27.2.08

Fratello

              
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Cari amici Mericonci di blogfriends, mi ha fatto conoscere Nasin, vorrei non postare queste notizie, sono molto dispiaciuta, sapere che ci sono persone come noi e  bambini  che soffrono, lontano da noi. I loro disagi, la loro sofferenza già esistenti, ma aggravati dalla  guerra, sono scivolati, aiutiamoli, diamo loro una mano a trovare, il coraggio, la forza di alzarsi e continuare a vivere. Franca


Fratello

Con le mie parole
un fratello triste
vorrei aiutare,
le mie mani al nemico
vorrei tendere.

Non essere triste fratello
dimmi cosa vuoi,
ti prego fratello,
non essere triste.


Sorridi e dimmi che hai,
non lasciarti andare,
vedrai fratello,
sorridi e non pensare,
dammi la mano,
io ti posso aiutare.

Franca Bassi

Bloggando dall'Afghanistan


nasim-fekrat 2Nasim Fekrat è un giovane blogger afgano, reporter e fotografo freelance, che vive e lavora a Kabul. La sua vita non è stata certamente facile. Nel suo paese non ha mai conosciuto la pace ma solo sofferenza e morte. Per qualche tempo è stato anche costretto ad abbandonare l’Afghanistan per le minacce subite da chi non accettava una voce libera e irriducibile come la sua . Ed ha “solo” 25 anni. Nonostante tutto Nasim ama profondamente la sua terra e, mettendo a rischio la propria sicurezza, da molti anni sta cercando, anche attraverso il web, di costruire un futuro migliore, più libero e più giusto. Per sé, per i suoi amici, per le generazioni che verranno. Questo è il suo blog ufficiale in inglese e questo il blog recentemente aperto sulla piattaforma Splinder. Nel 2005 ha ricevuto il premio di Reporters Without Borders per la libertà di espressione sui blog. Nasim è un ragazzo forte, coraggioso, idealista, che si impegna ogni giorno per migliorare, per studiare, per aggiornare le proprie conoscenze e con il desiderio di far sapere al resto del mondo che in Afghanistan non ci sono solo i talebani, i signori della guerra o i mercanti di oppio ma anche ragazzi con emozioni profonde, sentimenti positivi e slanci vitali straordinari. Certo, a volte anche lui si scoraggia, vorrebbe abbandonare un’esistenza troppo rischiosa e faticosa, lasciandosi vivere, diventando “come gli altri” , pensando solo a cercare un qualche modo per mantenersi in equilibrio sul filo sospeso sopra il mare di sofferenza che sommerge la sua gente. Ma poi gli capita, mentre scatta le sue bellissime foto, di incrociare gli occhi di qualche piccolo afgano che cerca l’elemosina congelato dal freddo insieme alla madre, nascosta sotto un burqa e probabilmente vedova, di vedere in quello sguardo quello dei suoi futuri figli e non ce la fa a mollare. Adesso ha deciso di organizzare in Afghanistan, dove anche l’elettricità è un lusso, un blogging workshop, un laboratorio per insegnare a bloggare agli studenti, ai giovani giornalisti ed a tutti coloro che vogliano apprendere come scrivere e diffondere le proprie idee sul web. Ma ha bisogno del nostro aiuto, anche economico (le necessità fondamentali sono l’acquisto di un generatore di corrente e la copertura dei costi del collegamento internet), perché lui ed i suoi collaboratori non sono ancora riusciti ad ottenere alcun sostengo sufficiente per portare a termine gli obiettivi del progetto, tantomeno da istituzioni pubbliche. Chi volesse maggiori informazioni sull’iniziativa può scrivere (in inglese, Nasim non si aspetta che conosciate il farsi-dari ) a questo indirizzo info@afghanpenlog.com. Chi volesse inserire direttamente sul proprio sito-blog il banner per effettuare la donazione on line può scaricare il codice html qui. Sarebbe bello che anche qualche istituzione, associazione o organizzazione italiana decidesse di dare una mano ad un gruppo di giovani afghani motivati e impegnati a seminare futuro e speranza dove regnano ancora troppa rassegnazione e dolore. Io penso che questa sia una delle maniere migliori per aiutare l’Afghanistan, per chi vuole farlo davvero. Certamente un modo migliore delle bombe.



Per donare qui

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