Stesso capezzolo, sguardi diversi.Il maschile è ‘naturale’, il femminile è ‘da censurare’.Non è biologia: è cultura. E la cultura si può cambiare.”“Il capezzolo non è il problema in se . Ma Il problema è chi decide cosa possiamo vedere e da come ho detto in : « IL SESSISMO È NEGLI OCCHI DI CHI GUARDA – BUFERA PER IL MANIFESTO USATO PER PROMUOVERE LA MOSTRA BOVINA DELLA RAZZA PIEMONTESE A FOSSANO, IN PROVINCIA DI CUNEO, CHE RITRAE UNA DONNA MENTRE CONTROLLA UN TORO PER IL NASO » da come guardiamo le cose .
Ecco che Il petto nudo, pure esibito, di un uomo, si può esporre a qualunque ora, in qualunque posizione, in qualunque salsa, e non c'è problema; pure inneggiare alla violenza più becera, a un genocidio, e esibire foto di assassini, di armi, di corpi inermi, di vilipendio di corpi inermi, di abuso di quelli che sono stati i loro abiti, le loro cose, si può, figuriamoci. Una o più , a prescindere che siano belle o dozzinali,foto dove appena si intravedono — intravedono — i capezzoli, e null'altro (a parte testa, capelli, sopracciglia, occhi, orecchie, naso, bocca, guance, fossette, mento, e poi collo, spalle, braccia, mani, addome, ombelico: ma quelli non contano, eh, quelli non sono sensuali, non sono erotici, non possono essere pure zone erogene; quelli non sono «volgari»; invece, due capezzoli coperti da un braccio, che appena si intravedono), no. Ciò viola le regole, quella è inaccettabile. Ci si chiede perchè sui social i capezzoli femminili vengono oscurati mentre quelli maschili no ? una domanda che sembra semplice ma in realtà scoperchia un intero sistema culturale. E i dati che emergono dalle ricerche lo confermano. La censura dei capezzoli femminili sui social non è un dettaglio tecnico né un capriccio algoritmico. È il sintomo di un sistema culturale che continua a sessualizzare il corpo femminile anche quando non c’è alcuna intenzione erotica.Il capezzolo maschile, invece, viene percepito come neutro, innocuo, “normale”.Questa asimmetria non ha basi biologiche: è una costruzione culturale.
E quando una costruzione culturale diventa policy, il risultato è un doppio standard che si autoalimenta..È un piccolo dettaglio anatomico che illumina un grande problema culturale.Le cause oltre che in una morale retrograda e bacchettona sono da ricercarsi :
📌 1. Sessualizzazione del corpo femminile
Le piattaforme classificano il capezzolo femminile come contenuto “sessualmente esplicito”, indipendentemente dal contesto.Allattamento, salute, arte, protesta: tutto rischia la censura.
Il maschile no.È la prova che non stiamo parlando di anatomia, ma di sguardo.Molte piattaforme social considerano il capezzolo femminile un contenuto “sessualmente esplicito”, mentre quello maschile no. Secondo un’analisi riportata da The Conversation, questa distinzione nasce dal timore dei CEO tech di “un’ondata di immagini pornografiche” se i capezzoli femminili fossero permessi.
📌 2. Norme culturali radicate , norme patriarcali travestite da regolamento
Le policy dei social riflettono un immaginario antico:il corpo femminile è un territorio da controllare, da coprire, da moderare.Il corpo maschile, invece, è libero per default.
Le policy dei social riflettono un immaginario antico:il corpo femminile è un territorio da controllare, da coprire, da moderare.Il corpo maschile, invece, è libero per default.
La tecnologia non fa che replicare ciò che la cultura le consegna.La storia della censura mostra che i capezzoli femminili vengono percepiti come parte “erotica” del corpo, mentre quelli maschili sono normalizzati. Un approfondimento di MYA Cosmetic Surgery evidenzia come questa visione rifletta un’“erotic gaze” che sessualizza il corpo femminile anche quando non c’è alcuna intenzione erotica.
📌 3. Paura delle piattaforme di perdere controllo
Molti social preferiscono applicare regole rigide per evitare problemi legali o commerciali. Meta, ad esempio, ha vietato per oltre un decennio i capezzoli femminili, pur permettendoli in contesti come allattamento o salute, e solo recentemente il suo Oversight Board ha chiesto di rivedere la policy.È un pregiudizio travestito da prudenza:si presume che il corpo femminile sia sempre potenzialmente erotico, sempre potenzialmente “pericoloso”.
📌 4. Doppio standard di genere
Gli articoli accademici parlano apertamente di un “atteggiamento bizzarro” verso i generi: uomini a torso nudo ovunque, donne costrette a coprirsi anche in contesti non sessuali.
Il paradosso finaleDue capezzoli identici, due giudizi opposti. Non è la pelle a cambiare: è il genere attribuito a quella pelle. E questo basta per trasformare un’immagine in un “contenuto da oscurare”.
Il paradosso finaleDue capezzoli identici, due giudizi opposti. Non è la pelle a cambiare: è il genere attribuito a quella pelle. E questo basta per trasformare un’immagine in un “contenuto da oscurare”.
💬 In sintesi La censura dei capezzoli femminili non è una questione tecnica, ma culturale:una combinazione di sessualizzazione, norme patriarcali e prudenza commerciale delle piattaforme.Moralismi ridicoli, patetici, tristi, noiosi, senza senso, e ipocrisia. Che bel mondo.Il migliore dei mondi possibili, proprio.
