it
«Queste pietre sono state prese illegalmente dallo zio Bob». Queste le parole scritte a mano su un biglietto di carta all'interno di una scatola fatta recapitare nel Parco Archeologico di Pompei. All'interno cinque pietre di diverse forme e materiale «trafugate» negli anni settanta dal turista inglese Bob e poi conservate nella sua soffitta. A ritrovarle il pronipote Paul che, dopo aver letto il biglietto, ha deciso di riconsegnarle




Il ritrovamento
A ritrovarle è stato Paul da Bolton – così si firma – che ha spedito la scatola al sito di Pompei. All'interno dei pezzi d'intonaco «trafugati negli anni settanta» e ritrovati dal mittente nella soffitta della casa del prozio. A segnalarlo la pagina ufficiale del Parco Archeologico: «Ogni tanto a Pompei arrivano dei pacchetti con dei reperti rubati, negli anni, che poi i visitatori decidono di restituire».
«Alcuni sono vittime della cosiddetta "maledizione di Pompei", ovvero quella "sfortuna" che può colpire chi trafuga reperti che spinge molti turisti a distanza di tempo a rispedire via posta ciò che è stato preso dal sito. Negli scorsi giorni a Pompei è arrivato un pacchetto proveniente da Bolton (UK)», si legge.


La "maledizione di Pompei"
Non è la prima volta che il Parco riceve "regali" da persone di tutto il mondo che si sentono in dovere di restituire pezzi del sito archeologico. L'ultima turista è stata una donna canadese, Nicole, che nel 2020 ha spedito due tessere di mosaico, pezzi di vaso-anfora e parti di un muro in ceramica presi nel 2005 da Pompei. Nella lettera che accompagnava il pacco, la donna diceva che quei resti fossero «maledetti» e le avessero «portato sfortuna». Per questo la decisione di restituirli, dichiarando di «aver imparato la lezione». «Ora ho 36 anni e ho avuto il cancro al seno due volte, l’ultima volta finito in una doppia mastectomia. Io e la mia famiglia abbiamo anche avuto problemi finanziari. Siamo brave persone e non voglio passare questa maledizione alla mia famiglia o ai miei bambini. Per questo perdonatemi per il gesto fatto anni fa, ho imparato la lezione, sto chiedendo il perdono degli Dei. Voglio solo scrollarmi di dosso la maledizione ricaduta su di me e la mia famiglia. Per piacere accettate questi reperti così da fare la cosa giusta per l’errore che ho fatto. Mi dispiace tanto, un giorno tornerò nel vostro bellissimo paese per scusarmi di persona», era scritto nel biglietto allegato alla consegna.

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