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26.7.25

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n XXXVI DAVANTI A UN AGGRESSORE NON NASCONDETE LE MANI + METODI NON VIOLENTI DI AUTOIDIFESA

pima d'affrontare la puntata di oggi ecco un riassunto tramite dei link collegati 😁⚠️ sia alle puntate precedenti  che trovate nell'archivio del blog  sia a quellla d'oggi in cui si parla dell'uso delle mani ( non necessariamente per attaccare ) in caso d'aggressione semifisica e fisica . 
Tale uso può essere come risulta da le mie ricerche fatte e che troverete a fine post , essere usato anche come tecnica non violenta. 
Ma ora bado alle ciancie e veniamo al post vero e proprio

 In caso siate vi!ima di un’aggressione, le mani possono rivestire un ruolo cruciale. Ricordate infatti che, soprattutto in una situazione di pericolo, il corpo parla prima ancora della voce. E tra tutti i segnali che siamo in grado di mandare a chi abbiamo davanti, le mani sanno essere inequivocabili. Il modo in cui le teniamo può infatti determinare l’esito dell’incontro-scontro: le mani possono calmare, dissuadere,
proteggere. Possono addirittura salvarci la vita.
Nel caso in cui vi troviate vittime di un’aggressione, tenete bene a mente la prima regola: non nascondete lemani. Tenerle in tasca, dietro la schiena o coperte può sembrare sospe!o agli occhi di un aggressore, che potrebbe percepire la postura come minacciosa o ambigua, anche se invece abbiamo semplicemente paura. 
Le mani devono essere visibili, aperte, sollevate all’altezza del petto, possibilmente con i palmi rivolti verso l’esterno. È una posizione che trasmette un messaggio ben chiaro: non voglio farti del male. 
E consente di difendersi rapidamente, se necessario.
Questa posizione viene chiamata “guardia passiva”, ed è usata anche nelle arti marziali e nelle tecniche di difesa personale. Non si tratta di una postura d’attacco, ma di pura preparazione: permette di proteggere il volto, il torace e anche di respingere un colpo, nel caso in cui serva. È una forma di assertività fiica, ma non contiene aggressività.
Può essere utile anche muovere lentamente le mani, accompagnando le parole, nel caso in cui si stia cercando di calmare l’aggressore. Movimenti improvvisi o nervosi, al contrario, rischiano di far scattare una reazione violenta. 
La calma si comunica anche a!raverso il movimento: cercate di essere misurate, calme. Se invece siete costre!e a reagire all’aggressione perché la fuga non è contemplata, le mani devono essere già pronte, nella posizione giusta per parare, spingere via o creare distanza. Non servono pugni, ma gesti rapidi per guadagnare tempo e spazio.

 Ecco la mia parte 

In caso di aggressione, l'uso non violento delle mani può essere impiegato per difendersi, ma è fondamentale agire con consapevolezza e cautela. L'obiettivo principale è evitare lesioni e la escalation della violenza, cercando sempre la via della fuga o della de-escalation verbale. Se possibile, è consigliabile allontanarsi e chiamare le forze dell'ordine, oppure utilizzare tecniche di difesa personale che mirino a neutralizzare l'aggressore senza causare danni permanenti.Ecco alcuni approcci non violenti che possono essere utili:
1. De-escalation verbale:
Rimani calmo:
Mantenere la calma può aiutare a gestire la situazione e a ridurre la tensione.
Comunica in modo assertivo:
Usa un tono di voce deciso ma non aggressivo, esprimendo chiaramente i tuoi bisogni e confini.
Ascolta attivamente:
Cerca di capire le ragioni dell'aggressore, senza giudicare, e cerca punti di accordo.
Offri una via d'uscita:
Se possibile, suggerisci alternative pacifiche alla violenza, come allontanarsi o chiedere aiuto.
2. Tecniche di difesa personale:
Posizione di guardia:
Mantieni una postura che ti protegga, con le mani leggermente sollevate e il corpo rivolto leggermente di lato per ridurre l'impatto.
Blocchi e schivate:
Impara tecniche di base per bloccare colpi e schivare attacchi.
Punti di pressione:
Alcune tecniche di difesa personale utilizzano punti di pressione per disarmare o rallentare l'aggressore, senza causare danni permanenti.
Utilizzo di oggetti:
In situazioni estreme, oggetti comuni come chiavi, penne o borse possono essere utilizzati come strumenti di difesa, ma sempre con l'obiettivo di creare una via di fuga.
3. Fuga:
Valuta la situazione: Se possibile, cerca di valutare se c'è una via di fuga sicura.Corri: Se ti senti minacciato, allontanati velocemente dall'aggressore.Cerca aiuto: Grida aiuto o cerca persone nelle vicinanze che possano intervenire.
4. Importante
È fondamentale conoscere i propri limiti e non rischiare la propria incolumità. Se ti senti sopraffatto, non esitare a chiamare le forze dell'ordine.

La legittima difesa  quindi   è un diritto, ma deve essere proporzionata all'aggressione e non deve essere usata come scusa per vendicarsi.
Se subisci un'aggressione, è importante denunciare l'accaduto e cercare supporto medico e psicologico.
In ogni caso, la prevenzione è la migliore arma. Conoscere le tecniche di difesa personale e le strategie di de-escalation può aiutare a evitare situazioni pericolose.
 Le mani possono essere   usate  come segnale: In molte tecniche di autodifesa, mostrare le mani può essere un modo per disinnescare la tensione. Indica che non si ha un’arma e che si è aperti alla comunicazione.Tenere le mani visibili e assumere una postura sicura può avere un impatto psicologico sull'aggressore, scoraggiando un attacco. Si chiama Tecnica “Fence” di Geoff Thompson: Nel mondo della sicurezza personale, si parla della “fence” (recinto), una posizione in cui le mani sono visibili, alte e pronte a difendersi, ma sembrano innocue.
Mostrare le mani può accompagnare un linguaggio corporeo assertivo, che aiuta a stabilire confini senza provocare Alcuni professionisti della sicurezza suggeriscono di usare le mani come mezzo di distrazione visiva\ Disarmo visivo: distogliendo l’attenzione dal resto del corpo.
Difendersi in modo non violento è possibile, e spesso è anche più efficace nel lungo termine. Ecco alcune strategie che puoi usare in caso di aggressione:

🧘‍♂️ Difesa verbale e controllo emotivo

  • Rimani calmo: Il tuo autocontrollo può disinnescare l’aggressività dell’altra persona.

  • Parla con assertività: Rispondi con voce ferma e decisa, senza provocare né cedere.

  • Usa frasi chiare: Ad esempio, “Non voglio discutere” o “Mi allontano perché non mi sento al sicuro”.

🏃‍♀️ Tecniche di disimpegno e fuga

  • Mantieni la distanza: Allontanati fisicamente se possibile, evitando lo scontro.

  • Chiedi aiuto: Coinvolgi altre persone, grida o richiama l’attenzione se sei in pericolo.

  • Cerca vie di uscita: Sapere dove sei e come uscire può fare la differenza.

🛡️ Strategie preventive

  • Allenamento mentale: Impara a riconoscere le situazioni rischiose prima che degenerino.

  • Gestione dello stress: Più sei preparato emotivamente, più saprai affrontare momenti critici.

  • Educazione alla non violenza: Seguire corsi come il metodo “Verbal Judo” o programmi di comunicazione non violenta può essere molto utile.

La non violenza , inoltre , è una forza potente perche: non significa passività, ma scelta consapevole di proteggersi con intelligenza. Sicuramente  mi  chiederete  : «  puoi  illustrarci  le tecniche specifiche per autodifesa psicologica, oppure  un esempio pratico di come reagire in un caso concreto? Puoi darmi un esempio di reazione non violenta in un'aggressione? »
Immagina questa situazione: Sei per strada e qualcuno ti urla contro in modo aggressivo, ti si avvicina e sembra pronto a spingerti.Ecco come potresti reagire in modo non violento ma efficace:

🎯 Reazione non violenta:

  1. Respira profondamente e mantieni la calma Questo ti aiuta a pensare lucidamente e non reagire impulsivamente.

  2. Assumi una postura aperta ma non minacciosa Mani visibili, palmi aperti, corpo leggermente ruotato di lato: mostra che non vuoi combattere ma sei vigile.

  3. Pronuncia una frase assertiva e chiara

    • “Non voglio litigare. Mi allontano.”

    • “Non mi sento al sicuro, chiedo aiuto.” Dì la frase con voce ferma ma non aggressiva.

  4. Fai un passo indietro lentamente e cerca una via d’uscita Non voltare subito le spalle: mantieni l’attenzione sull’aggressore mentre ti sposti.

  5. Coinvolgi altri presenti o chiama aiuto Puntare gli occhi su una persona vicina e dire: “Per favore, puoi aiutarmi?” può cambiare la dinamica.

 Questa tecnica prende ispirazione da metodi come la comunicazione non violenta e il  già citato   de-es  ovvero l’arte di calmare una situazione tesa prima che degeneri. È usata in ambiti come la sicurezza, la sanità, l’educazione e persino nei rapporti quotidiani. Incuriosito ho  chiesto   a  copilot  un ulteriore  approfondimento  su   cosa  significhi  .
 Ecco cosa mi ha  risposto   significa e come funziona ecco    cosa mi ha risposto  gemini la IA fi Google:

🔍 Cos’è il de-escalation training

  • Tecniche verbali per calmare una persona agitata

  • Controllo delle emozioni per non reagire impulsivamente

  • Linguaggio del corpo non minaccioso per trasmettere sicurezza e rispetto

  • Ascolto attivo per far sentire l’altro compreso

🛠️ Esempi di tecniche usate

  • “Verbal Judo”: usare parole come leve per guidare la conversazione senza scontro

  • Riflettere le emozioni: “Capisco che sei arrabbiato, parliamone”

  • Silenzio strategico: dare tempo all’altro di calmarsi

  • Domande aperte: “Cosa ti ha fatto sentire così?”

non so che  altro aggiungere  ed  approfondire     visto  che  tutto è stato detto da  esperti \ gente che  ne sa  più di me    sull'argomento in questione

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

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